Procedimento disciplinare: l’inosservanza dell’obbligo dell’astensione

In tema di procedimento disciplinare, l’inosservanza dell’obbligo dell’astensione determina la nullità del provvedimento adottato unicamente nell’ipotesi in cui il componente dell’organo decidente abbia un interesse proprio e diretto nella causa, tale da porlo nella veste di parte del procedimento. In ogni altra ipotesi assumono rilievo solo specifici motivi di ricusazione, rimanendo esclusa in difetto della […]

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L’individuazione dei capi di incolpazione per relationem

Nel caso di di rinnovazione della decisione disciplinare sulla base dei medesimi addebiti della prima decisione poi annullata con rinvio per motivi formali (nella specie, per omessa sottoscrizione del segretario), l’individuazione dei capi di incolpazione del nuovo atto di citazione disciplinare ben può avvenire mediante rinvio per relationem alla citazione del precedente giudizio, valendo il […]

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Lo jus superveniens non si applica al termine per l’impugnazione delle decisioni disciplinari

In materia di sanzioni disciplinari a carico degli avvocati, l’art. 65, comma 5, della legge 31 dicembre 2012, n. 247, nel prevedere, con riferimento alla nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense, che le norme contenute nel nuovo codice deontologico si applicano anche ai procedimenti disciplinari in corso al momento della sua entrata in vigore, se […]

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Il CNF è Giudice speciale che esercita funzioni giurisdizionali in conformità a Costituzione

Allorchè pronuncia in materia disciplinare, il Consiglio nazionale forense è un giudice speciale istituito prima dell’entrata in vigore della Costituzione (v. d.lgs.lgt. 23 novembre 1944, n. 382), e tuttora legittimamente operante giusta la previsione della VI disp. trans. Cost. Corte di Cassazione (pres. Canzio, rel. Scarano), SS.UU, sentenza n. 19653 del 24 luglio 2018

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Procedimento disciplinare: inammissibile la domanda di rideterminazione della (abrogata) cancellazione in via di “incidente di esecuzione”

Le funzioni esercitate in materia disciplinare dai Consigli territoriali, ed il relativo procedimento, hanno natura amministrativa, e non giurisdizionale. A tale stregua, essi non hanno il potere di conoscere dell’esecuzione delle sanzioni disciplinari irrogate nei confronti degli iscritti, né in contrario può invocarsi l’art. 35 Regolamento C.N.F. n. 2 del 2104 (recante “Esecuzione della decisione […]

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Procedimento disciplinare: nessun obbligo di comunicare all’incolpato la notizia dell’illecito entro trenta giorni

In tema di procedimento disciplinare forense, né l’art. 38 r.d.l. n. 1578/1933 (e relativo regolamento attuativo r.d. 22/01/1934, n. 37), né la nuova legge professionale (L. n. 247/2012) prevedono -tantomeno a pena di nullità- l’obbligo di preventiva comunicazione della notizia dell’illecito all’incolpato nei trenta giorni (Nel caso di specie, in applicazione del principio di cui […]

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La delibera del CDD (e già del COA) che dispone la citazione a giudizio, ovvero l’apertura o la prosecuzione del procedimento disciplinare, non è impugnabile al CNF (né al TAR)

La deliberazione dei Consigli territoriali che dispone la citazione a giudizio, l’apertura o la prosecuzione del procedimento disciplinare ha natura di atto amministrativo endoprocedimentale che ha il solo scopo di segnalarne l’avvio con l’indicazione dei capi di incolpazione, quindi è privo di rilevanza esterna, sicché non è immediatamente impugnabile innanzi al Consiglio Nazionale Forense (né […]

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Procedimento disciplinare: inammissibili le istanze di accesso generiche, defatigatorie ed ostruzionistiche

Ai sensi dell’art. 22 della L. n. 241/90, così come modificato dall’art. 15 della l. n. 15/2005, non è consentita una conoscenza illimitata della documentazione in possesso della PA, ma solo quella connessa al procedimento, sicché è inammissibile in quanto generica l’istanza di accesso formulata dall’incolpato senza specificazione dei singoli atti del procedimento disciplinare nei […]

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I termini “breve” e “lungo” per l’impugnazione in Cassazione delle sentenze CNF

La proposizione del ricorso per cassazione contro le decisioni del Consiglio nazionale forense è soggetta – ai sensi dell’art. 36, comma 6, della legge 31/12/2012, n. 247, così come dell’art. 56, terzo co., del r.d.l. 27/11/1933, n. 1578 – al termine breve di trenta giorni, decorrente dalla notificazione d’ufficio della pronuncia contestata. Resta, invece, salva […]

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