La riunione e la separazione dei procedimenti disciplinari

Rientra nella discrezionalità del Giudice della deontologia disporre la riunione e la separazione dei procedimenti disciplinari a carico di uno stesso incolpato, il quale in proposito non può pertanto lamentare alcuna violazione del proprio diritto di difesa. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Logrieco, rel. Losurdo), sentenza n. 202 del 30 dicembre 2019

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Il clamore mediatico dell’illecito deontologico può comportare un aggravamento della sanzione edittale

L’eventuale rilevanza mediatica dell’illecito rende deontologicamente più grave il fatto stesso giacché comporta una ancor maggior lesione dell’immagine dell’avvocatura e conseguentemente giustifica un aggravio della sanzione disciplinare (Nel caso di specie, in applicazione del principio di cui in massima, la censura è stata aggravata in sospensione dall’attività professionale per mesi tre). Consiglio Nazionale Forense (pres. […]

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Vietato intrattenere rapporti economici con il proprio assistito (diversi da quelli derivanti dal mandato)

Dopo il conferimento del mandato, l’avvocato non deve intrattenere con il cliente e con la parte assistita rapporti economici, patrimoniali, commerciali o di qualsiasi altra natura, che in qualunque modo possano influire sul rapporto professionale (art. 23 cdf, già art. 35 cod. prev.), fatti salvi gli accordi sulla definizione del compenso ex art. 25 cdf. […]

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L’accaparramento di clientela per il tramite di agenzie o procacciatori d’affari

E’ deontologicamente rilevante (art. 37 cdf) il comportamento dell’avvocato che assuma pratiche per il tramite di un procacciatore d’affari, così ponendo in essere un’ipotesi di non consentito accaparramento della clientela (Nel caso di specie, l’avvocato aveva incaricato un investigatore privato di accertare se alcuni potenziali clienti fossero già provvisti di un difensore con riferimento ad […]

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I criteri per la determinazione in concreto della sanzione disciplinare: aggravanti e attenuanti

La determinazione della sanzione disciplinare non è frutto di un mero calcolo matematico, ma è conseguenza della complessiva valutazione dei fatti (art. 21 cdf), avuto riguardo alla gravità dei comportamenti contestati, al grado della colpa o all’eventuale sussistenza del dolo ed alla sua intensità, al comportamento dell’incolpato precedente e successivo al fatto, alle circostanze -soggettive […]

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Il conflitto di competenza fra i Consigli distrettuali di disciplina può essere sollevato dinanzi al CNF solo dal CDD

Il CDD è l’organo deputato a sollevare in via esclusiva il conflitto di competenza territoriale davanti al CNF. Tale disciplina, peraltro, non contrasta con le norme costituzionali, in ragione della natura amministrativa del procedimento disciplinare di primo grado ed in considerazione del fatto che il diritto di difesa dell’incolpato può essere adeguatamente tutelato in sede […]

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Procedimento disciplinare: competenza territoriale e criterio della prevenzione

La competenza a procedere disciplinarmente è attribuita al CDD del distretto ove il professionista è iscritto, o a quello del distretto nel quale è avvenuto il fatto per cui si procede, fermo in ogni caso il principio della prevenzione con riguardo al momento dell’iscrizione della notizia nel registro riservato. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Logrieco, […]

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I presupposti del conflitto di competenza tra CDD

Affinché sorga un conflitto di competenza è necessaria la contemporanea pendenza di due procedimenti disciplinari avanti a due Giudici diversi, i quali ritengano di essere entrambi incompetenti o competenti a procedere, atteso che in assenza della pendenza dei procedimenti è impossibile parlare di “conflitto”. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Logrieco, rel. Logrieco), sentenza n. 77 […]

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