I Consigli dell’Ordine degli Avvocati di Forlì Cesena, Piacenza e Santa Maria Capua Vetere hanno formulato analoghi quesiti in relazione alla disciplina applicabile, a seguito dell’entrata in vigore della nuova legge professionale forense (legge n. 247/12), all’ipotesi di cessazione dalla carica del Consigliere dell’Ordine. Secondo la previgente disciplina, infatti, si dovrebbe far luogo ad elezioni suppletive per la carica cessata, mentre, secondo la disciplina di cui all’ art. 28, comma 6, legge n. 247/12, tale ipotesi dà luogo al subingresso del primo dei non eletti.

Vale rilevare che, nelle more della risposta ai presenti quesiti, il Ministero della Giustizia ha preso posizione – con una nota del 23 aprile 2013, in risposta ad analogo interpello formulato dal COA di Rieti – nel senso dell’immediata applicabilità della nuova disciplina. A tale nota ha risposto il Presidente del Consiglio nazionale forense con […]

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Il libero convincimento del giudice della deontologia

Conformemente al principio del libero convincimento del giudice, che va ritenuto applicabile al procedimento disciplinare davanti al C.d.O., il giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare la rilevanza e la conferenza delle prove dedotte, sicché deve ritenersi legittimo il comportamento del Consiglio locale che abbia basato la sua decisione sui riferimenti dei redattori […]

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Citazione dell’incolpato: facoltativa l’indicazione del termine per prendere visione degli atti del procedimento

Nella citazione a comparire davanti al C.d.O. l’indicazione del termine per prendere visione degli atti del procedimento non è prevista a pena di decadenza e la sua omissione non produce la nullità del procedimento e del provvedimento adottato. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Borsacchi), sentenza del 6 giugno 2013, n. 87

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Procedimento disciplinare dinanzi al COA: la firma del provvedimento da parte del consigliere in sostituzione del segretario

In assenza del segretario titolare del Consiglio dell’Ordine, le funzioni di segretario possono essere svolte da qualsiasi altro consigliere componente del C.d.O., la cui nomina non richiede una speciale procedura di nomina” Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Borsacchi), sentenza del 6 giugno 2013, n. 87 NOTA: In senso conforme, C.N.F. n. 256 del […]

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I poteri istruttori d’ufficio del COA

Il Consiglio territoriale può assumere iniziative istruttorie d’ufficio nell’ambito del procedimento disciplinare, trattandosi di attività che costituisce essa stessa espressione del potere disciplinare (Nel caso di specie, l’incolpato aveva eccepito l’asserita illegittimità dell’acquisizione d’ufficio, da parte del COA, di un fascicolo di causa dalla Cancelleria contenente il documento oggetto dell’esposto disciplinare). Consiglio Nazionale Forense (pres. […]

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Procedimento disciplinare: la convocazione dei componenti del COA è a forma libera

In difetto di una specifica previsione normativa, la convocazione del Consiglio può essere effettuata con qualsiasi mezzo idoneo al raggiungimento dello scopo né, ai fini della sua valida costituzione, occorre la precostituzione della prova dell’avvenuta convocazione di tutti i suoi membri quando, peraltro, essendo il Consiglio dell’Ordine un organo amministrativo imperfetto, la legge si limiti […]

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Procedimento dinanzi al COA: i vizi di convocazione della seduta non possono costituire motivo di gravame innanzi al CNF

Il procedimento disciplinare dinanzi al C.d.O. ha natura amministrativa, sicché l’invalidità dell’atto amministrativo, sia esso nullo o annullabile, non può mai essere rilevata d’ufficio ma deve essere eccepita dalla parte interessata nel corso del procedimento sino al suo compimento, al fine di consentire la rinnovazione degli atti compiuti; ne consegue che l’invalidità della costituzione dell’organo […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino formula tre quesiti, attinenti rispettivamente: 1) alla possibilità di consentire agli iscritti di mantenere codice fiscale, data e luogo di nascita non visibili nell’Albo, anche ai fini dell’invio dei dati suddetti al Consiglio nazionale forense per la tenuta dell’Albo unico nazionale; 2) all’individuazione dell’Ordine competente a rilasciare il certificato di compiuta pratica, nel caso in cui il tirocinio sia stato svolto, per diversi periodi, presso più Ordini circondariali; 3) alla possibilità, per il Consiglio dell’Ordine, di rilasciare il certificato di compiuta pratica ad un soggetto che, dopo un anno di iscrizione nel Registro, intenda far valere, ai fini dell’equipollenza con un anno di pratica, l’avvenuta frequenza del primo anno della Scuola di specializzazione per le professioni legali.

Le risposte sono rese nei termini seguenti: 1) Ai sensi dell’art. 23 del D. Lgs. n. 196/2003 (cd. Codice della privacy) il consenso dell’interessato al trattamento dei propri dati personali è necessario solo nel caso di trattamento da parte di privati ed enti pubblici economici. Il Consiglio dell’Ordine è un ente pubblico non economico, che […]

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Procedimento dinanzi al COA: i vizi di convocazione della seduta sono sanati dalla partecipazione dei componenti

Nel procedimento amministrativo davanti al C.O.A. territoriale, l’eventuale vizio di convocazione dei componenti del Consiglio (nella specie peraltro escluso) deve ritenersi sanato qualora risulti che il Collegio si riunisce con numero legale dei componenti in base al raggiungimento dello scopo. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Borsacchi), sentenza del 6 giugno 2013, n. 87 […]

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La sanzione disciplinare richiesta dal PM non impedisce la condanna “in pejus” da parte del COA

In considerazione della natura amministrativa del procedimento disciplinare di primo grado, non può considerarsi affetta dal vizio di ultra petizione la pronuncia del Consiglio territoriale che abbia condannato l’incolpato ad una sanzione disciplinare più afflittiva di quella richiesta dal P.M. (Nella specie, il COA aveva disposto la cancellazione dall’albo dell’avvocato già condannato, con sentenza penale definitiva, […]

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