La rilevanza deontologica della vita privata del professionista

Il professionista risponde, sotto il profilo deontologico, anche di fatti commessi al di fuori dell’esercizio dell’attività professionale atteso che il dovere dell’iscritto all’albo forense di comportarsi in modo corretto, probo e leale si estende non solo ad ogni avvenimento della sua vita professionale, ma anche alla sua vita privata, per quegli aspetti che investano in […]

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L’esponente non può impugnare il provvedimento di archiviazione

Il provvedimento di archiviazione adottato dal Consiglio dell’Ordine non è impugnabile dall’esponente, atteso che in materia disciplinare l’impugnazione è consentita solo avverso decisioni che concludono un procedimento disciplinare e legittimati a proporla sono esclusivamente l’iscritto contro cui si procede ed il procuratore generale presso la Corte d’Appello (Dichiara inammissibile il ricorso avverso delibera C.d.O. Rossano, […]

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Sanzione disciplinare e assenza di precedenti comportamenti deontologicamente rilevanti

Nella determinazione in concreto della sanzione disciplinare da comminare all’incolpato, possono venire in rilevo la mancanza di suoi precedenti disciplinari e la rimediabilità delle conseguenze del suo comportamento (Nel caso di specie, l’avvocato domiciliatario aveva omesso di iscrivere a ruolo la causa, peraltro in quanto turbato da alcuni recenti lutti familiari. Rilevato, da un lato, […]

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Procedimento disciplinare e fatti non contestati

Il principio di non contestazione è applicabile anche al processo disciplinare, sicché i fatti addebitati all’incolpato, e da questi non contestati, devono essere ritenuti realmente sussistenti. Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Mariani Marini – Rel. Damascelli), sentenza del 30 gennaio 2012, n. 6

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I limiti di ragionevolezza e congruità della sospensione cautelare

Il potere di sospensione cautelare dall’esercizio della professione appare configurabile in termini di ragionevolezza e congruità quando l’organo di governo dell’ordine locale è posto in condizione di valutare, a carico del professionista un quadro indiziario di tale gravità da consigliare il suo temporaneo allontanamento dalla professione. Ciò anche prima della adozione di una decisione da […]

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Mancata comparizione dell’incolpato e legittimo impedimento

L’impedimento del professionista a comparire innanzi al COA nell’ambito di un procedimento disciplinare non può ritenersi sussistente qualora generico e non documentato e lo stesso impedimento non può ritenersi sussistente anche qualora non sia supportato da certificato medico che dimostri l’assoluto impedimento del professionista a comparire (Nel caso di specie, l’incolpato aveva comunicato telefonicamente al […]

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Sui limiti temporali della sospensione cautelare

Il potere di disporre la sospensione cautelare dell’incolpato che sia stato sottoposto a procedimento penale non si consuma con il rinvio a giudizio né è sottoposto al limite temporale costituito dalla pendenza dell’indagine e del successivo processo penale (Rigetta il ricorso avverso delibera C.d.O. Monza, 22 giugno 2011). Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Mariani Marini, […]

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La motivazione della sospensione cautelare

La decisione con la quale il C.d.O. disponga l’applicazione della misura cautelare della sospensione non può ritenersi priva di motivazione quando contenga espliciti riferimenti sia al comportamento del ricorrente sia alla sentenza penale di condanna (Rigetta il ricorso avverso delibera C.d.O. Monza, 22 giugno 2011). Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Mariani Marini, Rel. Pisano), sentenza […]

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I due presupposti della sospensione cautelare

L’applicazione della misura cautelare si fonda su due presupposti: a) la gravità in astratto delle imputazioni penali, indipendentemente dalla loro fondatezza; b) il clamore suscitato dalle stesse (cd. strepitus fori) nell’opinione pubblica, e quindi non solo nello stretto ambiente professionale, attraverso la diffusione mediatica della notizia con inevitabile riflesso sull’intera classe forense (Rigetta il ricorso […]

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Il CNF non giudica nel merito della sospensione cautelare disposta dal COA locale

La sospensione cautelare è un provvedimento amministrativo precauzionale nei confronti del quale il sindacato del Consiglio Nazionale Forense è limitato a verificarne la sola legittimità, non essendo consentito entrare nel merito della valutazione discrezionale e di opportunità adottata dal competente Consiglio territoriale, fondata sulla gravità delle imputazioni penali (a prescindere dalla loro fondatezza) e sul clamore […]

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