Il ne bis in idem opera anche in sede disciplinare

Nel procedimento disciplinare trova applicazione il principio del ne bis in idem, che ricorre qualora una condotta determinata sotto il profilo fattuale, storico e temporale sia stata già in precedenza delibata dal Giudice sotto l’aspetto deontologico e si sia pertanto consumato il potere disciplinare in ordine al fatto contestato (Nel caso di specie, i fatti […]

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Regolamento recante la disciplina per lo svolgimento del tirocinio per l’accesso alla professione forense ai sensi dell’articolo 41, comma 13, della legge 31 dicembre 2012, n. 247.

Art. 1: Oggetto del regolamento Art. 2: Tirocinio contestuale a rapporto di lavoro Art. 3: Modalita’ di svolgimento del tirocinio Art. 4: Periodo e durata Art. 5: Anticipazione di un semestre di tirocinio durante gli studi universitari Art. 6: Svolgimento di un semestre di tirocinio in altro Paese dell’Unione europea Art. 7: Interruzione del tirocinio Art. 8: Poteri di vigilanza e controllo e […]

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La suitas, quale elemento soggettivo (sufficiente) dell’illecito disciplinare

Ai fini della sussistenza dell’illecito disciplinare, è sufficiente la volontarietà del comportamento dell’incolpato e, quindi, sotto il profilo soggettivo, è sufficiente la “suitas” della condotta intesa come volontà consapevole dell’atto che si compie, dovendo la coscienza e volontà essere interpretata in rapporto alla possibilità di esercitare sul proprio comportamento un controllo finalistico e, quindi, dominarlo. […]

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La (potenziale) rilevanza deontologica della vita privata del professionista

Deve ritenersi disciplinarmente responsabile l’avvocato per le condotte che, pur non riguardando strictu sensu l’esercizio della professione, ledano comunque gli elementari doveri di probità, dignità e decoro e, riflettendosi negativamente sull’attività professionale, compromettono l’immagine dell’avvocatura quale entità astratta con contestuale perdita di credibilità della categoria. La violazione deontologica, peraltro, sussiste anche a prescindere dalla notorietà […]

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La contestazione dell’addebito disciplinare non deve necessariamente indicare le norme deontologiche violate

Al fine di garantire il diritto di difesa dell’incolpato (costituente il parametro di valutazione della legittimità del procedimento disciplinare in ossequio ai principi generali di buon andamento e di trasparenza dell’attività amministrativa), necessaria e sufficiente è una chiara ed esaustiva contestazione dei fatti addebitati, non assumendo, invece, rilievo la mancata indicazione delle norme violate, spettando […]

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Il compenso all’avvocato per l’attività di mediazione (codicistica)

Provato che l’attività svolta dall’avvocato non configuri opera professionale, bensì esclusivamente attività di mediazione ex art. 1754 c.c. e ss., consegue che al predetto professionista non è dovuto alcun compenso per attività stragiudiziale previsto dalla tariffa o parametri forensi, ma la provvigione prevista per la mediazione stessa. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. De […]

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La discrezionalità del Giudice disciplinare nel valutare la rilevanza delle prove

Il Giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare la rilevanza e la conferenza delle prove dedotte, sicché -conformemente al suddetto principio del libero convincimento del Giudice- deve ritenersi legittimo il comportamento del Consiglio locale che abbia basato la propria decisione sui riferimenti dei redattori dell’esposto che ebbe a dare origine al procedimento, specie […]

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Il Consiglio locale conserva l’esercizio dei poteri disciplinari anche con riferimento alle violazioni in cui sia incorso l’avvocato nel tempo in cui risultava cancellato dall’albo

Il Consiglio locale presso cui l’avvocato cancellato si reiscrive riacquista pieni poteri disciplinari nei confronti del professionista, per tutto ciò che attiene alla condotta professionale da questi tenuta ed ai fatti aventi rilevanza disciplinare posti in essere anche per il periodo di cancellazione medesima (Nel caso di specie, l’avvocato aveva eccepito l’asserita insussistenza del potere […]

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Nemo tenetur contra se detegere: la mancata risposta alla richiesta di chiarimenti da parte del COA

Non costituisce (più) illecito disciplinare sanzionato dal secondo capoverso dell’art. 24 del codice deontologico forense (ora art. 71 ncdf) la mancata risposta dell’avvocato alla richiesta del Consiglio dell’Ordine di chiarimenti, notizie, o adempimenti in relazione ad un esposto presentato, per fatti disciplinarmente rilevanti, nei confronti dello stesso iscritto. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. […]

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Anche il difensore d’ufficio è tenuto ad assolvere l’incarico con diligenza e sollecitudine

Anche il difensore d’ufficio è tenuto ad assolvere l’incarico con diligenza e sollecitudine e, nell’ipotesi di impedimento alla partecipazione a singole attività processuali, è tenuto a darne tempestiva e motivata comunicazione all’Autorità procedente, ovvero ad indicare nella difesa un collega, a pena di sanzione disciplinare. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Florio), sentenza del […]

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