Il Consiglio dell’Ordine (di Lagonegro) chiede delucidazioni rispetto all’interpretazione delle norme sul patrocinio dei praticanti avvocati anche nel settore del contenzioso lavoristico e previdenziale.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Si ritiene di dover confermare l’orientamento già espresso con il parere 26 ottobre 2006, n. 59. In particolare si osserva che la capacità di patrocinare in capo al praticante abilitato, in origine collegata alla competenza della Pretura, è ad oggi limitata dal valore della causa, senza […]

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Il quesito (del COA di Ancona) proposto attiene alla posizione dei giudici onorarî di Tribunale (G.O.T.) i quali abbiano mantenuto l’iscrizione nell’albo degli avvocati. Si chiede se sussista un’incompatibilità e se questa possa risultare inficiante una sentenza emessa da un collegio nel quale sia stato presente un giudice in tale condizione, in analogia a quanto previsto per i giudici onorarî aggregati (G.O.A.) dalla legge 276/1997.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Il quesito è inammissibile, in quanto si riportano le generalità di un iscritto, mentre la Commissione consultiva può pronunciarsi solo su questioni giuridiche astratte e prive di riferimenti nominativi.” Consiglio Nazionale Forense (rel. Morgese), parere del 9 maggio 2007, n. 15

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Il quesito (del COA di Piacenza) si riferisce ad un giudice onorario di Tribunale (G.O.T.), il quale, avendo esercitato tale funzione per sei anni, e rilevando l’impossibilità di svolgere tale funzione per i quindici anni richiesti dalla legge professionale ai fini dell’iscrizione di diritto, chiede di essere comunque iscritto nell’albo degli avvocati.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La normativa sulle iscrizioni speciali ope legis di soggetti che non abbiano positivamente sostenuto l’esame di abilitazione è del tutto eccezionale, ed è – tra l’altro – deviante rispetto al modello prescritto dall’art. 33, comma quinto, della Costituzione. La circostanza che l’ordinamento giudiziario o le norme […]

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Quesito del COA di Napoli

L’ordine forense partenopeo chiede se: a) il Consiglio sia tenuto a motivare l’archiviazione dei procedimenti “pre-disciplinari”; b) si debba rilasciare copia dei provvedimenti disciplinari all’esponente, ivi comprendendo la motivazione degli stessi; c) debba essere accolta la richiesta dell’avvocato interessato da un esposto disciplinare che chieda di acquisire copia dei provvedimenti adottati e dei documenti contenuti […]

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Il quesito (del COA di Siena) riguarda il caso di un ex istituto di credito di diritto pubblico, poi trasformato in società per azioni. Premesso che i dipendenti di tale banca hanno potuto conservare l’iscrizione nell’elenco speciale (ai sensi della l. 218/1990) si chiede se tale facoltà persista anche ove il dipendente venga “distaccato” presso società controllate dalla banca capogruppo e destinate allo svolgimento di specifiche attività definite “non strategiche”.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La norma di cui all’art. 3, secondo comma, della legge 30 luglio 1990, n. 218, nella parte in cui fa salvi i diritti «rivenienti dalla originaria natura pubblica dell’ente di appartenenza» costituisce una norma derogatoria alla disciplina ordinaria delle iscrizioni nell’albo degli avvocati. Tale eccezione è […]

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Il Comune richiedente intende sapere se sia possibile ottenere l’iscrizione nell’elenco speciale annesso all’albo di un proprio dipendente in servizio presso l’Ufficio del difensore civico, considerato che la legge attribuisce a tale ufficio compiti di tutela dei cittadini (in ispecie vi è la necessità di costituzione di parte civile a favore di un disabile vittima di reato) senza prevedere deroghe alle norme professionali in tema di incompatibilità. L’Ordine degli Avvocati di Milano, richiesto di effettuare l’iscrizione, ha espresso parere sfavorevole.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La questione sottoposta a Questa Commissione riguarda la materia delle iscrizioni e della tenuta degli albi, che la legge affida alla competenza dei Consigli dell’Ordine circondariale, sui quali – come noto – non insiste alcun potere sovraordinato del Consiglio nazionale forense. Perciò l’interessato ha correttamente sottoposto […]

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Il richiedente, un singolo iscritto, chiede delucidazioni circa la pubblicità informativa degli avvocati.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Il quesito è inammissibile, poiché proviene da un singolo iscritto, in contrasto con il regolamento istitutivo della Commissione e con la prassi costante. Pertanto il quesito andrà sottoposto al Consiglio dell’Ordine competente, il quale, ove intendesse raccogliere l’avviso del Consiglio nazionale ai fini di una uniforme […]

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Il quesito (del COA di Sassari) verte sulla possibilità per un avvocato, alla luce della nuova normativa introdotta con il cosiddetto “decreto Bersani”, di far parte di un’associazione professionale tra avvocati e, al contempo, altresì di un’ulteriore associazione, con altri professionisti quali commercialisti o consulenti del lavoro.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Alcuni degli aspetti centrali nella disciplina delle forme associative per l’esercizio di attività professionale sono stati già affrontati dal Consiglio e resi noti a mezzo della circolare n. 22-C/2006 del 4 settembre 2006. Per ciò che in questa sede interessa, si deve confermare che il decreto-legge […]

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Il Consiglio dell’Ordine (Biella) chiede parere sulla possibilità, per un avvocato che sia stato legale di fiducia di un cliente defunto, di deporre quale testimone circa la volontà e gli atti posti in essere dal de cuius nell’ambito di una controversia promossa da un erede che si assume pretermesso, ovvero sulla necessità di conservare il segreto professionale. Quanto all’assunzione della testimonianza vi è il consenso di solo alcune delle parti coinvolte nel giudizio, mentre altre vi si oppongono.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Il segreto professionale costituisce al tempo stesso l’oggetto di un dovere giuridico dell’avvocato, la cui violazione è sanzionata penalmente (art. 622 c.p.), e l’oggetto di un diritto dell’avvocato medesimo, che non può essere obbligato a deporre su quanto ha conosciuto per ragione del proprio ministero (art. […]

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Il quesito (del COA di Torre Annunziata) attiene alla funzione del liquidatore, nominato dal giudice nell’ambito di una causa per lo scioglimento di una società di persone. Si chiede se l’avvocato, chiamato a rivestire tale incarico, possa compiere atti di amministrazione della società volti a preservare il patrimonio societario e l’avviamento commerciale.

La Commissione, dopo ampia discussione, delibera il seguente parere: “La risposta al quesito dev’essere di segno positivo. L’attività di colui che compia atti di amministrazione di una società quale esecutore di un mandato giudiziale non ricade tra quelle oggetto del divieto di cui all’art 3 della legge professionale. Se ne distingue, infatti, poiché mancano del […]

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