Impugnazione al CNF: l’inosservanza del termine di decadenza per causa di forza maggiore (malattia)

Lo stato di malattia può costituire causa di forza maggiore, come tale idonea alla rimessione in termini qualora sia di una gravità tale da impedire per tutta la sua durata qualsiasi attività, venendo ad incidere sulla capacità di intendere e volere dell’interessato, così da impedirgli il compimento dell’atto anche mediante l’ausilio di un procuratore speciale […]

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L’inosservanza del termine di decadenza per l’impugnazione

Il termine di 20 giorni, previsto dall’art. 50, co. 2, R.d.l. 27 novembre 1933, n. 1578 (ratione temporis applicabile) per l’impugnazione del provvedimento del Consiglio territoriale, è perentorio, sicché la sua inosservanza rende il ricorso tardivo e quindi inammissibile. Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Vermiglio, Rel. Allorio), sentenza del 27 febbraio 2013, n. 20 NOTA: […]

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Sospensione cautelare: la discrezionalità del COA non è sindacabile dal CNF

Il potere cautelare esercitato dal COA ai fini dell’adozione del provvedimento di sospensione è discrezionale e non sindacabile dal CNF, essendo affidata dall’ordinamento in via esclusiva al COA la valutazione della lesione al decoro ed alla dignità della professione e quella dell’opportunità dell’adozione della misura cautelare; l’esame del CNF è, invece, limitato al controllo di […]

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La riforma in sede penale del provvedimento che abbia determinato la sospensione cautelare

La riforma in sede penale del provvedimento che abbia determinato la sospensione cautelare del professionista da parte del COA, non legittima l’impugnazione al CNF, ma può eventualmente fondare una richiesta di riesame nel merito da parte del COA stesso (Nel caso di specie, il professionista era stato sospeso dal COA di appartenenza perché sottoposto a […]

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Procedimento disciplinare: esclusa la facoltà di ricusazione (e l’obbligo di astensione) nella fase predibattimentale

Qualsiasi attività svolta dal Consiglio dell’Ordine, attraverso i propri componenti, nella fase di indagine anteriore e propedeutica alla instaurazione del procedimento disciplinare (che trova il suo momento iniziale nell’attività prevista e disciplinata dall’art. 47 del r.d. 22 gennaio 1934, n. 37) deve ricondursi ad una vera e propria attività amministrativa, sottratta perciò alla tassatività delle […]

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La sentenza penale di patteggiamento ha efficacia di giudicato nel giudizio disciplinare

Ancorchè il procedimento disciplinare sia autonomo rispetto al procedimento penale aperto per lo stesso fatto, a norma dell’art. 653 c.p.p. la sentenza penale di applicazione di pena su richiesta delle parti è equiparata alla sentenza di condanna; ne consegue che essa esplica funzione di giudicato nel procedimento disciplinare quanto all’accertamento del fatto, alla sua illiceità […]

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La prescrizione nel caso di fatti punibili solo in sede disciplinare ovvero costituenti anche reato

Agli effetti della prescrizione dell’azione disciplinare di cui all’art. 51 R.D.L. n. 1578/1933 (ratione tempore applicabile), occorre distinguere il caso in cui il procedimento disciplinare tragga origine da fatti punibili solo in tale sede, in quanto violino esclusivamente i doveri di probità, correttezza e dirittura professionale, dal caso in cui il procedimento disciplinare (che ai […]

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La notifica dell’atto non è necessaria ai fini dell’interruzione della prescrizione disciplinare

Il termine di prescrizione dell’azione disciplinare, ai sensi dell’art. 51 r.d.l. 1578/1933 (ratione tempore applicabile), è fissato in cinque anni dalla consumazione del fatto disciplinarmente rilevante; esso è interrotto -ed inizia quindi a decorrere ex novo– dalla delibera di apertura del procedimento disciplinare e dal compimento di altri atti propulsivi del procedimento (come la delibera […]

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