Al procedimento disciplinare davanti al Consiglio territoriale non si applica il principio costituzionale del giusto processo ma quello del buon andamento dell’amministrazione

Nel procedimento disciplinare davanti al Consiglio territoriale, che ha natura amministrativa, non si applica tanto l’art. 111 Cost. (con i correlativi ivi enunciati principi del giusto processo, pertinenti alla sola attività giurisdizionale), quanto piuttosto l’art. 97, comma 1, Cost., secondo il quale vanno assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. […]

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I criteri per la determinazione in concreto della sanzione disciplinare: aggravanti e attenuanti

La determinazione della sanzione disciplinare non è frutto di un mero calcolo matematico, ma è conseguenza della complessiva valutazione dei fatti, della gravità dei comportamenti contestati, violativi dei doveri di probità, dignità e decoro sia nell’espletamento dell’attività professionale che nella dimensione privata. A tal fine, può aversi riguardo, per un suo eventuale inasprimento, alla gravità […]

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La riunione e la separazione dei procedimenti disciplinari

Rientra nella discrezionalità del Giudice disciplinare disporre la riunione e la separazione dei procedimenti disciplinari a carico di uno stesso incolpato, il quale in proposito non può pertanto lamentare alcuna violazione del proprio diritto di difesa. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Allorio, rel. Calabrò), sentenza n. 120 del 28 ottobre 2019

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L’acquisto e la spendita consapevole di banconote false costituisce gravissima violazione dei principi di probità, dignità, decoro e lealtà

Costituisce gravissima violazione dei principi di probità, dignità, decoro e lealtà, il comportamento dell’avvocato che acquisti e spenda banconte false, così compromettendo l’immagine che l’avvocatura deve mantenere al fine di assicurare la propria funzione sociale (Nel caso di specie, il professionista -che svolgeva la funzione di Giudice di Pace- veniva condannato alla pena della reclusione […]

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La modifica, nel corso del procedimento disciplinare, della qualificazione giuridica dell’incolpazione

La modifica della qualificazione giuridica dell’incolpazione non determina alcuna lesione del diritto di difesa ove siano rimasti immutati gli elementi essenziali della materialità del fatto addebitato. Deve infatti escludersi la violazione della regola della corrispondenza tra la contestazione e la pronuncia disciplinare allorquando il fatto posto a base della sentenza non abbia il carattere dell’eterogeneità […]

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L’efficacia, in sede disciplinare, della sentenza di patteggiamento

Ancorché il procedimento disciplinare sia autonomo rispetto al procedimento penale aperto per lo stesso fatto, a norma dell’art. 653 c.p.p. la sentenza penale di applicazione di pena su richiesta delle parti e` equiparata alla sentenza di condanna. Ne consegue che essa esplica funzione di giudicato nel procedimento disciplinare quanto all’accertamento del fatto, alla sua illiceita` […]

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La discrezionalità del Giudice disciplinare nel valutare la rilevanza delle prove

Il principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare, sicché il Giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte. Non è pertanto censurabile, né può determinare la nullità della decisione, la mancata audizione dei testi indicati ovvero la mancata acquisizione di documenti, quando risulti che il […]

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La delibera di approvazione del capo di incolpazione non è immediatamente impugnabile al CNF (né al TAR)

La delibera della Sezione disciplinare contente l’approvazione del capo di incolpazione e degli atti prodromici è un atto endoprocedimentale non suscettibile di autonoma impugnazione dinanzi al CNF, né tantomeno dinanzi al giudice amministrativo. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Allorio, rel. De Michele), sentenza n. 119 del 28 ottobre 2019

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Il provvedimento di costituzione della sezione disciplinare e di nomina del Consigliere Istruttore non è immediatamente impugnabile al CNF (né al TAR)

Il provvedimento del Presidente del CDD di costituzione della Sezione disciplinare e di nomina del Consigliere Istruttore è un atto endoprocedimentale non suscettibile di autonoma impugnazione dinanzi al CNF, né tantomeno dinanzi al giudice amministrativo. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Allorio, rel. De Michele), sentenza n. 119 del 28 ottobre 2019 NOTA In senso conforme, […]

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