Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Firenze ha sottoposto a questa Commissione due distinti quesiti: a) Se l’anzianità almeno quinquennale di iscrizione all’Albo dell’Avvocato presso il quale può utilmente svolgersi il tirocinio, ai sensi dell’art. 41, comma 6, lett. a), Legge n. 247/2012, sia requisito indispensabile anche qualora il tirocinio venga svolto presso l’Avvocatura di Stato, ovvero nell’Ufficio Legale di un Ente pubblico; b) Quale sia il Consiglio dell’ordine che debba rilasciare il certificato di compiuta pratica qualora il praticante avvocato si trasferisca presso altro Ordine durante il periodo di tirocinio.

In relazione al quesito formulato sub a), si osserva quanto segue. Il requisito dell’anzianità professionale minima, previsto dal summenzionato art. 41, comma 6, lett. a), Legge n. 247/2012, appare ragionevolmente introdotto dal Legislatore in ossequio all’esigenza che il dominus del tirocinante sia dotato della dovuta esperienza professionale, oltre che delle dovute competenze tecniche. La lettera […]

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La revoca del provvedimento impugnato determina la cessazione della materia del contendere

L’intervenuta revoca del provvedimento impugnato (nella specie, di sospensione cautelare dall’esercizio della professione) determina la sopravvenuta carenza di interesse all’annullamento della decisione stessa, con conseguente declaratoria di cessazione della materia del contendere. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Vermiglio, rel. Mascherin), sentenza del 3 settembre 2013, n. 154 NOTA: In senso conforme, tra le altre, Cons. […]

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Il COA di Milano chiede parere sull’art. 20 della legge n. 247/2012 (Sospensione dall’esercizio professionale), con particolare riferimento a: 1) Durata della sospensione e limiti temporali della stessa; 2) obbligo di pagamento della quota di iscrizione dovuta per il periodo di sospensione; 3) sussistenza di limiti nel caso in cui l’avvocato sia sottoposto a procedimento disciplinare o abbia pendenze di esposti.

La risposta ai quesiti è nei seguenti termini: – la sospensione dall’esercizio professionale dura per tutto il periodo della carica; – permane l’obbligo di pagamento della quota di iscrizione atteso che la sospensione dall’esercizio professionale per assunzione di carica politica o istituzionale non incide sull’iscrizione all’Albo; – la sospensione non produce effetti di alcun genere […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro con nota del 18 marzo 2013 ha richiesto parere in merito alla possibilità di iscrizione nel registro dei praticanti avvocati senza patrocinio di soggetti svolgenti altra attività di lavoro subordinato, anche se con orario limitato.

Il Consiglio rimettente evidenzia il nesso sistematico tra le disposizioni dell’art. 17, comma 4 e dell’art. 41, comma 4 della Legge n. 247/2012; difatti, la prima norma (per il richiamo al comma 1 dello stesso art. 17, la cui lett. e) rinvia al regime delle incompatibilità sancite dall’art. 18 della Legge) sembra precludere, in presenza […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo con nota del 9 aprile 2013 Prot. n. 9298 ha richiesto parere in merito alla possibilità di iscrizione nel registro dei praticanti avvocati senza patrocinio di soggetti svolgenti altra attività di lavoro subordinato o autonomo.

Il Consiglio rimettente evidenzia l’apparente antinomia emergente tra le disposizioni dell’art. 17, comma 4 e dell’art. 41, comma 4 della Legge n. 247/2012; difatti, mentre la prima norma (per il richiamo al comma 1 dello stesso art. 17, la cui lett. e rinvia al regime delle incompatibilità sancite dall’art. 18 della Legge) sembra precludere, in […]

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La prorogatio nel caso di revoca del mandato

Al pari della rinuncia al mandato, la revoca dello stesso da parte del cliente non produce effetto immediato: pur se revocato, il difensore continua nell’attività di assistenza fino a quando non intervenga un nuovo difensore o sia decorso l’eventuale termine a difesa, sicché non è corretto disinteressarsi dell’assistito prima che ciò si verifichi (Nel caso di […]

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La rinuncia al mandato

L’avvocato, che assista una parte in giudizio e intenda rinunciare al mandato, deve sì darne tempestiva comunicazione all’Autorità procedente (al fine di non provocare ritardo nella definizione del processo e di consentire all’assistito la sostituzione del difensore senza pregiudizio), ma in ogni caso previa comunicazione all’assistito, in ossequio ai principi di correttezza, diligenza e lealtà […]

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La richiesta di rinvio dell’udienza per legittimo impedimento

In ossequio ai doveri di lealtà, correttezza e diligenza, il difensore che intende avvalersi della facoltà di chiedere il rinvio dell’udienza ha l’onere di fornire tempestivamente al giudice la prova del legittimo impedimento con riferimento all’esistenza, assolutezza e attualità dell’impedimento stesso (Nel caso di specie, in applicazione del principio di cui in massima, il CNF […]

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L’impegno universitario non costituisce legittimo impedimento a partecipare all’udienza

Il concomitante “impegno universitario”, specie se genericamente addotto, non costituisce legittimo impedimento a partecipare ad un’udienza e quindi non è idoneo a giustificarne il rinvio, giacché -anche secondo una valutazione comparativa- l’esigenza della difesa e della giurisdizione risulta indubbiamente prevalente (Nel caso di specie, l’incolpato aveva richiesto un rinvio dell’udienza dinanzi al CNF adducendo -genericamente […]

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Le espressioni offensive o sconvenienti valicano i limiti imposti dai doveri di correttezza e decoro

La libertà che viene riconosciuta alla difesa della parte non può mai tradursi in una licenza ad utilizzare forme espressive sconvenienti e offensive nella dialettica processuale, con le altre parti, il giudice o i terzi, ma deve invece rispettare i vincoli imposti dai doveri di correttezza e decoro. Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Allorio), […]

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