L’omessa comunicazione alle altri dell’avviso dell’udienza di discussione dinanzi al CNF

Nel giudizio disciplinare dinanzi al Consiglio nazionale forense, l’omessa comunicazione, al ricorrente ed alle altri parti, del provvedimento con cui è stata fissata la seduta con l’indicazione del giorno e dell’ora in cui la seduta avrà luogo (art. 61, quinto comma, del regio decreto 22 gennaio 1934, n. 37), costituendo grave violazione dell’esercizio del diritto […]

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Quando la giovane età non comporta mitigazione ma anzi aggravamento della sanzione

La giovane età dell’incolpato, che generalmente comporta un’attenuazione della sanzione, può invero determinare un aggravamento della sanzione stessa avuto riguardo alla gravità degli addebiti e alle reiterate condotte poste in essere in modo sistematico e continuativo nell’arco di diversi anni (Nel caso di specie, l’incolpato -appena trentenne ed iscritto all’albo solo da due anni- veniva […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pistoia formula un quesito relativo alla possibilità di proseguire procedimenti disciplinari in corso nei confronti di un soggetto radiato dall’Albo con provvedimento definitivo, a conclusione di separato procedimento.

Al quesito deve essere data risposta negativa. La radiazione determina il venir meno della potestà disciplinare dell’Ordine professionale sul soggetto, che non è più iscritto all’albo. Consiglio Nazionale Forense (rel. Salazar), parere del 10 aprile 2013, n. 49 Quesito n. 251 del COA di Pistoia

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La cancellazione d’ufficio dall’albo dell’avvocato dipendente pubblico part-time

In tema di cancellazione dall’Albo per incompatibilità dell’avvocato dipendente pubblico part-time, il divieto ripristinato dalla legge n. 339/2003 deve essere ritenuto coerente con la caratteristica (peculiare della professione forense tra quelle il cui esercizio è condizionato all’iscrizione in un albo) dell’incompatibilità con qualsiasi “impiego retribuito, anche se consistente nella prestazione di opera di assistenza o […]

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Il COA di Alba ha formulato il seguente quesito: “Se nell’ipotesi in cui un iscritto sia stato condannato con sentenza passata in giudicato per il reato previsto dall’art. 372 c.p. e sia pendente nei suoi confronti un procedimento disciplinare per i medesimi fatti, nell’interpretazione del combinato disposto dagli artt. 17, c. 9 – 57, L. 247/2012 e 37, c. 7 R.D.L. 27.11.1933, n. 1578 debba prevalere l’obbligo per il Consiglio dell’Ordine di cancellazione ai sensi dell’art. 17, c. 9, L. n. 247/2012 o il divieto di cancellazione ex art. 57, L. n. 247/2012 e 37, c. 7 R.D.L. 27.11.1933”.

La risposta è nei seguenti termini: La pendenza del ricorso al CNF avverso la deliberazione del COA territoriale impedisce fino alla conclusione del procedimento qualsiasi iniziativa da parte dello stesso COA sui medesimi fatti oggetto della pronunzia. Consiglio Nazionale Forense (rel. Salazar), parere del 10 aprile 2013, n. 46 Quesito n. 244 del COA di […]

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L’indebito trattenimento del danaro ricevuto dal cliente per un fine diverso dal pagamento della parcella

Integra illecito disciplinare la condotta dell’avvocato che, in assenza di espressa autorizzazione del cliente, trattenga le somme da questi consegnategli ad altro fine in pretesa compensazione di crediti professionali ovvero le distragga rispetto allo scopo originario per cui queste erano state consegnate (Nel caso di specie, il cliente aveva consegnato al professionista una certa somma […]

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Il principio dell’invariabilità del collegio giudicante non si applica ai procedimenti davanti al COA

Il mutamento della composizione collegiale nel corso del procedimento disciplinare dinanzi al locale Consiglio dell’Ordine non comporta la invalidità della decisione resa dall’organo disciplinare, in quanto il principio della invariabilità del collegio giudicante è posto esclusivamente in riferimento ai procedimenti di carattere giurisdizionale, mentre questo ha natura amministrativa. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Salazar, rel. […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Perugia formula un quesito relativo alla possibilità, per il Consiglio dell’Ordine, di perseguire disciplinarmente un avvocato già radiato dall’Albo con provvedimento disciplinare passato in giudicato.

Al quesito deve essere data risposta negativa. La radiazione determina il venir meno della potestà disciplinare dell’Ordine professionale sul soggetto, che non è più iscritto all’albo. Consiglio Nazionale Forense (rel. Morlino), parere del 10 aprile 2013, n. 44 Quesito n. 241 del COA di Perugia

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Mondovì formula un quesito relativo all’interpretazione e all’applicazione dell’art. 4, comma 4, della legge n. 247/12 n. 247. In particolare, il Consiglio rimettente si chiede se la contemporanea appartenenza dell’iscritto a più associazioni determini la possibilità per il Consiglio di “pretendere che almeno una delle due associazioni sia sciolta”.

L’art. 4, comma 4, impone l’appartenenza dell’avvocato ad una sola associazione. Tuttavia, ai sensi del successivo comma 6, la violazione di tale obbligo costituisce illecito disciplinare. Pertanto, le conseguenze della simultanea partecipazione di uno o più avvocati a più associazioni professionali non determinano lo scioglimento dell’associazione, ma unicamente l’insorgere di responsabilità disciplinare a carico dell’iscritto […]

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