I presupposti della sospensione cautelare dall’esercizio della professione

La valutazione discrezionale rimessa al Consiglio dell’Ordine circa l’opportunità di procedere alla sospensione cautelare immediata dell’avvocato sottoposto a giudizio penale deve essere sorretta da circostanze oggettive che integrino il presupposto del clamore suscitato dalle imputazioni penali in una dimensione di effettiva propagazione all’esterno dell’ambito giudiziale. Non si possono pertanto ritenere rilevanti, al fine della irrogazione […]

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Sospensione cautelare: senza CDD, opera la vecchia disciplina

In tema di sospensione cautelare, trova tuttora applicazione l’art. 43, co. 3, RdL n. 1578/1933, giacché l’art. 60 L. n. 247/2012 manca ancora della sua premessa logico/giuridica, ovverosia la costituzione dei Consigli distrettuali di disciplina (CDD), quali organi competenti ad irrogarla. Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Morlino), sentenza del 13 gennaio 2014, n. 1 NOTA: […]

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L’obbligo di formazione continua è posto a tutela della collettività

Il dovere di competenza di cui all’art. 12 cdf (ora, 14 ncdf) -che costituisce il presupposto dell’obbligo di aggiornamento professionale previsto dall’art. 13 cdf (ora, 15 ncdf)- ha la finalità di garantire la parte assistita che l’accettazione dell’incarico da parte dell’avvocato implicitamente racchiuda il possesso di quella preparazione professionale acquisita, appunto, con la regolare frequenza […]

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La sospensione disciplinare del praticante non abilitato al patrocinio

La sospensione prevista nei confronti del praticante avvocato non abilitato al patrocinio non è una sanzione diversa da quella prevista per gli avvocati, con la precisazione che durante il praticantato essa trova applicazione come sospensione della pratica (come prevede l’art. 58 del R.D. n. 37/1934), e può essere scontata come sospensione dall’esercizio professionale se nel […]

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In sede di appello, il CNF può integrare la motivazione carente del provvedimento del COA

La mancanza di adeguata motivazione non costituisce motivo di nullità della decisione del COA in quanto il CNF, giudice di appello, può apportarvi tutte le integrazioni che ritiene necessarie. Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Mariani Marini), sentenza del 30 dicembre 2013, n. 230 NOTA: In senso conforme, tra le altre, Consiglio Nazionale Forense (pres. […]

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Le sole (e mere) dichiarazioni dell’esponente non bastano a ritenere provato l’addebito

La versione dell’esponente assume rilievo processuale di prova valida ai fini della formazione del convincimento del giudicante quando abbia trovato conferma in altri elementi di prova e a seguito di un vaglio dibattimentale particolarmente accurato Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Mariani Marini), sentenza del 30 dicembre 2013, n. 230 NOTA: In senso conforme, C.N.F. […]

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Il mancato rispetto della dignità della persona costituisce lesione del prestigio dell’avvocatura

Il rispetto della dignità della persona impone ad ogni cittadino, ma in particolare agli avvocati e ai giovani che aspirano a diventarlo, una precisa responsabilità e un dovere specifico, la cui violazione compromette il prestigio e la dignità dell’avvocatura e, in particolare, del suo ruolo di rilievo sociale, quale partecipe e concorrente allo svolgimento della […]

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La rinuncia al mandato per conflitto di interessi sopravvenuto

La norma di cui all’art. 37 c.d.f. (ora, 24 ncdf) mira ad assicurare che il mandato professionale sia svolto in assoluta libertà ed indipendenza da ogni vincolo, ossia in piena autonomia: prerogative, queste, funzionali a rendere effettivo e concreto il diritto di difesa. In difetto, la rinuncia al mandato -che pure non deve necessariamente realizzarsi […]

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L’avvocato eletto sindaco deve rinunciare al mandato già ricevuto da clienti successivamente imputati per reati edilizi

Ai sensi dell’art. 37 del codice deontologico forense (ora, 24 ncdf), l’avvocato ha l’obbligo di astenersi dal prestare la propria attività professionale non solo quando questa determini un conflitto con gli interessi di un proprio assistito, ma anche nel caso in cui essa interferisca con lo svolgimento di un altro incarico anche non professionale: in […]

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Procedimento disciplinare: la consecutio temporale tra chiusura della discussione e camera di consiglio

Nei procedimenti disciplinari a carico di avvocati si devono seguire, quanto alla procedura, le norme particolari che, per ogni singolo istituto, sono dettate dalla legge professionale, in mancanza delle quali si deve fare ricorso alle norme del codice di rito; da ciò consegue che, in assenza di norme speciali relative alla deliberazione e pubblicazione delle […]

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