L’istituto della riabilitazione non si applica alle sanzioni disciplinari

E’ manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale della legge professionale nella parte in cui cui non prevede l’istituto della riabilitazione, che nell’ambito delle sanzioni disciplinari l’ordinamento forense non contempla, né può esservi introdotto dall’interprete in via analogica o estensiva. Consiglio Nazionale Forense (pres. Mascherin, rel. Secchieri), sentenza del 13 dicembre 2018, n. 174

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L’assenza di danno non costituisce “scriminante” dell’illecito disciplinare

L’illecito disciplinare si configura indipendentemente dalla produzione e dall’entità del danno subìto dal cliente a seguito della condotta illecita posto che il fine del procedimento disciplinare è quello di salvaguardare il decoro e la dignità dell’intera classe forense mediante la repressione di ogni condotta che sia contraria ai doveri imposti dalla legge. Consiglio Nazionale Forense […]

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La corrispondenza tra colleghi non producibile né riferibile in giudizio: presupposti e ratio

L’art. 48 cdf (già art. 28 codice previgente) vieta di produrre o riferire in giudizio la corrispondenza espressamente qualificata come riservata quale che ne sia il contenuto, nonché quella contenente proposte transattive scambiate con i colleghi a prescindere dalla suddetta clausola di riservatezza. Tale norma deontologica è dettata a salvaguardia del corretto svolgimento dell’attività professionale […]

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La rinuncia all’esposto non determina l’estinzione del procedimento disciplinare

L’azione disciplinare non rientra nella disponibilità delle parti, sicché la rinuncia all’esposto da parte dei soggetti esponenti cosi come l’eventuale dichiarazione degli interessati di essere pervenuti ad una risoluzione bonaria della controversia non implica l’estinzione del procedimento, giacché l’azione disciplinare è officiosa e non negoziabile, in quanto volta a tutelare l’immagine della categoria, che non […]

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Deontologia forense: doveri generali e principio di specialità

I generali doveri di probità, dignità, decoro, lealtà, fedeltà, correttezza e diligenza, enunciano principi fondamentali della professione forense che vengono necessariamente violati in occasione di ogni comportamento illecito, sicché non possono comportare autonomo illecito o aggravamento della sanzione, ove la fattispecie concreta trovi apposita disciplina in una (più) specifica norma deontologica. Consiglio Nazionale Forense (pres. […]

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Sospensione riformata in sede di gravame: l’eventuale “presofferto” mitiga la sanzione rideterminata

Qualora la sanzione della sospensione dall’esercizio della professione sia stata in tutto o in parte già eseguita prima della sua riforma in sede di gravame, di ciò può tenersi conto ai fini della mitigazione della sanzione effettivamente comminata all’incolpato (Nel caso di specie, l’incolpato aveva pre-sofferto la sanzione della sospensione dall’esercizio della professione per il […]

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Minaccia di azioni alla controparte e favor rei

Il nuovo codice deontologico forense prevede, per la minaccia di azioni alla controparte (art. 65 cdf), la sanzione della censura, inferiore a quella della sospensione dall’esercizio della professione già prevista, per la medesima condotta, dal regime previgente, sicché, trattandosi di disciplina più favorevole per l’incolpato, quella sanzione è applicabile, giusta il criterio del favor rei […]

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Lo jus superveniens non si applica alla prescrizione dell’azione disciplinare

In materia di sanzioni disciplinari a carico degli avvocati, l’art. 65, comma 5, della legge 31 dicembre 2012, n. 247, nel prevedere, con riferimento alla nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense, che le norme contenute nel nuovo codice deontologico si applicano anche ai procedimenti disciplinari in corso al momento della sua entrata in vigore, se […]

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Radiazione per l’avvocato condannato in via definitiva per tentato stupro

Il reato di violenza sessuale commesso dall’avvocato (nella specie accertato con sentenza penale definitiva) è di gravità tale da compromettere l’immagine che la classe forense deve mantenere al fine di assicurare la propria funzione sociale con responsabilità e, conseguentemente, rende incompatibile la permanenza dell’incolpato stesso nell’albo degli Avvocati. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Logrieco, rel. […]

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