La delibera del Consiglio locale che dispone l’apertura o la prosecuzione del procedimento disciplinare non è impugnabile al CNF né al TAR

La deliberazione dei Consigli territoriali che dispone l’apertura o la prosecuzione del procedimento disciplinare non è immediatamente impugnabile né innanzi al Consiglio Nazionale Forense (stante la tassativà degli atti scrutinabili dal CNF), né innanzi al TAR, in ragione della sua natura di atto amministrativo endoprocedimentale, come tale privo di rilevanza esterna Consiglio Nazionale Forense (pres. […]

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Procedimento disciplinare: inammissibile l’impugnazione da parte dell’esponente

La legittimazione a proporre impugnazione delle decisioni disciplinari del Consiglio territoriale compete esclusivamente all’incolpato (nel caso di affermazione di sua responsabilità), nonché per ogni decisione al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, al Procuratore delle Repubblica e al Procuratore Generale della Corte di Appello (art. 61 L. n. 247/2012), e non pure all’esponente, il cui eventuale ricorso […]

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Inammissibile l’impugnazione depositata al CNF anziché presso la segreteria del Consiglio locale

E’ inammissibile il ricorso presentato direttamente al Consiglio Nazionale Forense anziché, come previsto dall’art. 59 r.d. 37/1934 (espressamente richiamato dall’art. 37, co. 1, L. n. 247/2012), presso la segreteria del Consiglio territoriale competente. La ratio è quella di consentire (ex art. 35 c. 2 Reg.to n. 2/2014 CNF) all’organo disciplinare (CDD) ed a quello custode […]

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Gli atti interruttivi della prescrizione disciplinare sono ora tipizzati e tassativi

Il nuovo quadro normativo (art. 56 L. n. 247/2012) tipizza gli atti che hanno efficacia interruttiva della prescrizione disciplinare, limitandoli alla comunicazione all’iscritto della notizia dell’illecito, alla notifica della decisione del consiglio distrettuale di disciplina ed alla notifica della sentenza pronunciata su ricorso dal CNF. Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, rel. Standoli), sentenza n. 101 […]

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Prescrizione disciplinare: l’omessa informazione al cliente e l’inadempimento al mandato professionale sono illeciti permanenti

Ai fini dell’individuazione del dies a quo della prescrizione dell’azione disciplinare, la violazione deontologica deve essere considerata di carattere istantaneo se la lesione avviene, si consuma e diviene irreparabile già con la commissione del fatto dannoso, mentre è invece di carattere permanente se il pregiudizio al valore protetto cessa col venir meno della condotta, come […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Vercelli formula i seguenti quesiti: 1) costituisce illecito disciplinare il comportamento di iscritto all’Ordine che nella sua qualità di coerede legittimo del padre, già socio con il fratello di società semplice agricola, per la conduzione di terreni di proprietà delle rispettive famiglie, ha dovuto, nella dichiarazione di successione nella quota paterna, con i suoi coeredi, dichiarare l’impegno a mantenere tale congiunta gestione per cinque anni al fine dell’esenzione di cui all’art. 3 c. 4ter T.U.S. (346/1990)? 2) Costituisce illecito disciplinare la partecipazione dell’iscritto all’Ordine ove rivesta la qualità di socio in società semplice agricola, in assenza di potere di amministrazione e correlata responsabilità personale, che ex lege competerebbe a tutti i soci? 3) Costituisce illecito disciplinare l’attività dell’iscritto se, nel ruolo di cui ai predetti quesiti, compia atti non di carattere amministrativo, quali rilasciare un’intervista in merito all’attività della società agricola e vagliare la candidatura di possibili dipendenti?

Alla luce della competenza giurisdizionale del Consiglio Nazionale Forense in materia deontologica e disciplinare – la quale, evidentemente, riguarda anche la qualificazione delle condotte in termini di illecito disciplinare – non è possibile rispondere al quesito. Tuttavia, in spirito di leale collaborazione e alla luce dell’autonomia dei Consigli dell’Ordine in materia, si rinvia al parere […]

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Il COA di Firenze chiede di sapere “se, per un Praticante Avvocato iscritto all’Ordine, nei diciotto mesi totali di pratica forense, possa essere conteggiato anche il periodo di cinque mesi di un tirocinio retribuito, svolto presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, a Lussemburgo, nell’ufficio di un giudice del Tribunale, con interpretazione estensiva dell’articolo 41, comma sesto, lettere b) e c) della Legge del 31 dicembre 2012, n. 247, stante l’impegno cospicuo e costante che detto Tirocinio implica; si chiede inoltre se sia possibile riconoscere la partecipazione alle udienze presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea come valide ai fini della pratica forense”.

La risposta è resa nei termini seguenti.“La legge n. 247/12, nell’innovare la disciplina del tirocinio per l’accesso alla professione forense, ha istituzionalizzato una serie di modalità alternative per lo svolgimento del tirocinio medesimo, nell’ottica di intersecare – per un verso – nuove modalità di formazione legate, in particolare, all’internazionalizzazione dei saperi e dei percorsi formativi […]

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I Consigli dell’Ordine degli Avvocati di Torino, Brindisi, Bari, Massa Carrara, Padova, Bologna e Pisa formulano una serie di quesiti – parzialmente sovrapponibili – relativi all’ambito di applicazione della disciplina recata dalla legge n. 49/2023, nonché all’interpretazione di specifiche disposizione della medesima.

Si chiede di sapere, in particolare:1) se la disposizione di cui all’articolo 7 della legge – a mente del quale “il parere di congruità emesso dall’ordine o dal collegio professionale sul compenso o sugli onorari richiesti dal professionista costituisce titolo esecutivo, anche per tutte le spese sostenute e documentate, se rilasciato nel rispetto della procedura […]

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Il COA di Monza formula due quesiti relativi alla sussistenza dell’obbligo di frequenza dei corsi di formazione per i tirocinanti di cui all’articolo 43 della legge n. 247/12 per i tirocinanti che svolgano o abbiano svolto lo stage presso gli uffici giudiziari ai sensi dell’articolo 73 del d.l. n. 69/2013.

Chiede di sapere, in particolare:1) se i tirocinanti che svolgano o abbiano svolto il tirocinio ex art. 73 d.l. 69/13 presso gliUffici Giudiziari e che si siano iscritti al Registro dei praticanti dopo il 1 aprile 2022 abbiano l’obbligo di frequentare i corsi di cui all’art. 43 L. 247/12 per il periodo di 18 mesi […]

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Il COA di Siena chiede di sapere: 1) “Se il tirocinio professionale possa considerarsi ridotto da 18 a 16 mesi anche per i Praticanti che abbiano conseguito il titolo di Laurea nell’anno 2022 e ciò ove la seduta di laurea si sia svolta entro l’ultima sessione delle prove finali, prorogata sino al 15 giugno 2022; 2) Se il tirocinio professionale possa considerarsi ridotto da 18 a 16 mesi anche per i Praticanti che abbiano conseguito il titolo di Laurea nell’anno 2023 e ciò ove la seduta di laurea si sia svolta entro l’ultima sessione delle prove finali, prorogata sino al 15 giugno 2023”.

Il quesito è formulato alla luce delle recenti disposizioni di proroga contenuta nell’articolo 6, commi 8-bis e 8-ter del d.l. n. 198/2022. In particolare, il comma 8-bis dell’articolo 6 proroga al 31 dicembre 2023 il termine di cui all’articolo 6, comma 4, del d.l. n. 228/2021. Tale ultima disposizione rinvia, a sua volta, all’articolo 6, […]

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