I limiti alle impugnazioni delle sentenze CNF ex art. 360 n. 5 cpc

Ai sensi dell’art. 360 n. 5 cpc, le sentenze del CNF possono essere impugnate, in sede di legittimità, non più per “omessa, insufficiente o contraddittoria motivazione su un punto decisivo della controversia” (previgente formulazione del n. 5 dell’articolo 360 in esame), bensì nei ben più ristretti limiti dell’”omesso esame circa un fatto decisivo per il […]

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Gli atti propulsivi del procedimento disciplinare interrompono la prescrizione

Gli atti propulsivi del procedimento, come ad esempio la delibera di apertura del procedimento disciplinare o quella di rinvio a giudizio dell’incolpato, sono idonei a determinare l’interruzione della prescrizione dell’azione disciplinare, trattandosi di atti ad efficacia istantanea che conservano, quindi, i propri effetti una volta prodottisi (Nel caso di specie, in applicazione del principio di […]

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Inammissibile la ricusazione dell’intero Collegio giudicante

E’ inammissibile l’istanza di ricusazione che investa la totalità dei membri del collegio giudicante, perché l’istituto della ricusazione può essere adoperato per contestare l’imparzialità di singoli componenti del collegio stesso, ma non contro il medesimo nella sua globalità, al fine di metterne in discussione l’idoneità a decidere (Nel caso di specie, in applicazione del principio […]

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Il COA di Latina chiede di sapere se l’avvocato possa essere contemporaneamente socio di una associazione professionale disciplinata dalla legge n. 4/2013, avente ad oggetto la tutela e la valorizzazione delle competenze degli esperti in materia di privacy e data protection. (Quesito n. 274, COA di Latina)

La legge n. 4/2013 disciplina le professioni non organizzate in ordini o collegi, con ciò intendendosi “l’attività economica, anche organizzata, volta alla prestazione di servizi o di opere a favore di terzi, esercitata abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale, o comunque con il concorso di questo, con esclusione delle attività riservate per legge a soggetti […]

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Il COA di Roma chiede di sapere se possa procedersi alla cancellazione dall’Albo di un iscritto che, pur ancora soggetto a procedimento disciplinare dinanzi al locale Consiglio distrettuale di disciplina, abbia ottenuto per il medesimo fatto sentenza di assoluzione da parte del Tribunale penale. (Quesito n. 273, COA di Roma)

Ritiene la Commissione che dispieghi piena efficacia, nella specie, il divieto di cancellazione in pendenza di procedimento disciplinare, ribadito dall’art. 57 della legge n. 247/12. Permane infatti, pure a seguito della sentenza di assoluzione in sede penale, l’interesse del CDD ad accertare la rilevanza disciplinare delle condotte che, come insegna la giurisprudenza di questo Consiglio, […]

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I COA di Torino e Lucca formulano quesiti sulla pratica forense in ordine alla relazione intercorrente tra la disciplina dettata dall’art. 2, co.1, lettera c), del DM n. 58/2016 (Regolamento recante disciplina dell’attività di praticantato del praticante avvocato presso gli Uffici Giudiziari) e quella di cui all’art. 37, co. 4, della Legge n. 111/2011. (Quesiti n. 244, COA Torino e n. 297 COA Lucca)

In risposta ai quesiti posti ritiene la Commissione di doversi pronunciare nel modo seguente. I tirocini presso un ufficio giudiziario iniziati prima dell’entrata in vigore del DM 70/2016 (3.6.2016) rimangono regolati dalle disposizioni previgenti: in particolare dall’art. 73 del decreto-legge 25 luglio 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, […]

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Espressioni sconvenienti od offensive: i limiti di verità, continenza e pertinenza

Nel conflitto tra diritto a svolgere la difesa giudiziale nel modo più largo e insindacabile e il diritto della controparte al decoro e all’onore prevale il primo, salvo l’ipotesi in cui le espressioni offensive siano gratuite, ossia non abbiano relazione con l’esercizio del diritto di difesa e siano oggettivamente ingiuriose; pertanto non commette illecito disciplinare […]

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Il COA di Napoli e Trapani formulano quesiti in relazione agli effetti della frequenza dei corsi obbligatori di formazione per l’accesso alla professione di avvocato disciplinati dall’art. 43 della legge n. 247/12, obbligo ribadito dall’art. 3, co.3, del DM n. 70/16 (Quesito n. 213, COA Napoli e n. 245 COA Trapani)

In risposta al quesito posto, dopo ampia discussione, ritiene la Commissione di doversi pronunciare senza mutare l’orientamento in precedenza espresso in materia (es. COA Termini Imerese n. 62/2016). La disciplina dei corsi di formazione per l’accesso alla professione forense, prevista all’art. 43 della legge 247/2012, non può trovare immediata applicazione. Questo perché l’art. 43 della […]

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