GIUDIZI DISCIPLINARI – SANZIONI DISCIPLINARI – Applicazione del principio del favor rei in sede d’impugnazione – Individuazione della norma più favorevole – Criteri – Conseguenze – Fattispecie.

In tema di giudizi disciplinari nei confronti degli avvocati, il giudice dell’impugnazione – una volta individuato, in applicazione del principio del favor rei previsto dall’art. 65, comma 5, della l. n. 247 del 2012, il regime sanzionatorio più favorevole con riguardo alla concreta vicenda disciplinare – non è vincolato, ai fini della determinazione della sanzione […]

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Norme deontologiche – Dovere di probità e decoro – Rapporti con i terzi – Colloquio nel proprio studio per l’assunzione di una impiegata – Violenza sessuale verso la stessa – Illecito deontologico.

Pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante l’avvocato che ricevendo una donna presso il proprio studio per un colloquio finalizzato all’eventuale instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato alle proprie dipendenze, si renda responsabile di violenza sessuale, come accertato dal giudice penale. (Nella specie, avuto riguardo all’integrale risarcimento del danno della persona offesa, dall’assenza di […]

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L’illecito disciplinare è indipendente dal verificarsi di un danno o dal suo risarcimento

Il pregiudizio eventualmente subìto dalla parte assistita o da terzi a causa dell’illecito deontologico costituisce uno degli aspetti che il giudice disciplinare deve valutare nella determinazione della sanzione (art. 21, co. 4 CDF), ma non elemento costitutivo della fattispecie (che intende salvaguardare il decoro e la dignità dell’intera classe forense mediante la repressione di ogni […]

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Illecito disciplinare a forma libera o “atipico”: l’eventuale mancata descrizione di uno o più comportamenti e della relativa sanzione non genera l’immunità

Il principio di stretta tipicità dell’illecito, proprio del diritto penale, non trova applicazione nella materia disciplinare forense, ove infatti non è prevista una tassativa elencazione dei comportamenti vietati, ma solo l’enunciazione dei doveri fondamentali, tra cui segnatamente quello di esercitare la professione forense “con indipendenza, lealtà, probità, dignità, decoro, diligenza e competenza, tenendo conto del […]

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Il CNF può integrare, in sede di appello, la motivazione della decisione del Consiglio territoriale

La mancanza di adeguata motivazione (nella specie, peraltro esclusa) non costituisce motivo di nullità della decisione del Consiglio territoriale, in quanto, alla motivazione carente, il Consiglio Nazionale Forense, giudice di appello, può apportare le integrazioni che ritiene necessarie, ivi compresa una diversa qualificazione alla violazione contestata. Il C.N.F. è infatti competente quale giudice di legittimità […]

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Procedimento disciplinare: l’accertamento definitivo dei fatti in sede penale

La sentenza penale di condanna ha efficacia di giudicato nel giudizio disciplinare, quanto all’accertamento del fatto, della sua illiceità penale e della circostanza che l’imputato lo ha commesso, essendo comunque riservata al giudice della deontologia la valutazione della rilevanza disciplinare nello specifico ambito professionale alla luce dell’autonomia dei rispettivi ordinamenti, penale e disciplinare. Consiglio Nazionale […]

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Assoluzione penale e procedimento disciplinare

Nel processo disciplinare degli avvocati, novellato dalla legge 31 dicembre 2012, n. 247, che ha introdotto una autonoma valutazione da parte del Consiglio Nazionale Forense dei fatti ascritti all’incolpato, in via derogatoria rispetto alla generale previsione di cui all’art. 653 cod. proc. pen., solo l’accertamento, operato con sentenza penale irrevocabile, che «il fatto non sussiste» […]

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Pluralità di illeciti deontologici: la sanzione non è la sommatoria meramente aritmetica delle relative sanzioni, ma un eventuale aggravamento di quella prevista per l’illecito più grave

L’oggetto di valutazione nel procedimento disciplinare è il comportamento complessivo dell’incolpato. In particolare, in ossequio al principio enunciato dall’art. 21 cdf (già art. 3 codice previgente), nei procedimenti disciplinari l’oggetto di valutazione è il comportamento complessivo dell’incolpato e tanto al fine di valutare la sua condotta in generale, quanto a quello di infliggere la sanzione […]

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Procedimento disciplinare: la procura conferita dall’incolpato al difensore per il giudizio dinanzi al CDD non si estende alla fase giurisdizionale dinanzi al CNF

In tema di procedimento disciplinare, la procura conferita dall’incolpato ad un proprio eventuale difensore per il giudizio dinanzi al CDD non si estende alla fase giurisdizionale dinanzi al CNF, per la quale -ove l’incolpato voglia (o, a seconda dei casi, debba) nominare un avvocato cassazionista, questo deve essere munito di procura speciale, necessaria ai sensi […]

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Controversie tra società e conflitto di interessi

Non costituisce, di per sè, conflitto di interessi (art. 24 cdf) l’assunzione di un mandato difensivo conferito da una società per agire contro altra società, allorché l’avvocato sia difensore, in altre vertenze, di un soggetto (nella specie, persona fisica) socio di entrambe le società ed anche amministratore (nella specie, della seconda). Consiglio Nazionale Forense (pres. […]

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