Elezioni forensi: il Regolamento COA non può stabilire condizioni di procedibilità al reclamo giurisdizionale al CNF

Va disapplicata l’eventuale disposizione regolamentare del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati che, contro i risultati delle elezioni forensi (nella specie, del CPO), prevedesse l’impugnazione preliminare avanti al COA stesso, giacché – se applicata – impedirebbe al legittimo interessato di adire tempestivamente il giudice naturale secondo gli ordinari meccanismi di reazione giurisdizionale (art. 36 L. n. 247/2012). […]

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Procedimento disciplinare: l’astensione e la ricusazione di un componente della Sezione CDD determinano l’inutilizzabilità dei precedenti atti compiuti in dibattimento

A seguito dell’astensione di un componente della Sezione o del provvedimento che accoglie la sua ricusazione, è necessario che il CDD dichiari l’inefficacia e l’inutilizzabilità degli atti eventualmente compiuti precedentemente dalla Sezione della quale era componente il membro ricusato/astenuto (art. 9 co. 2 Reg. CNF n. 2/2014). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli, rel. Cassi), […]

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Concorso di illeciti deontologici: la sanzione disciplinare è comunque unica

In ossequio al principio enunciato dall’art. 21 cdf, nei procedimenti disciplinari l’oggetto di valutazione è il comportamento complessivo dell’incolpato e tanto al fine di valutare la sua condotta in generale, quanto a quello di infliggere la sanzione più adeguata, che non potrà se non essere l’unica nell’ambito dello stesso procedimento, nonostante siano state molteplici le […]

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Un cistite non giustifica il rinvio dell’udienza disciplinare per legittimo impedimento

In applicazione dell’art. 420 ter cpp in combinato disposto con l’art. 59 lett. n) della L. n. 247/2012, l’assenza dell’incolpato o del suo difensore all’udienza dibattimentale comporta il necessario rinvio qualora sia comprovata l’assoluta impossibilità a comparire per caso fortuito, forza maggiore o altro legittimo impedimento, specifico e documentato ed avente carattere assoluto. In particolare, […]

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La falsificazione di una transazione costituisce grave illecito deontologico

Costituisce grave illecito disciplinare il comportamento dell’avvocato che, in violazione degli artt. 9 e 50 cdf, confezioni un atto di transazione falso, spacciandolo per vero. Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, rel. Angelini), sentenza n. 421 del 15 novembre 2024 NOTA:In senso conforme, specificamente riferita alla falsità di una transazione, cfr. CNF n. 70/2021.Analogamente, per la […]

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Inadempimento del mandato e mancate o false informazioni al cliente

Viene meno ai doveri di diligenza, dignità, correttezza e decoro della professione forense l’avvocato che non dia corso al mandato ricevuto (art. 26 cdf) e dia false rassicurazioni al cliente sullo stato della pratica (art. 27 cdf), trattandosi di comportamenti censurabili che compromettono la credibilità e il ruolo dell’avvocatura e minano l’affidamento dei terzi. Consiglio […]

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I condizionamenti subiti dall’incolpato quale partner c.d. “debole” non scriminano né attenuano l’illecito disciplinare

La gravità dell’illecito disciplinare (nella specie, plurimi reati di turbativa d’asta attraverso la violazione del segreto di ufficio e la perpetrazione di falsi) non è scriminata né mitigata sotto il profilo della dosimetria della pena dal fatto che l’incolpato fosse il c.d. partner “debole” sotto il profilo psicologico e volitivo (nella specie, asseriti condizionamenti discendenti […]

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Sospeso disciplinarmente l’avvocato condannato per turbativa d’asta

Costituisce (anche) grave illecito disciplinare il comportamento dell’avvocato condannato in sede penale per turbativa d’asta (Nel caso di specie, il professionista veniva condannato in sede penale per turbativa d’asta, in concorso con altri soggetti. In applicazione del principio di cui in massima, il CNF ha confermato la sanzione disciplinare della sospensione dall’esercizio della professione). Consiglio […]

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Illecito disciplinare: la resipiscenza e il buon comportamento dell’incolpato successivo al fatto possono mitigare la sanzione

La sanzione irrogata dal Consiglio territoriale, ad onta della gravità oggettiva delle violazioni incidenti su valori rilevanti della deontologia forense, ben può essere ridotta nella misura qualora, l’incolpato ammetta le proprie responsabilità e dimostri consapevolezza del proprio errore ove tale suo comportamento successivo al fatto indichi un riallineamento alla correttezza della condotta. Consiglio Nazionale Forense […]

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