Costituisce gravissima violazione dei doveri di probità, dignità e decoro (art. 9 ncdf, già art. 5 codice previgente), connotata da un elevatissimo grado di disvalore tale da rendere incompatibile la permanenza dell’iscritto nell’albo, il comportamento dell’avvocato che, millantando credito verso il Giudice della causa, garantisca al cliente l’esito vittorioso della lite a fronte del pagamento […]