L’attività istruttoria espletata in violazione dell’obbligo di sospensione per pregiudizialità penale

L’attività istruttoria espletata in violazione dell’obbligo di sospensione per pendenza di un autonomo procedimento penale avente ad oggetto i medesimi fatti non deve ritenersi nulla laddove (come nella specie) sia stata rispettata la pienezza del contraddittorio tra le parti. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Picchioni, rel. Picchioni), sentenza del 12 luglio 2016, n. 180

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Il giudicato penale non preclude una rinnovata valutazione dei fatti in sede disciplinare

Il giudicato penale non preclude una rinnovata valutazione in sede disciplinare dei fatti accertati penalmente, essendo diversi i presupposti delle rispettive responsabilità e dovendo rimanere fermo il solo limite dell’immutabilità dell’accertamento dei fatti, nella loro materialità, operato dall’autorità giudiziaria. E’ infatti inibito al giudice della deontologia di ricostruire l’episodio posto a fondamento dell’incolpazione in modo […]

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L’abuso del rapporto fiduciario derivante dal mandato professionale va valutato con particolare rigore in sede disciplinare

La tipicità del ruolo dell’avvocato e delle sue funzioni impongono di valutare con particolare rigore la violazione perpetrata da chi abbia utilizzato a proprio favore quanto era oggetto del mandato difensivo per trarne personale vantaggio a nocumento della parte assistita (Nel caso di specie, l’avvocato si appropriava indebitamente dell’autovettura che aveva ricevuto da un cliente […]

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Abolizione della sanzione disciplinare della cancellazione e principio del favor rei

L’indubbia natura afflittiva della sanzione disciplinare induce a ritenere applicabile il principio generale del favor rei, per una primaria esigenza di parità sostanziale, costituzionalmente garantita, tra gli incolpati. Conseguentemente, in vigenza dell’attuale sistema ordinamentale (art. 65 L. n. 247/2012) deve ritenersi ormai superato il contrario orientamento giurisprudenziale del “tempus regit actum”, secondo cui all’illecito disciplinare […]

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Sospensione dall’esercizio della professione: il “periodo presofferto” in sede cautelare va computato nel periodo di espiazione della sanzione disciplinare

La sospensione cautelare, già sofferta ex art. 43 Rdl 1578/33, deve essere computata nel periodo di espiazione della sospensione disciplinare, e ciò in applicazione del principio della fungibilità della pena ex art. 657 c.p.p. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Picchioni, rel. Picchioni), sentenza del 12 luglio 2016, n. 180 NOTA: In senso conforme, Consiglio Nazionale […]

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La dichiarazione di sopravvenuta carenza di interesse all’impugnazione

La dichiarazione di carenza di interesse all’impugnazione equivale a rinuncia formale al ricorso con conseguente dichiarazione di estinzione del giudizio per cessazione della materia del contendere. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Pasqualin), sentenza del 15 dicembre 2015, n. 191 NOTA: In senso conforme, tra le altre, Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. […]

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Inammissibile l’impugnazione depositata al CNF anziché presso la segreteria del Consiglio locale

E’ inammissibile il ricorso presentato direttamente al Consiglio Nazionale Forense e non, come previsto dall’art. 59 r.d. 37/1934, presso la segreteria del Consiglio dell’Ordine che ha emesso il provvedimento impugnato. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Logrieco, rel. Merli), sentenza del 15 dicembre 2015, n. 190 NOTA: In senso conforme, tra le altre, Consiglio Nazionale Forense […]

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Inammissibile il ricorso in proprio avverso il rifiuto di iscrizione all’albo degli avvocati (stabiliti)

Deve essere dichiarata inammissibile l’impugnazione proposta avverso la decisione di rigetto della istanza di iscrizione nell’Albo degli Avvocati, allorché il ricorrente, al momento della sottoscrizione del ricorso, risulti sprovvisto in assoluto dello ius postulandi per non essere iscritto all’albo degli avvocati, non potendo per tale ragione difendersi personalmente innanzi al C.N.F. e sottoscrivere da solo […]

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Il rigetto della domanda di iscrizione all’Albo presuppone la preventiva audizione del richiedente

Il rigetto della domanda di iscrizione all’Albo degli avvocati può essere deliberato solo dopo aver sentito personalmente il richiedente (art. 17 L. n. 247/2012), a pena di invalidità della decisione stessa per error in procedendo cioè a prescindere dalla sua eventuale fondatezza nel merito (Nel caso di specie, in applicazione del principio di cui in […]

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Udienza davanti al CNF: anche per la discussione orale è necessario lo jus postulandi

All’udienza disciplinare davanti al CNF non ha diritto di interloquire il ricorrente che sia privo dello jus postulandi, se non attraverso il proprio difensore (Nel caso di specie, il ricorrente aveva chiesto di interloquire all’udienza di discussione davanti al CNF nel procedimento, ritualmente proposto, per l’impugnazione del rigetto della sua richiesta di iscrizione all’albo). Consiglio Nazionale Forense […]

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