Iscrizione degli avvocati stabiliti nella Sezione Speciale dell’Albo: l’eventuale regolamento del COA non può imporre requisiti ultronei

In materia di iscrizione degli avvocati stabiliti nella Sezione Speciale dell’Albo, il titolo unico e sufficiente è costituito esclusivamente dal certificato di iscrizione all’Albo del Paese di provenienza e la permanenza di tale iscrizione è unica condizione rilevabile al fine del mantenimento dell’iscrizione nel paese di stabilimento. Pertanto la facoltà di verifica in capo al […]

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Cancellazione dell’avvocato stabilito e tutela del contraddittorio

La decisione di revoca dell’iscrizione nella Sezione Speciale dell’Albo degli Avvocati Stabiliti è illegittima ove il COA la deliberi senza prima invitare l’iscritto, con lettera raccomandata con avviso di ricevimento, a presentare eventuali osservazioni entro un termine non inferiore a trenta giorni dal ricevimento della raccomandata stessa (art. 17, co. 12, L. 247/2012) (Nel caso […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Patti chiede di sapere se un praticante avvocato possa svolgere il tirocinio formativo presso un avvocato iscritto all’Albo dal 30.10.2011, e quindi in epoca anteriore all’entrata in vigore della L. 247/2012, ovvero se sia applicabile l’art. 41, comma 6 lettera a) della Legge professionale, che prevede che il tirocinio possa essere svolto solo presso un avvocato con anzianità di iscrizione all’Albo non inferiore a cinque anni, tenuto conto della disposizione di cui all’art. 65 della Legge cit. che prevede che “fino alla data di entrata in vigore dei regolamenti previsti dalla presente legge si applicano, se necessario, ed in quanto compatibili le disposizioni vigenti non abrogate, anche se non richiamate.

Il parere è reso nei seguenti termini. Il requisito dell’anzianità professionale minima, previsto dall’ art. 41, comma 6, lett. a), Legge n. 247/2012, appare ragionevolmente introdotto dal Legislatore in ossequio all’esigenza che il dominus del tirocinante sia dotato della dovuta esperienza professionale, oltre che delle dovute competenze tecniche. Tuttavia, in assenza del regolamento ministeriale previsto […]

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Il Consiglio dell’ordine degli Avvocati di Messina chiede di sapere se, “ai fini del calcolo del numero dei componenti del Collegio dei Revisori, debba tenersi conto dei soli iscritti all’Albo degli Avvocati, o vadano compresi anche gli iscritti al Registro Praticanti. Interpretazione, quest’ultima, che viene fatta in applicazione analogica di quanto previsto dall’art. 3, n. 1,del regolamento n. 2/14, che fissa le regole per il funzionamento e la distribuzione dei costi dei Consigli Distrettuali di Disciplina”.

Come è noto, il comma 4 dell’art. 31 L.P. affida al Collegio dei Revisori la verifica della regolare gestione patrimoniale dell’Ordine da parte del COA, dovendo riferire al riguardo all’assemblea di approvazione del bilancio, mentre il precedente comma 2 prevede che “Per gli ordini con meno di tremilacinquecento iscritti la funzione è svolta da un […]

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Il COA di Roma chiede parere sulla competenza attuale del Consiglio dell’Ordine in materia deontologica.

La competenza degli Ordini territoriali in materia deontologica è desumibile, indirettamente, dall’art. 29, comma 1, lett. f) ed h) della legge n. 247/12. La relativa materia rientra pertanto nella loro competenza entro i limiti fissati dalla legge. Consiglio nazionale forense (rel. Salazar), parere 21 ottobre 2015, n. 103 Quesito n. 90, COA Roma

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Il CNF non è parte del giudizio di impugnazione delle proprie sentenze

Nel giudizio di impugnazione delle decisioni del Consiglio Nazionale Forense dinanzi alla Corte di cassazione, contraddittori necessari – in quanto unici portatori dell’interesse a proporre impugnazione e a contrastare l’impugnazione proposta – sono unicamente il soggetto destinatario del provvedimento impugnato, il consiglio dell’ordine locale che ha deciso in primo grado in sede amministrativa ed il […]

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Le sole (e mere) dichiarazioni dell’esponente non bastano a ritenere provato l’addebito

L’attività istruttoria espletata dal Consiglio territoriale deve ritenersi correttamente motivata allorquando la valutazione disciplinare sia avvenuta non già solo ed esclusivamente sulla base delle dichiarazioni dell’esponente o di altro soggetto portatore di un interesse personale nella vicenda, ma altresì dall’analisi delle risultanze documentali acquisite agli atti del procedimento, che rappresentano certamente criterio logico-giuridico inequivocabile a […]

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La mancata risposta alla richiesta di chiarimenti da parte del COA

Non costituisce (più) illecito disciplinare sanzionato dal secondo capoverso dell’art. 24 del codice deontologico forense (ora art. 71 ncdf) la mancata risposta dell’avvocato alla richiesta del Consiglio dell’Ordine di chiarimenti, notizie, o adempimenti in relazione ad un esposto presentato, per fatti disciplinarmente rilevanti, nei confronti dello stesso iscritto. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. […]

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Il dies a quo della prescrizione disciplinare nel caso di illecito deontologico permanente o continuato

Il dies a quo per la prescrizione dell’azione disciplinare va individuato nel momento della commissione del fatto solo se questo integra una violazione deontologica di carattere istantaneo che si consuma o si esaurisce al momento stesso in cui viene realizzata; ove invece la violazione risulti integrata da una condotta protrattasi e mantenuta nel tempo, la […]

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