Il patrocinio dinanzi alle Giurisdizioni Superiori da parte dell’avvocato proveniente da altro Stato membro dell’UE è possibile a condizione che: Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli, rel. Galletti), sentenza n. 448 del 9 dicembre 2024
Il patrocinio dinanzi alle Giurisdizioni Superiori da parte dell’avvocato proveniente da altro Stato membro dell’UE è possibile a condizione che: Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli, rel. Galletti), sentenza n. 448 del 9 dicembre 2024
L’avvocato può adire personalmente il Consiglio Nazionale Forense anche se non Cassazionista solo nell’ambito del (proprio) procedimento disciplinare (purché non sia stato privatoo dell’esercizio della professione in quanto cancellato o sospeso con provvedimento già esecutivo), valendo infatti negli altri casi la regola generale secondo cui le funzioni di rappresentanza e difesa avanti qualsiasi giurisdizione speciale […]
Affinché possa dirsi rispettato il canone deontologico posto dall’art. 24 cdf, non solo deve essere chiara la terzietà dell’avvocato, ma è altresì necessario che in alcun modo possano esservi situazioni o atteggiamenti tali da far intendere diversamente. La suddetta norma, invero, tutela la condizione astratta di imparzialità e di indipendenza dell’avvocato – e quindi anche […]
L’essenziale discrimine per la verifica delle incompatibilità di cui all’art. 18 della legge professionale forense è costituito dalla assoggettabilità alle procedure concorsuali ed al fallimento. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli, rel. Gagliano), sentenza n. 443 del 2 dicembre 2024
L’avvocato che ricopre il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione o di amministratore delegato o unico di una società commerciale si trova in una situazione di incompatibilità con l’esercizio della professione forense laddove tale carica comporti effettivi poteri di gestione o di rappresentanza e non si limiti esclusivamente all’amministrazione di beni personali o familiari […]
La rinuncia all’impugnazione proposta da parte del ricorrente determina la immediata estinzione del relativo procedimento per cessazione della materia del contendere, non essendo a tal fine necessaria la sua accettazione da parte dell’appellato, con conseguente stabilizzazione della decisione gravata. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. De Benedittis), sentenza n. 442 del 2 dicembre 2024
L’illecito deontologico di cui all’art. 52 cdf ha natura istantanea e si consuma quando il soggetto passivo percepisce o è in grado di percepire l’offesa a lui recata, sicché è da tale momento che decorre il termine di prescrizione dell’azione disciplinare (Nel caso di specie, nei propri atti giudiziari, l’avvocato aveva accusato il collega di […]
La richiesta o percezione di compensi sproporzionati rispetto all’attività difensiva effettivamente espletata (art. 29 cdf) costituisce un illecito disciplinare di carattere istantaneo, per il quale il dies a quo del termine prescrizionale dell’azione disciplinare va individuato nel momento della richiesta o dell’avvenuto pagamento dei compensi spropositati. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Talerico), sentenza […]
Ai sensi dell’art. 56 L. n. 247/2012, l’azione disciplinare si prescrive nel termine di sei anni (comma 1), che decorre dalla commissione del fatto o dalla cessazione della sua permanenza; l’interruzione della prescrizione fa decorrere un nuovo termine di cinque anni (comma 3), ma in nessun caso il termine prescrizionale complessivo può essere superiore a […]
La prescrizione dell’azione disciplinare è rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del giudizio, anche in sede di legittimità, a causa della natura pubblicistica della materia e dell’interesse superindividuale dello Stato e della comunità intermedia, quale l’ordine professionale. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Talerico), sentenza n. 440 del 2 dicembre 2024 Consiglio Nazionale […]