Termine breve per l’impugnazione: valida ed efficace la notifica al domiciliatario dell’incolpato, anche se ammalato

In presenza di una notifica valida ed efficace, il mero impedimento del difensore, sia pure dovuto a gravi ragioni di salute, non può considerarsi sufficiente a giustificare l’inosservanza del termine per la proposizione del ricorso per cassazione, non traducendosi per l’interessato nell’impossibilità di acquisire conoscenza della sentenza impugnata, della quale avrebbe potuto avere notizia quanto […]

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Il termine breve per l’impugnazione decorre anche nel caso di notifica della sentenza al domiciliatario che abbia rinunciato al mandato

E’ solo la cancellazione dall’albo a determinare la decadenza del professionista dall’ufficio di procuratore ed avvocato e a far quindi cessare lo jus postulandi, il cui venir meno comporta altresì la perdita da parte del difensore della legittimazione a compiere e ricevere atti processuali per conto del cliente. In mancanza della stessa, non può assumere […]

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I termini “breve” e “lungo” per l’impugnazione delle sentenze CNF in Cassazione

La proposizione del ricorso per cassazione contro le decisioni del Consiglio nazionale forense è soggetta – ai sensi dell’art. 36, comma 6, della legge 31/12/2012, n. 247 (già art. 56, terzo co., del r.d.l. 27/11/1933, n. 1578) – al termine breve di trenta giorni, decorrente dalla notificazione d’ufficio della pronuncia contestata. Resta, invece, salva l’applicabilità […]

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Dispensa dalla prova attitudinale: il termine “dimezzato” per l’impugnazione da parte del Procuratore Generale è costituzionalmente legittimo

La deliberazione del COA in merito alla dispensa della prova attitudinale ex art. 13, co. 4, D.Lgs. n. 96/2001 è impugnabile al CNF entro il termine di 20 giorni, che è paritariamente assegnato dal legislatore alla parte privata ed alla parte pubblica, con la sola differenza, derivante dalla struttura della seconda, che, per essa, detto […]

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Anche nel procedimento disciplinare, il PM soccombente non può essere condannato alle spese legali

L’ufficio del P.M. non può essere condannato al pagamento delle spese del giudizio (né al pagamento del doppio del contributo unificato ex art. 13 co. 1-quater DPR n. 115/2002) nell’ipotesi di soccombenza, trattandosi di organo propulsore dell’attività giurisdizionale cui sono attribuiti poteri, diversi da quelli svolti dalle parti, meramente processuali ed esercitati per dovere d’ufficio […]

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L’impugnazione della sentenza CNF allegata al ricorso in modo parziale

L’impugnazione in Cassazione delle sentenze CNF è improcedibile allorché il ricorrente alleghi copia incompleta del provvedimento impugnato, a meno che, senza dover ricorrere ad atti o comportamenti aliunde, la parte mancante non sia pacificamente irrilevante ai fini dello scrutinio del ricorso, potendo in tal caso farsi applicazione del principio della idoneità dell’atto al raggiungimento dello […]

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Al ricorso per Cassazione va allegata copia autentica della sentenza CNF impugnata

Al ricorso per cassazione avverso la decisione emessa in materia disciplinare dal consiglio nazionale forense è applicabile la sanzione di improcedibilità qualora non risulti depositata copia autentica della decisione impugnata, derivando tale onere, per la parte ricorrente, non soltanto dallo art. 369, comma secondo, n. 2, cod. proc. civ., ma anche dalla norma speciale di […]

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La modifica, nel corso del procedimento disciplinare, della qualificazione giuridica dell’incolpazione

La modifica della qualificazione giuridica dell’incolpazione non determina alcuna lesione del diritto di difesa ove siano rimasti immutati gli elementi essenziali della materialità del fatto addebitato. Deve infatti escludersi la violazione della regola della corrispondenza tra la contestazione e la pronuncia disciplinare allorquando il fatto posto a base della sentenza non abbia il carattere dell’eterogeneità […]

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L’accertamento definitivo dei fatti in sede penale

La sentenza penale di condanna ha efficacia di giudicato nel giudizio disciplinare, quanto all’accertamento del fatto, della sua illiceità penale e della circostanza che l’imputato lo ha commesso, essendo comunque riservata al giudice della deontologia la valutazione della rilevanza disciplinare nello specifico ambito professionale alla luce dell’autonomia dei rispettivi ordinamenti, penale e disciplinare Consiglio Nazionale […]

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Radiazione per l’avvocato che si appropri indebitamente di somme della Procedura

L’appropriazione di somme mediante abuso della disponibilità ottenuta per ragioni di ufficio in veste di delegato dal Giudice, quindi con approfittamento della funzione pubblica, costituisce comportamento gravissimo che lede enormemente l’immagine della professione forense ed in quanto tale giustifica la massima sanzione disciplinare (Nel caso di specie, il professionista delegato era stato condannato in via […]

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