Il Consiglio remittente (Foggia) chiede se il periodo di pratica annuale compiuto in periodo anteriore alla legge 406/1985 costituisca ad oggi valido titolo per sostenere l’esame di abilitazione alla professione di avvocato; in caso negativo se la pratica debba essere integrata per un’ulteriore annualità, ovvero se occorra un periodo di pratica biennale ex novo.

La Commissione, dopo ampia discussione, fa propria la proposta del relatore e rende il seguente parere: «Si conferma lo stabile orientamento della Commissione, da ultimo ribadito nei pareri 22 novembre 2005, n. 84 e 12 luglio 2006, n. 46, secondo cui per sostenere l’esame di abilitazione professionale e per ottenere il conseguente diritto all’iscrizione nell’albo […]

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Quesiti del COA di Pescara

Si avanzano due quesiti: a. si chiede se un avvocato, assistendo dei privati in controversie avverso un ente pubblico, possa al contempo assumere la difesa del medesimo ente in altro ambito; b. se sia deontologicamente corretto il comportamento del legale, il quale accetti di assistere un cliente in una controversia contro un ente pubblico del […]

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Quesito del COA di Velletri

Un dipendente pubblico, intenzionato a valersi della facoltà di esonero dal servizio di cui all’art. 72 del decreto-legge 112/2008, chiede se la condizione di impiegato dello Stato esonerato sia compatibile con l’iscrizione all’albo degli avvocati. La Commissione, dopo ampia discussione, fa propria la proposta del relatore e rende il seguente parere: «L’art. 72 del decreto-legge […]

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Quesito del COA di Chieti

L’Ordine (di Chieti) chiede, sulla scorta di una richiesta proveniente da alcuni iscritti: – se siano possibili investigazioni difensive dell’avvocato anche nel processo civile; – se, in caso di risposta positiva, possa procedersi all’audizione dei testimoni e quali ne siano le modalità e l’utilizzo processuale. La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: «La […]

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Il quesito (del COA di Milano) concerne la sussistenza o meno di una causa di incompatibilità con l’esercizio della professione forense nel caso di “un soggetto dipendente comunale che operi in qualità di funzionario dei servizi formativi – insegnante di discipline giuridiche ed economiche” presso una “scuola paritaria di 2° grado”.

«Viene in rilievo l’art. 3, comma 4, lett. a) del r.d.l. n. 27 novembre 1933 n. 1578 che prevede, in deroga al generale principio fissato dal comma 2° in tema di incompatibilità dell’esercizio della professione con l’assunzione di qualsiasi impiego, la compatibilità dell’esercizio della professione forense con l’assunzione dell’impiego di insegnante presso “istituti secondari dello […]

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L’Ordine (di Bergamo) chiede, anche al fine di assumere un contegno uniforme rispetto alla prassi di altri Consigli, se sia da considerarsi lecito il comportamento di un iscritto che invii una lettera, di contenuto informativo rispetto alla propria attività professionale, ad una serie di imprese potenziali clienti.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: «La questione, tra le più delicate che si pongono allo stato dell’attuale quadro normativo, non può risolversi solo attraverso una valutazione del mezzo che l’avvocato utilizza per dare notizie circa la propria attività. Anche la differenza tra lettere concepite per destinatari specifici e comunicazioni uniformi inviate […]

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Si chiede (da parte del COA di Salerno) se un pubblico dipendente con la qualifica di dirigente possa essere iscritto nell’albo speciale degli avvocati di enti pubblici nel caso in cui egli sia adibito a funzioni di trattazione degli affari legali in aggiunta ad altri compiti. Si precisa anche che presso l’ente è istituito un ufficio legale denominato “avvocatura”.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: «Alla questione accennata si è già data risposta in passato in circostanze analoghe. Da ultimo ciò è avvenuto con il parere 12 dicembre 2007, n. 56 e 22 novembre 2005, n. 88, nei quali si è chiarito che l’adibizione del pubblico dipendente all’ufficio legale dev’essere esclusiva, […]

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Si chiede (da parte del COA di Bolzano) se sussista un’incompatibilità tra l’esercizio della professione forense e l’assunzione dell’incarico di amministratore di condominio.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: «Come in ogni caso nel quale è stata richiesta di un parere in tema di incompatibilità, la Commissione ricorda come sia necessario partire dal presupposto che le incompatibilità di cui all’art. 3 l.p.f. rappresentano forme di restrizione di diritti soggettivi perfetti (pur disposte dall’ordinamento in omaggio […]

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Il quesito (del COA di Massa Carrara) attiene alla possibilità di iscrivere nel registro dei praticanti il laureato in giurisprudenza che non abbia sostenuto l’esame di procedura penale.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: «La Commissione consultiva ha già in passato avuto modo di prendere in considerazione casi simili a quelli di cui al presente quesito (cfr. parere 9 maggio 2007, n. 22), ed ha dovuto prendere atto del fatto che, nonostante alcune scelte curricolari adottate nell’ambito dell’autonomia universitaria possano […]

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Il quesito (del COA di Trieste) riguarda l’incompatibilità, ai sensi dell’art. 3 della legge professionale, del presidente del Consiglio di amministrazione di una società per azioni di gestione di servizi pubblici locali.

Dopo ampia discussione, la Commissione fa propria la proposta del relatore e adotta il seguente parere: «Va preliminarmente ricordata la stabile interpretazione della Commissione Consultiva e della giurisprudenza del Consiglio sul tema nuovamente sottoposto all’esame, secondo la quale è incompatibile con l’esercizio della professione forense l’assunzione della carica di presidente del Consiglio di amministrazione di […]

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