Sospensione cautelare: la gravità dell’imputazione penale

Ai fini della sospensione cautelare del professionista, il Consiglio territoriale non è tenuto a verificare l’apparente fondatezza delle accuse, ma esclusivamente la non manifesta infondatezza della notizia dell’esistenza del procedimento penale e dell’emissione dell’avviso ex art. 415 bis c.p.p. (il quale, peraltro, non deve necessariamente essere acquisito agli atti). (Nel caso di specie, il professionista veniva […]

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Inammissibile l’appello in proprio al CNF da parte dell’avvocato sospeso dall’esercizio della professione

Nel giudizio dinanzi al Consiglio nazionale forense non è consentita la difesa personale dell’avvocato che sia stato sospeso dall’esercizio della professione, difettando in tal caso il requisito indispensabile dello “ius postulandi”, la cui mancanza è rilevabile d’ufficio (Nella specie trattavasi di sospensione cautelare). Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Vermiglio, Rel. Borsacchi), sentenza del 15 marzo […]

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L’emissione di assegno scoperto o senza l’autorizzazione del trattario

Il professionista, che consapevolmente emetta un assegno senza l’autorizzazione del trattario e/o in difetto di provvista, pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante perché lesivo dei doveri di probità, dignità e decoro ex art. 5 cdf (che debbono essere rispettati dall’avvocato sempre, nell’esercizio ma anche al di fuori dell’attività professionale), nonché di lealtà e correttezza […]

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Patrocinio a spese dello Stato e richiesta del compenso direttamente al cliente

La sopravvenuta conoscenza, da parte del difensore, dell’insussistenza ab origine delle condizioni che avevano a suo tempo determinato l’ammissione al beneficio del patrocinio a spese dello Stato comportano non solo la potenziale revoca del beneficio stesso nel momento in cui il difetto delle condizioni fosse conosciuto anche dall’Amministrazione concedente, ma altresì l’impossibilità per il difensore […]

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L’ignoranza della legge e la violazione degli obblighi di formazione permanente

In un sistema normativo enormemente complesso e spesso pletorico come il nostro, la mancata conoscenza di una norma di Legge non può di per sè costituire infrazione al precetto deontologico dell’art. 13 C.d.f., che stabilisce il dovere dell’avvocato di curare la propria preparazione professionale, con particolare riferimento ai settori nei quali svolge la sua attività […]

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La “minaccia” di azioni legali infondate

Integra illecito disciplinare, perché contrario agli artt. 5, 6 e 53 cdf, il comportamento dell’avvocato che preannunci azioni giudiziarie palesemente infondate (e formalmente inattuabili) nei confronti di un Giudice, specie se fatte al fine di precostituirsi una ragione di ricusazione (Nel caso di specie, il professionista aveva preannunciato un’azione risarcitoria nei confronti di un Giudice […]

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Il dovere di lealtà e correttezza si riferisce all’intera attività professionale

L’art. 6 c.d.f. (dovere di lealtà e correttezza) non è limitato alla sola attività di assistenza o difesa in giudizio ma si riferisce all’intera attività professionale, in tutte le sue manifestazioni, impegnando l’avvocato ad assolvere la propria alta funzione nel rispetto delle regole di diritto e di comportamento. Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Vermiglio, Rel. […]

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L’inadempimento delle obbligazioni assunte nei confronti dei terzi

E’ sicuramente lesivo dell’immagine dell’avvocatura tutta il comportamento di un avvocato che, senza giustificazione, non onora le proprie obbligazioni e non paga i propri fornitori (Nel caso di specie, il professionista non aveva provveduto al pagamento di alcune camicie su misura. In applicazione del principio di cui in massima, anche in considerazione dei precedenti specifici […]

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Il principio del libero convincimento del giudice opera anche in ambito deontologico

Al procedimento disciplinare davanti al C.d.O. è applicabile il principio del libero convincimento e, pertanto, il giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare la rilevanza e la conferenza delle prove dedotte. In applicazione di tale principio deve pertanto ritenersi legittimo il comportamento del Consiglio locale che abbia basato la propria decisione sui riferimenti […]

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