Successione di norme deontologiche nel tempo e favor rei: quando è superfluo individuare la normativa più favorevole per l’incolpato

Il nuovo codice deontologico si applica retroattivamente, se più favorevole all’incolpato ai sensi dell’art. 65 L. n. 247/2012 (che ha esteso alle sanzioni disciplinari il canone penalistico del favor rei, in luogo del tempus regit actum). Tuttavia, può prescindersi dall’effettiva qualificazione di quale sia il sistema -attuale o previgente- più favorevole allorché il Giudice disciplinare […]

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Sanzione deontologica attenuata dall’assenza di precedenti disciplinari e dal buon comportamento processuale dell’incolpato

Nei procedimenti disciplinari, l’oggetto di valutazione è il comportamento complessivo dell’incolpato e tanto al fine di valutare la sua condotta in generale, quanto a quello di infliggere la sanzione più adeguata, per la quale occorre effettuare un bilanciamento tra la considerazione di gravità dei fatti addebitati ed i concorrenti criteri di valutazione, quali ad esempio […]

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Incompatibilità professionali: la carica di presidente di CdA o amministratore delegato di società commerciale

In tema di ordinamento professionale forense, il legale che ricopra la qualità di presidente del consiglio di amministrazione o di amministratore delegato o unico di una società commerciale si trova, ai sensi dell’art. 18 L. 247/2012 (già art. 3, primo comma, numero 1, del r.d.l. 27 novembre 1933, n. 1578), in una situazione di incompatibilità […]

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Il COA di Ferrara chiede di sapere se l’invio di una comunicazione a terzi da parte di un avvocato, consistente in un biglietto dove si invita il destinatario a prendere contatto con lo studio senza alcuna ulteriore precisazione relativa sia al soggetto che ha incaricato il legale, sia all’oggetto dell’incontro, risulti conforme a quelle regole di correttezza e trasparenza che l’avvocato deve osservare nell’esercizio della professione.

Non emerge anzitutto, dal tenore del quesito, se la persona a cui il biglietto è indirizzato sia assistita o meno da un collega: si avverte che, in tal caso, sarebbe applicabile l’articolo 41 del Codice deontologica.Diversamente – e in disparte ogni considerazione sul carattere poco elegante, e forse anche lacunoso e poco utile – della […]

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Il COA di Genova formula quesito in merito alla compatibilità tra l’esercizio della professione di avvocato e l’assunzione dell’incarico di Garante comunale per i diritti dei detenuti. In particolare, richiamato il parere n. 30/2017, che aveva escluso l’incompatibilità pur richiamando l’importanza di osservare in ogni caso le norme deontologiche in materia di conflitto di interessi. Alla luce di ciò, chiede di sapere se – in particolare – l’esigenza di osservare tali norme si riferisca anche agli incarichi in essere al momento della nomina.

Ferma restando la necessità di valutare in concreto l’effettiva incidenza dell’incarico sulla tenuta delle norme in materia di conflitto di interessi, si rileva che – in astratto – le ragioni e le esigenze che il parere n. 30/2017 pone alla base del richiamo alle norme in materia di conflitto di interesse – e segnatamente “la […]

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Il COA di Trieste chiede di sapere se sia legittima la richiesta di un avvocato, volta ad ottenere la rimozione della propria data di nascita, del luogo di nascita e del codice fiscale dalla pagina “Albo online” del sito dell’Ordine degli Avvocati.

L’indicazione dei predetti dati è richiesta – come correttamente ricordato dal COA richiedente – dall’articolo 2 del d.m. n. 178/2016, in attuazione dell’articolo 15 della legge n. 247/12. D’altra parte, l’indicazione dei predetti dati è funzionale a garantire la funzione di trasparenza e pubblicità connessa agli Albi e in particolare la corretta identificazione dell’avvocato, ad […]

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I criteri per la determinazione in concreto della sanzione disciplinare: aggravanti e attenuanti

Accertata la sussistenza degli elementi idonei a sanzionare disciplinarmente la condotta del ricorrente, occorre determinarne la entità, considerando, a tal fine, che agli organi disciplinari è riservato il potere di applicare la sanzione adeguata alla gravità ed alla natura del comportamento deontologicamente non corretto. In particolare, la determinazione della sanzione disciplinare non è frutto di […]

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“Nuova” pregiudizialità penale: la sospensione del procedimento disciplinare è ora una (facoltativa) eccezione

Con l’entrata in vigore della L. 247/2012 (art. 54), la c.d. pregiudizialità penale ha subìto una forte attenuazione, giacché ora il procedimento disciplinare “si svolge ed è definito con procedura e valutazioni autonome rispetto al processo penale avente per oggetto i medesimi fatti” e “può” essere sospeso solo se ciò sia ritenuto “indispensabile”, ovvero quando […]

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Il peculato è un illecito deontologico permanente

Ai fini della prescrizione dell’azione disciplinare, il peculato è un illecito deontologico permanente e non istantaneo, giacché la condotta disciplinarmente rilevante posta in essere da un avvocato nelle ipotesi appropriative non si esaurisce nell’incasso delle somme destinate a clienti e a terzi, ma si accompagna alla mancata messa a disposizione delle somme riscosse (Nella specie, […]

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La suitas, quale elemento soggettivo (sufficiente) dell’illecito disciplinare

Ai fini della sussistenza dell’illecito disciplinare, è sufficiente la volontarietà del comportamento dell’incolpato e, quindi, sotto il profilo soggettivo, è sufficiente la “suitas” della condotta intesa come volontà consapevole dell’atto che si compie, dovendo la coscienza e volontà essere interpretata in rapporto alla possibilità di esercitare sul proprio comportamento un controllo finalistico e, quindi, dominarlo. […]

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