Anche l’impugnazione in Cassazione delle sentenze CNF va fatta “esclusivamente con modalità telematiche”

È improcedibile l’impugnazione avverso le sentenze del Consiglio Nazionale Forense qualora il ricorso stesso, al di fuori delle eccezioni previste dall’art. 196 quater co. 4 disp.att.c.p.c., non sia depositato in forma telematica nella cancelleria della Corte di Cassazione. Corte di Cassazione (pres. D’Ascola, rel. Vincenti), SS.UU., ordinanza n. 14700 del 31 maggio 2025 NOTA:In senso […]

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Il ricorso in Cassazione avverso le sentenze CNF non riguarda l’art. 97 Cost.

Nel giudizio di legittimità avverso le sentenze del Consiglio nazionale forense non viene in rilievo una (asserita) violazione dell’art. 97 Cost., che attiene piuttosto alla dinamica del procedimento amministrativo dinanzi al Consiglio territoriale e non già a quello, propriamente giurisdizionale, dinanzi al C.N.F. Corte di Cassazione (pres. D’Ascola, rel. Vincenti), SS.UU., ordinanza n. 14699 del […]

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Scelta della sanzione da applicare – Sindacato delle Sezioni Unite sulle valutazioni del giudice disciplinare – Esclusione.

Le decisioni del Consiglio Nazionale Forense in materia disciplinare sono impugnabili dinanzi alle Sezioni Unite della S.C, ai sensi dell’art. 36 co. 6 L. n. 247/2012 (già art. 56, comma 3, del r.d.l. n. 1578 del 1933), soltanto per incompetenza, eccesso di potere e violazione di legge, nonché, ai sensi dell’art. 111 Cost., per vizio […]

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Accordo sul compenso: le conseguenze della violazione del divieto di patto di quota lite

Qualora l’accordo di determinazione sul compenso sia nullo per violazione del divieto di patto di quota lite, tale vizio non inficia l’intero contratto di patrocinio (art. 1419 cc), sicché l’attività professionale svolta deve essere comunque remunerata sebbene in applicazione dei parametri forensi. Corte di Cassazione (pres. D’Ascola, rel. Vincenti), SS.UU., ordinanza n. 14699 del 31 […]

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Patto di quota lite: illegittimo determinare il compenso dell’avvocato come percentuale di quanto ricaverà il cliente in caso di vittoria

Dal combinato disposto del terzo e del quarto comma dell’art. 13 L. n. 247/2012, si ricava che il compenso dell’avvocato può essere pattuito quale percentuale rapportata al valore dei beni o degli interessi litigiosi, ma non può essere commisurato al risultato pratico dell’attività svolta (c.d. “patto di quota lite”). La ratio del divieto in parola […]

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Azione contro il cliente e la parte assistita per il pagamento del compenso: l’obbligo di rinunciare agli incarichi è inderogabile

Ai sensi dell’art. 34 cdf, l’avvocato per poter agire nei confronti del cliente per il pagamento delle proprie prestazioni professionali, deve previamente rinunciare a tutti gli incarichi da quel cliente conferitigli. Tale regola non lascia spazio alcuno alla possibilità di derogarvi attraverso il consenso della parte assistita, trattandosi di norma deontologica sottratta alla disponibilità delle […]

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In materia disciplinare non opera il principio di stretta tipicità dell’illecito

In materia disciplinare non opera il principio di stretta tipicità dell’illecito, proprio del diritto penale, per cui non è prevista una tassativa elencazione dei comportamenti vietati, ma solo l’enunciazione dei doveri fondamentali, tra cui segnatamente quelli di probità, dignità, decoro, lealtà e correttezza di cui all’art. 9 del nuovo codice deontologico forense che, quale “norma […]

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I limiti al sindacato di legittimità delle sentenze disciplinari del CNF

Le decisioni del CNF in materia disciplinare, quanto all’accertamento del fatto, all’apprezzamento della sua rilevanza rispetto alle imputazioni, alla scelta della sanzione opportuna e, in generale, alla valutazione delle risultanze processuali non possono essere oggetto del controllo di legittimità, salvo che si traducano in un palese sviamento di potere, ossia nell’uso del potere disciplinare per […]

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