Il Consiglio richiedente (Foggia) intende sapere se la legge n. 339/2003, che ha escluso la possibilità di svolgere la professione forense mantenendo al contempo un rapporto di lavoro pubblico a tempo parziale, si applichi anche a coloro che svolgevano la professione d’avvocato anche prima del 1996, anno in cui tale possibilità era stata introdotta.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La risposta è di segno senz’altro positivo. Lo svolgimento della professione d’avvocato a latere di un impiego pubblico a tempo parziale è stata possibile nel periodo tra il 1° gennaio 1997 (data di entrata in vigore della legge 23 dicembre 1996, n. 662) ed il 2 […]

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Il quesito (del COA di Lucca) concerne la partecipazione di un iscritto ad una società di persone (s.n.c.) senza poteri di gestione e con successivo conferimento dei poteri di straordinaria amministrazione a tutti i soci. A ciò si aggiunge la costituzione, ad opera della prima società, di una seconda società (una s.r.l.).

A seguito del rifiuto, da parte della Cassa forense, della corresponsione della pensione di vecchiaia a motivo dell’incompatibilità, il COA chiede: a) se la situazione descritta rappresenti un’incompatibilità ai sensi dell’art. 3 l.p.f.; b) quali siano gli effetti dell’eventuale perdita della qualità di socio dell’iscritto che si verificasse ad oggi; c) se sia potere della […]

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L’Avvocatura distrettuale (de L’Aquila) chiede parere circa la possibilità di accogliere quale praticante avvocato presso i proprî ufficî un ispettore superiore di P.S., atteso che l’Ordine locale ne ha respinto la domanda di iscrizione in relazione al suo status di appartenente alle forze dell’ordine. La scrivente amministrazione evidenzia che l’interessato ha ottenuto l’autorizzazione dell’ente di appartenenza a svolgere la pratica legale ai sensi del T.U. sul pubblico impiego.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Si deve senz’altro confermare il precedente e consolidato orientamento della Commissione che ravvisa nell’appartenenza alle forze dell’ordine un elemento ostativo all’iscrizione nel registro dei praticanti avvocati. Sul tema sono, infatti, intervenuti i pareri 22 novembre 2006, n. 83, 14 dicembre 2005, n. 93 e già 14 […]

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L’Ordine (di Paola) formula quesito circa la possibilità, per un pubblico dipendente collocato in aspettativa, di conseguire l’iscrizione nell’albo degli avvocati limitatamente al periodo dell’aspettativa stessa.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Si ritiene di confermare, anche in questo caso, il consolidato orientamento della Commissione sul punto (cfr. pareri 10 marzo 2005, n. 14 e 22 novembre 2006, n. 83), in base al quale si ritiene che la condizione di aspettativa, non facendo venir meno il rapporto di […]

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Il quesito (del COA di Torre Annunziata) attiene alla funzione del liquidatore, nominato dal giudice nell’ambito di una causa per lo scioglimento di una società di persone. Si chiede se l’avvocato, chiamato a rivestire tale incarico, possa compiere atti di amministrazione della società volti a preservare il patrimonio societario e l’avviamento commerciale.

La Commissione, dopo ampia discussione, delibera il seguente parere: “La risposta al quesito dev’essere di segno positivo. L’attività di colui che compia atti di amministrazione di una società quale esecutore di un mandato giudiziale non ricade tra quelle oggetto del divieto di cui all’art 3 della legge professionale. Se ne distingue, infatti, poiché mancano del […]

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Il quesito (del COA di Teramo) verte sulla legittimità di alcune dichiarazioni, rese da avvocati dipendenti pubblici, già beneficiarî della normativa sul tempo parziale, di voler permanere iscritti nell’albo nonostante il disposto della l. 25 novembre 2003, n. 339 che ha determinato l’insorgere di incompatibilità a partire dal 2 dicembre 2006.

La Commissione, dopo ampia discussione, delibera il seguente parere: “Il quesito dell’Ordine di Teramo annuncia l’intenzione di allegare le dichiarazioni di due iscritti, intenzionati a conservare il proprio status di avvocati-dipendenti pubblici a tempo parziale, nonostante il decorso del termine previsto dall’art. 2 della legge 25 novembre 2003, n. 339. Fortunatamente gli allegati non sono […]

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Il quesito (del COA di Paola) concerne la cancellazione d’ufficio dell’avvocato divenuto pubblico dipendente, ed in particolare se essa debba essere disposta immediatamente oppure su richiesta dell’iscritto.

La Commissione, dopo ampia discussione, delibera il seguente parere: “La cancellazione di colui che si trovi in condizioni di incompatibilità, potendo avvenire d’ufficio ai sensi dell’art. 37, R.D.L. 1578/1933, non è ovviamente subordinata ad alcuna comunicazione da parte dell’iscritto. Il Consiglio dell’Ordine provvede non appena ha notizia della sussistenza della condizione di incompatibilità o, al […]

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Il quesito (del COA di Grosseto) riguarda la compatibilità tra l’esercizio della professione forense e l’attività di amministratore di S.r.l. avente ad oggetto attività agricola

La Commissione, dopo ampia discussione, delibera il seguente parere: “Deve premettersi che il quesito è inammissibile, poiché – ai sensi del Regolamento del CNF e per prassi costante – la Commissione consultiva può esprimersi solo su questioni connotate da generalità ed astrattezza, non riferibili a singoli soggetti, ed in particolare deve astenersi dal pronunciarsi in […]

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Il Consiglio dell’Ordine rimettente (Macerata) chiede se possa essere iscritto all’elenco speciale annesso all’albo un avvocato, divenuto dipendente di un ente pubblico (del quale sono fornite le generalità), il quale non è stato inquadrato nell’organico dell’ente come avvocato bensì come “istruttore direttivo amministrativo”.

La Commissione, dopo ampia discussione, delibera il seguente parere: “Il quesito è inammissibile, poiché – ai sensi del Regolamento del CNF e per prassi costante – la Commissione consultiva può esprimersi solo su questioni connotate da generalità ed astrattezza, non riferibili a singoli soggetti, in particolare deve astenersi dal pronunciarsi in casi specifici che, anche […]

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Il quesito (del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Rimini) concerne la compatibilità con l’esercizio della professione di avvocato dell’iscrizione nell’albo dei mediatori creditizi (art. 16, legge 7 marzo 1996).

Dopo ampia discussione la Commissione fa propria la proposta del relatore, ed adotta il seguente parere: – l’attività di mediazione creditizia esercitata professionalmente è incompatibile con l’esercizio della professione forense, ai sensi e per gli effetti dell’art. 3 RDL 1578/1933, a nulla rilevando norme previste in altri ordinamenti professionali che non siano esplicitamente abrogative di […]

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