L’erronea applicazione del nomen iuris non pregiudica l’ammissibilità del mezzo d’impugnazione di cui l’interessato, anche con l’utilizzo di un nome sbagliato, abbia voluto avvalersi; ed il giudice ha il potere-dovere di provvedere alla appropriata qualificazione. (Accoglie parzialmente il ricorso avverso decisione C.d.O. di Lucca, 23 giugno 1995). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Galati, rel. Casalinuovo), […]