Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli ha posto il seguente quesito: se anche il praticante abilitato sotto la previgente disciplina (R.D.L. 27.11.1933 n. 1578) può svolgere attività in sostituzione del dominus senza i limiti del patrocinio in proprio, come previsto dall’art. 41 comma 12 legge n. 247/12.

La Commissione osserva, preliminarmente, che il patrocinio contemplato dall’art. 8 del R.D.L. n. 1578/1933 aveva inizio decorso un anno dall’iscrizione nel registro dei praticanti, consentiva l’esercizio professionale autonomo limitatamente ai procedimenti già di competenza pretorile ed aveva una durata massima di sei anni. La nuova legge professionale forense, invece, ha limitato l’attività professionale del praticante, […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Varese ha posto il seguente quesito: se possa il praticante avvocato abilitato ai sensi della Legge professionale n. 247/2012, una volta compiuto il periodo di tirocinio di 18 mesi ed ottenuto il relativo certificato di compiuto tirocinio ex art. 45 L.P. sostituire in udienza, nei limiti di cui all’art. 41 comma 12 L.P. e avanti alle A.G. ivi indicate, qualunque avvocato che si assuma, tramite apposito atto di delega, la responsabilità dell’espletanda attività processuale o, in caso diverso, quali siano i limiti dell’esercizio dell’abilitazione sostitutiva?

La Commissione osserva che il perimetro operativo della cosiddetta abilitazione sostitutiva, nonché la durata massima di quest’ultima sono precisamente indicati dall’art. 41, comma 12, legge n. 247/2012. Ne consegue che, attesa la previsione normativa di tre distinte scadenze temporali riguardanti il tirocinio, i suoi tempi ed i relativi effetti, ovverosia: a) Mesi sei dall’iscrizione nel […]

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Il COA di Napoli chiede parere sul concetto di “adeguatezza” del trattamento economico degli avvocati degli enti pubblici, di cui all’art. 23 della L. 247/2012.

La risposta è nei seguenti termini. Ai sensi dell’art. 23 della L. 247/2012 deve essere assicurato agli avvocati degli enti pubblici “un trattamento economico adeguato alla funzione professionale svolta”, tale trattamento è disciplinato da varie fonti (di regola dalla contrattazione collettiva, e/o da disposizioni regolamentari o di altra natura adottate secondo lo Statuto dell’ente di […]

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Il COA di Sulmona chiede di sapere se possa essere accolta la domanda di iscrizione all’elenco degli avvocati specialisti di cui all’art. 3 del D.M. 144/2015 di un iscritto che abbia conseguito nell’anno 2002 un diploma di specializzazione rilasciato dall’Università di Teramo a seguito della frequenza di un corso specialistico di durata biennale. Chiede inoltre di sapere se il medesimo iscritto possa spendere il titolo di specialista.

La risposta è nei seguenti termini: il DM 144/2015 è allo stato inapplicabile, a seguito della sentenza n. 5575/2017 del Consiglio di Stato che ha dichiarato illegittimo l’art. 3 del provvedimento. Il quesito è pertanto non attuale. Quanto alla seconda parte del quesito, l’art. 9, comma 8 della L. 247/2012 prevede espressamente la possibilità che […]

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Il COA di Milano chiede alla Commissione una revisione del proprio precedente parere n. 11/2018, in tema di interpretazione delle previsioni di cui all’art. 1, commi 1 e 2 D. Lvo n. 96/2001.

La Commissione non ravvisa ragioni per modificare il proprio orientamento e, pertanto, conferma il parere n. 11 del 21 marzo 2018, osservando altresì che, ai sensi dell’art. 25, comma 1, L. 247/2012, la rappresentanza istituzionale dell’avvocatura a livello locale è attribuita in via esclusiva all’ordine circondariale. A quest’ultimo spetta pertanto provvedere all’adempimento prescritto dall’art. 11, […]

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L’Unione regionale dei Consigli degli Ordini dell’Emilia-Romagna, con due distinti quesiti, chiede chiarimenti in ordine all’interpretazione del DM n. 47/2016 in tema di verifica periodica del requisito dell’esercizio effettivo e continuativo della professione, ai fini del mantenimento dell’iscrizione nell’Albo.

L’Unione regionale dei Consigli degli Ordini dell’Emilia-Romagna, con due distinti quesiti, chiede chiarimenti in ordine all’interpretazione del DM n. 47/2016 in tema di verifica periodica del requisito dell’esercizio effettivo e continuativo della professione, ai fini del mantenimento dell’iscrizione nell’Albo. In particolare, l’URCOFER interroga la Commissione sui rapporti: a) tra l’esito negativo della verifica, il conseguente […]

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La valutazione del CNF circa la rilevanza deontologica del fatto e la relativa sanzione disciplinare da applicare non è sindacabile in Cassazione

Non è consentito alle sezioni unite sindacare, sul piano del merito, le valutazioni del giudice disciplinare, dovendo la Corte limitarsi ad esprimere un giudizio sulla congruità, sulla adeguatezza e sull’assenza di vizi logici della motivazione che sorregge la decisione finale. Ne deriva che anche la determinazione della sanzione inflitta all’incolpato dal Consiglio nazionale forense non […]

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Ricorso in Cassazione: i (nuovi) limiti del sindacato di legittimità sulla motivazione delle sentenze del CNF

La riformulazione dell’art. 360, n. 5), cod. proc. civ., disposta con l’art. 54, d.L 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modifìcazioni, dalla L. 7 agosto 2012, n. 134, secondo cui è deducibile esclusivamente l’«omesso esame circa un fatto decisivo per il giudizio che è stato oggetto di discussione tra le parti», deve essere interpretata, […]

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I limiti al sindacato della Cassazione sulle sentenze CNF

Le decisioni del Consiglio nazionale forense in materia disciplinare sono impugnabili dinanzi alle Sezioni unite della Corte di Cassazione, ai sensi dell’art. 56 del r.d.l. n. 1578 del 1933, soltanto per incompetenza, eccesso di potere e violazione di legge, nonché, ai sensi dell’art. 111 Cost., per vizio di motivazione. Corte di Cassazione (pres. Spirito, rel. […]

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