La riqualificazione del capo di incolpazione non vìola, di per sè, il principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato

Per aversi violazione del principio di correlazione tra fatti contestati e quelli assunti a base della decisione, occorre una trasformazione radicale, nei suoi elementi essenziali, del fatto concreto, sì da pervenire ad un’incertezza sull’oggetto dell’addebito da cui scaturisca una reale violazione del principio del contraddittorio e dei diritti della difesa. Ne consegue che l’indagine volta […]

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Avvocato – Procedimento disciplinare – Prescrizione – Violazione deontologica di carattere omissivo – Condotta permanente o continuata – Decorrenza del termine – Cessazione della condotta – Fattispecie – Mancato compimento di atti inerenti al mandato – Dies a quo – Revoca del mandato

In caso di condotta omissiva protratta nel tempo e che, pertanto, assuma i connotati della continuità e della permanenza, la decorrenza del termine di prescrizione dell’azione disciplinare è impedita sino a che la condotta medesima non sia cessata. Qualora, pertanto, la condotta disciplinarmente rilevante si inveri nel mancato compimento di atti inerenti al mandato, il […]

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Azione disciplinare – Prescrizione – Ius superveniens più favorevole all’incolpato – Inapplicabilità – Momento rilevante per l’individuazione della legge applicabile – Commissione del fatto o cessazione della sua permanenza.

Le sanzioni disciplinari contenute nel codice deontologico forense hanno natura amministrativa sicché, con riferimento al regime giuridico della prescrizione, non è applicabile lo “jus superveniens”, ove più favorevole all’incolpato. Ne consegue che il punto di riferimento per l’individuazione del regime della prescrizione dell’azione disciplinare è e resta la commissione del fatto o la cessazione della […]

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Illecito permanente: la decisione di primo grado determina il dies a quo “alternativo” per evitare una irragionevole imprescrittibilità dell’azione disciplinare

Il dies a quo per la prescrizione dell’azione disciplinare va individuato nel momento della commissione del fatto solo se questo integra una violazione deontologica di carattere istantaneo che si consuma o si esaurisce al momento stesso in cui viene realizzata; ove invece la violazione risulti integrata da una condotta protrattasi e mantenuta nel tempo, la […]

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Elezioni CDD: il dies a quo per proporre reclamo al CNF e l’individuazione del relativo termine decadenziale

Il dies a quo dal quale calcolare il termine per proporre reclamo avverso le elezioni dei componenti il CDD va individuato nella pubblicazione dei risultati dello scrutinio sul sito istituzionale del Coa. Per quanto riguarda il relativo termine decadenziale, nel silenzio della legge primaria e del Regolamento CNF, deve allora farsi applicazione della disciplina generale, […]

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Alle elezioni dei CDD non si applicano tout court le norme dettate per le elezioni dei COA

Stante la differente natura e le diverse funzioni dei due enti, alle elezioni dei Consiglieri Distrettuali di Disciplina non essendo applicabili tout court le norme riguardanti l’elezione dei Consiglieri dell’Ordine Forense e, in particolare, gli artt. 4 e 10, c. 5 della l. n. 113/2017, e l’art. 28 dell’ordinamento professionale per come interpretati dalla Corte […]

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Il CDD è autonomo e indipendente dal COA

Il Consiglio Distrettuale di Disciplina è un soggetto terzo rispetto al Consiglio dell’Ordine forense, autonomo e indipendente sia da un punto di vista organizzativo, sia da un punto di vista operativo, come emerge dallo stesso spirito della riforma del sistema disciplinare ordinistico forense, che ha inteso separare nettamente le funzioni istituzionali amministrative attribuite all’Ordine circondariale, […]

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I CDD esercitano una funzione amministrativa di natura giustiziale

I Consigli Distrettuali di Disciplina hanno una funzione sicuramente amministrativa, ma di natura giustiziale, anche se non giurisdizionale, caratterizzata da elementi di terzietà valorizzati sia dal peculiare sistema elettorale, sia dalle specifiche garanzie d’incompatibilità, astensione e ricusazione. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Sorbi), sentenza n. 10 del 24 febbraio 2023 NOTA:In senso conforme, tra […]

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L’indicazione, in precetto, di voci non dovute e manifestamente abnormi

L’indicazione di voci non dovute e manifestamente abnormi in un atto di precetto relativo al pagamento di propri compensi professionali, costituisce comportamento lesivo della dignità e del decoro della classe forense, concretando violazione dei doveri di lealtà, diligenza e competenza, sanciti dal Codice Deontologico. Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, rel. Berti Arnoaldi Veli), sentenza n. […]

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