L’oggetto di valutazione nel procedimento disciplinare è il comportamento complessivo dell’incolpato

In ossequio al principio enunciato dall’art. 21 cdf (già art. 3 codice previgente), nei procedimenti disciplinari l’oggetto di valutazione è il comportamento complessivo dell’incolpato e tanto al fine di valutare la sua condotta in generale, quanto a quello di infliggere la sanzione più adeguata, che non potrà se non essere l’unica nell’ambito dello stesso procedimento, […]

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Concorso di illeciti deontologici: la sanzione disciplinare non è frutto di un cumulo giuridico delle singole sanzioni

Gli istituti del cumulo giuridico e materiale, propri del diritto penale, che prevedono ben precisi canoni di applicazione sanzionatoria, sono del tutto estranei all’ambito normativo del procedimento disciplinare, tanto da escludersi ogni possibilità di applicazione analogica. Infatti, in ossequio al principio enunciato dall’art. 21 cdf (già art. 3 codice previgente), nei procedimenti disciplinari l’oggetto di […]

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Inadempimento del mandato e false informazioni al cliente

Viene meno ai doveri di diligenza, dignità, correttezza e decoro della professione forense l’avvocato che non dia corso al mandato ricevuto e ometta di informare il cliente sullo stato della pratica (Nella specie, l’avvocato aveva omesso per oltre cinque anni di eseguire il mandato professionale conferitogli, ma nel contempo rassicurando in modo menzognero il cliente […]

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L’omessa motivazione circa i criteri per la scelta della sanzione disciplinare irrogata ovvero per la quantificazione della durata della sospensione (anche cautelare)

La mancata indicazione, da parte del Consiglio territoriale, dei criteri per la scelta e la quantificazione durata della sospensione (anche cautelare) ovvero della sanzione irrogata, non integra alcuna nullità della decisione, non sussistendo uno specifico obbligo motivazionale, ma esclusivamente un criterio di adeguatezza, in relazione all’offesa alla dignità e al decoro della classe professionale che […]

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Il dies a quo della prescrizione disciplinare nel caso di illecito deontologico omissivo, permanente o continuato

Il dies a quo per la prescrizione dell’azione disciplinare va individuato nel momento della commissione del fatto solo se questo integra una violazione deontologica di carattere istantaneo che si consuma o si esaurisce al momento stesso in cui viene realizzata; ove invece la violazione risulti integrata da una condotta protrattasi e mantenuta nel tempo, la […]

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Prescrizione disciplinare: l’omessa informazione al cliente e l’inadempimento al mandato professionale sono illeciti permanenti

Ai fini dell’individuazione del dies a quo della prescrizione dell’azione disciplinare, la violazione deontologica deve essere considerata di carattere istantaneo se la lesione avviene, si consuma e diviene irreparabile già con la commissione del fatto dannoso, mentre è invece di carattere permanente se il pregiudizio al valore protetto cessa col venir meno della condotta, come […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bolzano chiede di esprimere un parere sulle possibilità, o meno, per il Consiglio dell’Ordine di procedere alla cancellazione d’ufficio dell’iscritto, già sospeso a tempo indeterminato per il mancato pagamento dei contributi annuali dovuti al COA, ove venga accertata nei suoi confronti, giusta previsione del comma 9 lettera c) dell’art. 17 L. 247/2012, la mancanza del requisito dell’esercizio effettivo, continuativo, abituale e prevalente della professione ai sensi dell’articolo 21 L. 247/2012.

Come chiarito con il parere n. 90/2017 al quale si rinvia per ulteriori approfondimenti, la sospensione per morosità – non avendo natura di sanzione disciplinare – non determina l’operatività del divieto di cancellazione in pendenza di procedimento disciplinare. Ne consegue che, ricorrendone i presupposti, l’iscritto ben potrà essere cancellato dall’Albo. Sul punto si ricorda, per […]

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Il COA di Benevento formula i seguenti quesiti: 1) Può il C.O.A. rifiutare l’istanza di cancellazione di un iscritto nei cui confronti non pende alcun procedimento disciplinare né provvedimento amministrativo di sospensione opponendo quale motivo ostativo il mancato pagamento di una o più quote albo? 2) Può il C.O.A. in siffatta condizione obbligare l’avvocato a restare iscritto con i conseguenti obblighi anche di natura previdenziale? 3) Perde il C.O.A., successivamente alla cancellazione il diritto a riscuotere le quote annuali rimaste insolute nei limiti della prescrizione?

Ad analogo quesito si è risposto con il parere n. 90/2017 al quale, pertanto, si rinvia. Consiglio nazionale forense, parere n. 45 del 8 luglio 2021

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Il COA di Palermo chiede di sapere se possa rilasciarsi il certificato di compiuta pratica ai tirocinanti iscritti prima dell’entrata in vigore del d.m. n. 70/2016, anche oltre il termine di sei anni previsto dall’articolo 17, comma 10, lett. b) della legge n. 247/12.

Al quesito può essere fornita risposta positiva. Infatti, ai sensi dell’articolo 1, comma 2 del d.m. n. 70/2016, ai tirocini in corso alla data di entrata in vigore del regolamento “continua ad applicarsi la normativa previgente, ferma restando la riduzione della durata a diciotto mesi e la facoltà del praticante di avvalersi delle modalità alternative […]

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