Inammissibile l’impugnazione al CNF carente della specificità dei motivi del gravame

La specificità dei motivi del gravame, necessaria al fine della ammissibilità del ricorso al CNF richiede l’indicazione chiara ed inequivoca, ancorchè succinta, delle ragioni di fatto e di diritto della doglianza, tale da consentire l’esatta identificazione dei limiti del devolutum e, quindi, delle questioni che si intendono sottoporre al riesame, con la conseguenza che va […]

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All’impugnazione al CNF non si applica l’art. 342 cpc

Il ricorso proposto innanzi al Consiglio Nazionale Forense avverso la decisione emessa dal Consiglio distrettuale di disciplina deve contenere, a norma dell’art. 59 del r.d. n. 37 del 1934, l’enunciazione specifica dei motivi su cui si fonda, ma non soggiace al disposto dell’art. 342 c.p.c. sull’atto di appello; invero, mentre ai fini del rispetto dell’art. […]

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Impugnazione telematica al CNF: la trasmissione via PEC non rende superflua la firma digitale del ricorso

Avverso le decisioni dei Consigli territoriali, è possibile proporre impugnazione al CNF anche a mezzo posta elettronica certificata (art. 33, co. 3, Reg. CNF n. 2/2014), ossia allegando alla stessa il file del ricorso digitalmente sottoscritto (e dell’eventuale procura speciale, nel caso in cui l’incolpato sia assistito da un difensore), sicché deve ritenersi inammissibile, per […]

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La decisione CNF di rigetto della domanda di iscrizione nell’elenco difensori d’ufficio va impugnata dinanzi al CNF stesso

È inammissibile il ricorso in Cassazione avverso la decisione del CNF di rigetto della domanda di iscrizione nell’elenco unico nazionale degli avvocati disponibili ad assumere le difese d’ufficio, giacché la relativa opposizione va proposta dinanzi al CNF stesso, ai sensi dell’art. 7 L. n. 1199/1971 (richiamato dall’art. 1-ter D.Lgs. n. 271/1989), a cui peraltro si […]

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L’avvocato munito di jus postulandi può impugnare in proprio le decisioni del CNF anche se non cassazionista

Ai sensi degli artt. 56 co. 3 R.D.L. n. 1578/1933, nonché 66 e 67 R.D. n. 37/1934 (che hanno carattere derogatorio rispetto al disposto dell’art. 365 cpc), l’avvocato che intenda impugnare con ricorso per Cassazione la decisione del Consiglio nazionale forense può farsi assistere da un avvocato cassazionista munito di procura speciale, ovvero sottoscrivere personalmente […]

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Avvocati stabiliti e dispensa dalla prova attitudinale: irrilevante la mancata comunicazione di avvio del procedimento

Le garanzie procedimentali non costituiscono un mero rituale formalistico, sicché il difetto di comunicazione di avvio del procedimento (art. 21-octies L. n. 241/1990) è ininfluente ove risulti che il contenuto del provvedimento, in quanto vincolato, non avrebbe potuto essere diverso da quello in concreto adottato, siccome rigidamente predisposto da una norma o da altro provvedimento […]

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La contestazione degli addebiti non esige una minuta, completa e particolareggiata esposizione dei fatti che integrano l’illecito

Nel procedimento disciplinare a carico degli esercenti la professione forense, la contestazione degli addebiti non esige una minuta, completa e particolareggiata esposizione dei fatti che integrano l’illecito, essendo, invece, sufficiente che l’incolpato, con la lettura dell’imputazione, sia posto in grado di approntare la propria difesa in modo efficace, senza rischi di essere condannato per fatti […]

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Sanzione disciplinare, anche aggravata o attenuata: i limiti al sindacato di Legittimità

In tema di procedimento disciplinare a carico degli avvocati, la determinazione della sanzione adeguata costituisce tipico apprezzamento di merito, insindacabile in sede di legittimità. Infatti, l’accertamento del fatto e l’apprezzamento della sua gravità ai fini della concreta individuazione della condotta costituente illecito disciplinare e della valutazione dell’adeguatezza della sanzione irrogata non può essere oggetto del […]

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