Il COA di Torino chiede se i praticanti abilitati, decorsi sei anni dall’abilitazione, possano essere iscritti come praticanti “semplici” o debbano essere cancellati anche dal registro dei praticanti. Richiama al riguardo l’art. 17, comma 10, lettera d) della Legge 247/2012.

La risposta è nei seguenti termini: L’art. 17, comma 10, della l. n. 247/2012 prevede la cancellazione dal registro dei praticanti e dall’elenco allegato dei praticanti abilitati al patrocinio sostitutivo, nei seguenti casi: a) (omissis) b) dopo il rilascio del certificato di compiuta pratica, che non può essere richiesto trascorsi sei anni dall’inizio, per la […]

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Il divieto di cancellazione dall’albo in pendenza di procedimento penale o disciplinare

Ai sensi dell’art. 17, co. 16, L. n. 247/2012 (nuovo ordinamento forense) (già art. 37 del R.D.L. n. 1578/1933), non può essere pronunciata la cancellazione dall’albo professionale quando questi sia sottoposto a procedimento disciplinare (Nel caso di specie, l’incolpato aveva impugnato il provvedimento di radiazione dall’albo asserendo che fosse venuto meno il potere disciplinare nei […]

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La rilevanza deontologica della funzione sociale dell’avvocato

Nell’espletamento del mandato affidatogli dal cliente, l’avvocato contribuisce all’attuazione dell’ordinamento giuridico ingenerando affidamento nei terzi. Pertanto, l’avvocato che vìoli le norme generali a tutela della collettività commette illecito deontologico laddove, contravvenendo all’impegno assunto di esercitare l’attività professionale nel rispetto dei doveri che la funzione impone per i fini della giustizia e secondo i principi dell’ordinamento, […]

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Irrilevante il contrasto tra i nominativi riportati nella intestazione della decisione disciplinare e quelli indicati nel verbale di udienza

La mancata o erronea indicazione, nell’intestazione della decisione disciplinare, del nominativo dei consiglieri componenti del collegio giudicante non costituisce causa di nullità della decisione se, comunque, l’indicazione degli stessi emerga dal verbale di udienza e sempre che, dallo stesso verbale, risulti l’intervento di non meno della metà del numero dei componenti, attesa la considerazione secondo […]

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L’introduzione in giudizio di prove false

Contravviene ai doveri di lealtà, correttezza e verità (artt. 6 e 14 cdf) l’avvocato che introduca intenzionalmente nel processo prove false (Nel caso di specie, all’incolpato veniva contestato di aver ottenuto dal Giudice di Pace un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo sulla scorta di “una falsa attestazione di debito” sottoscritta con la firma di un ex […]

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I Consigli dell’Ordine degli Avvocati di Forlì Cesena, Piacenza e Santa Maria Capua Vetere hanno formulato analoghi quesiti in relazione alla disciplina applicabile, a seguito dell’entrata in vigore della nuova legge professionale forense (legge n. 247/12), all’ipotesi di cessazione dalla carica del Consigliere dell’Ordine. Secondo la previgente disciplina, infatti, si dovrebbe far luogo ad elezioni suppletive per la carica cessata, mentre, secondo la disciplina di cui all’ art. 28, comma 6, legge n. 247/12, tale ipotesi dà luogo al subingresso del primo dei non eletti.

Vale rilevare che, nelle more della risposta ai presenti quesiti, il Ministero della Giustizia ha preso posizione – con una nota del 23 aprile 2013, in risposta ad analogo interpello formulato dal COA di Rieti – nel senso dell’immediata applicabilità della nuova disciplina. A tale nota ha risposto il Presidente del Consiglio nazionale forense con […]

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Il libero convincimento del giudice della deontologia

Conformemente al principio del libero convincimento del giudice, che va ritenuto applicabile al procedimento disciplinare davanti al C.d.O., il giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare la rilevanza e la conferenza delle prove dedotte, sicché deve ritenersi legittimo il comportamento del Consiglio locale che abbia basato la sua decisione sui riferimenti dei redattori […]

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Citazione dell’incolpato: facoltativa l’indicazione del termine per prendere visione degli atti del procedimento

Nella citazione a comparire davanti al C.d.O. l’indicazione del termine per prendere visione degli atti del procedimento non è prevista a pena di decadenza e la sua omissione non produce la nullità del procedimento e del provvedimento adottato. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Borsacchi), sentenza del 6 giugno 2013, n. 87

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Procedimento disciplinare dinanzi al COA: la firma del provvedimento da parte del consigliere in sostituzione del segretario

In assenza del segretario titolare del Consiglio dell’Ordine, le funzioni di segretario possono essere svolte da qualsiasi altro consigliere componente del C.d.O., la cui nomina non richiede una speciale procedura di nomina” Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Borsacchi), sentenza del 6 giugno 2013, n. 87 NOTA: In senso conforme, C.N.F. n. 256 del […]

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I poteri istruttori d’ufficio del COA

Il Consiglio territoriale può assumere iniziative istruttorie d’ufficio nell’ambito del procedimento disciplinare, trattandosi di attività che costituisce essa stessa espressione del potere disciplinare (Nel caso di specie, l’incolpato aveva eccepito l’asserita illegittimità dell’acquisizione d’ufficio, da parte del COA, di un fascicolo di causa dalla Cancelleria contenente il documento oggetto dell’esposto disciplinare). Consiglio Nazionale Forense (pres. […]

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