Il COA di Oristano formula quesito in merito alla sussistenza di conflitto di interessi per il caso in cui l’avvocato, difensore degli interessi di alcuni distretti di una ASL in giudizio, in distinti giudizi difenda interessi di soggetti privati avverso ulteriori distretti della medesima ASL.

Premette il COA che il sistema sardo delle aziende sanitarie locali – già articolato in distinte ASL corrispondenti a diversi territori – è ora articolato in unica ASL, suddivisa in distretti. Trattasi, pertanto, di soggetto giuridico unico – la ASL – suddivisa in articolazioni territoriali. Ne consegue che, ove l’avvocato abbia assunto la veste di […]

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Il COA di Trapani chiede di sapere se: il praticante avvocato, autorizzato ad esercitare l’attività professionale nei limiti e con le modalità di cui all’art. 41, comma 12 L. 247/2012 in sostituzione dell’avvocato presso il quale svolge la pratica forense (c.d. patrocinio sostitutivo) dovrà essere inserito nel RGInDE, gestito dal Ministero della Giustizia.

La risposta è nei seguenti termini: Il ReGInDE, o Registro degli Indirizzi Elettronici, è l’elenco gestito dal Ministero della Giustizia, che contiene i dati identificativi e l’indirizzo PEC dei cosiddetti soggetti abilitati esterni, che intendano interagire con un Ufficio Giudiziario per via telematica. Il ReGIndE non gestisce informazioni già presenti in registri disponibili alle PP.AA., […]

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Il COA di Milano chiede di sapere se un Avvocato sospeso volontariamente ex. art. 20 comma 2 L. 247/12 debba assolvere all’onere della stipula di polizza per la responsabilità professionale e contro gli infortuni.

La risposta è nei seguenti termini: a) quanto alla polizza per la responsabilità civile professionale: La questione è già stata esaminata da questa Commissione con il parere 90/2016, dal quale non si ritiene di doversi discostare che così ha ritenuto: L’art. 12 Legge n. 247/2012 sancisce in capo all’avvocato il dovere di stipulare una polizza […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania ha posto il quesito che può essere così sintetizzato: Se sussista contrasto normativo fra, da un lato, l’art. 9 D.P.R. n. 101/1990, ove si prevedeva che “in caso di pratica presso diversi territori di competenza di più Ordini, la competenza al rilascio del certificato di compiuta pratica spettava a che aveva eseguito i previsti accertamenti nell’ultimo semestre completo di attività del praticante avvocato”; dall’altro, con la previsione recata dall’art. 1 della Legge n. 180/2003, secondo la quale il certificato di compiuta pratica viene “rilasciato dal COA del luogo ove il praticante ha svolto la maggior parte della pratica.”.

Il parere viene reso nei seguenti termini. L’art. 1 della Legge n. 180/2003 ha integralmente sostituito l’art. 9 del D.P.R. n. 101/1990, con la seguente dicitura: “L’art.9 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 aprile 1990 n. 101, è sostituito dal seguente: “Art. 9 (Certificato di compimento della pratica) 1. Il […]

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Il COA di MANTOVA chiede di sapere: 1) se gli avvocati iscritti nell’Albo (recte: Elenco) Speciale, che risultano già assicurati con INAIL siano soggetti all’obbligo dell’assicurazione Infortuni; 2) se vi sia esonero dall’obbligo della polizza infortuni in favore dei dipendenti dello Studio Legale, già assicurati INAIL; 3) come ci si debba comportare laddove l’iscritto, affetto da gravi patologie, rappresenti la propria difficoltà a trovare una copertura assicurativa per gli infortuni, ovvero la reperisca solo condizioni particolarmente onerose.

La risposta è nei seguenti termini: Il quesito è superato dalla modifica dell’art. 12, comma 2, della legge n. 247/12, introdotta dal D.L. n. 148/17, conv. con l. n. 172/17, in conseguenza della quale il comma è formulato come segue: “all’avvocato, all’associazione o alla società tra professionisti è fatto obbligo di stipulare, anche per il […]

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Il COA di Torino chiede se, visto l’art 2, co. 1 D.M. 16 agosto 2016 n. 178 (Regolamento recante le disposizioni per la tenuta e l’aggiornamento di albi, elenchi e registri da parte dei Consigli dell’ordine degli avvocati, nonche’ in materia di modalita’ di iscrizione e trasferimento, casi di cancellazione, impugnazioni dei provvedimenti adottati in tema dai medesimi Consigli dell’ordine, ai sensi dell’articolo 15, comma 2, della legge 31 dicembre 2012, n. 247), l’avvocato “possa avere, nella medesima città, un domicilio professionale principale ed uno secondario e se entrambi i domicili debbano o possano essere resi pubblici con inserimento nell’elenco degli iscritti”.

La commissione, dopo ampia discussione ritiene che ad entrambe le domande si possa dare risposta affermativa in forza della interpretazione letterale della norma citata: i) la lett. c) del co. 1, del DM n. 178/16 – in attuazione degli artt. 7 e 17 della legge n. 247/12 – prevede espressamente l’indicazione del domicilio professionale principale […]

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Il COA di Salerno chiede di sapere se, tenuto conto del parere n. 24/2017 di questa Commissione ed alla stregua dell’art. 28 della L. 247/2012 e dell’art. 56 del NCDF, se il Curatore Speciale del Minore, che rivesta la carica di Consigliere dell’Ordine, possa poi autonominarsi difensore del minore senza violare il disposto delle norme citate.

La risposta è nei seguenti termini. Con il parere n. 24/2017 questa Commissione ha chiarito che gli incarichi giudiziari giudiziari preclusi ai Consiglieri dell’Ordine ex art. 28, comma 10 della L. 247/2012 si devono intendere quelli in cui l’avvocato operi quale ausiliario del giudice (ad esempio curatore fallimentare, curatore dell’eredità giacente, delegato alle vendite nelle […]

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Viene richiesto parere sulla legittimità dell’uso del titolo di avvocato da parte di dipendenti di aziende sanitarie pubbliche assunti come direttori di area amministrativa e non già per la rappresentanza e difesa in giudizio dell’ente pubblico di appartenenza.

La risposta è nei seguenti termini. L’art. 2, comma 7, della legge n. 247/2012 dispone testualmente che “l’uso del titolo di avvocato spetta esclusivamente a coloro che siano o siano stati iscritti ad un albo circondariale, nonché agli avvocati dello Stato”. Il successivo comma precisa che “l’uso del titolo è vietato a chi sia stato […]

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Il C.D.D. di Milano, premettendo di aver riscontrato che alcuni C.O.A. del distretto della Corte d’Appello di Milano accolgono le domande di cancellazione anche qualora sia già stato trasmesso al C.D.D. un esposto nei confronti del medesimo richiedente, chiede di conoscere il parere del C.N.F. in ordine all’esatta interpretazione del termine procedimento di cui agli artt. 17 c. 16, 57 e 58 della L. n. 247/2012 e quale sia l’interpretazione conforme alla lettura della Legge.

Il parere, per la parte ammissibile, è reso nei termini che seguono. L’inequivoco tenore della lettura dell’art. 57 L. n. 247/2012 a norma del quale non può essere deliberata la cancellazione dall’albo “dal giorno dell’invio degli atti al Consiglio Distrettuale di Disciplina” non consente interpretazioni volte a collocare in diverso ambito temporale l’insorgere di tale […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pescara ha posto i seguenti quesiti: 1) Se, alla luce dell’art. 17, co. 10, lett. b) Legge n. 247/2012, debba ritenersi che, trascorso il periodo di cinque anni e sei mesi, equivalenti, i sei mesi, all’arco temporale minimo che deve decorrere dal momento dell’iscrizione nel registro dei praticanti per chiedere l’abilitazione all’esercizio del patrocinio sostitutivo ed i cinque anni al periodo massimo di esercizio del patrocinio anzidetto, venga meno il diritto del praticante a mantenere l’iscrizione nel relativo registro; 2) Se, decorso il suddetto periodo di cinque anni e sei mesi, il COA debba procedere d’ufficio all’apertura del procedimento di cancellazione del praticante; 3) Come possano conciliarsi “i due diversi termini stabiliti nell’art. 17, co. 10, lett. b) Legge n. 247/2012, l’uno di anni sei dall’inizio, per la prima volta, della pratica, per il rilascio del certificato di compiuta pratica, l’altro di cinque anni e sei mesi mesi, come sopra dedotto, relativo al diritto di conservare l’iscrizione nel registro dei praticanti.”.

Le risposte vengono fornite nei termini di seguito precisati. Vanno preliminarmente richiamate le norme di riferimento recate dalla Legge n. 247/2012. L’art. 41, co. 12, prevede che, decorsi sei mesi dall’iscrizione nel relativo registro, il praticante possa esercitare attività professionale in sostituzione dell’avvocato presso il quale svolge la pratica. L’esercizio di detta facoltà è subordinato, […]

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