Decisione disciplinare: l’omessa indicazione dell’autorità e del termine per l’impugnazione

L’omessa indicazione, nella decisione disciplinare adottata dal Consiglio territoriale, circa le modalità e la tempistica per la presentazione dell’impugnazione non è causa di nullità né giustifica, in caso di ritardo dell’impugnazione stessa, alcuna rimessione in termini, giacché la particolare qualifica professionale dell’incolpato esclude ogni incertezza in merito, non sussistendo pertanto un errore scusabile. Consiglio Nazionale […]

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L’attività dello Studio legale presso la sede di un’agenzia d’affari

Costituisce illecito disciplinare il comportamento dell’avvocato che agevoli o, in qualsiasi altro modo diretto o indiretto, renda possibile a soggetti non abilitati o sospesi l’esercizio abusivo dell’attività di avvocato (Nel caso di specie, il professionista aveva i medesimi recapiti di una agenzia d’affari, con cui condivideva altresì la carta intestata, ingenerando confusione nei terzi. In […]

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La revoca in autotutela del provvedimento impugnato

La revoca in autotutela del provvedimento impugnato (nella specie, rigetto della richiesta di dispensa dalla prova attitudinale ai sensi degli artt. 12 e 13 del D.Lgs. 96/2001) comporta la cessazione della materia del contendere con conseguente estinzione del procedimento. Consiglio Nazionale Forense (pres. Mascherin, rel. Greco), sentenza n. 99 del 13 luglio 2020

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La funzione disciplinare degli Ordini circondariali forensi dopo la riforma dell’ordinamento professionale e prima dell’insediamento dei CDD

La disciplina relativa all’esercizio della funzione disciplinare da parte degli Ordini circondariali forensi ha trovato applicazione – ai sensi dell’art. 65, comma 1, della l. n. 247/12 – sino all’insediamento dei nuovi organi disciplinari ai sensi dell’art. 50 della stessa legge n. 247/2012, non essendovi stata abrogazione da parte dell’art. 3, comma 5 bis del […]

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La sentenza di riabilitazione non è di per sè sufficiente alla reiscrizione all’albo del professionista radiato

La riabilitazione, pur estinguendo le pene accessorie ed ogni altro effetto penale della condanna, non impedisce l’operatività delle ulteriori conseguenze prodottesi autonomamente sul piano amministrativo, quali la valutazione dei requisiti soggettivi occorrenti per l’iscrizione o quelle di tipo disciplinare, né vale ad escludere la storicità dei fatti e la loro negativa valenza in ordine alla […]

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Radiazione a vita per l’avvocato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa

La condanna definitiva del professionista per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa si pone in assoluta antinomia con la permanenza nell’albo forense (dal quale deve appunto essere radiato), nonché con l’eventuale sua reiscrizione ex art. 62 co. 10 L. n. 247/2012, giacché ai fini della valutazione del requisito della condotta irreprensibile ex art. […]

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Annullamento del rigetto dell’iscrizione all’albo e successiva competenza all’iscrizione stessa

Nel caso di annullamento, da parte del CNF, del provvedimento di rigetto della domanda di iscrizione all’albo professionale, all’iscrizione stessa provvede il competente Consiglio dell’Ordine (con ogni eventuale, conseguente determinazione anche in punto di decorrenza degli effetti della iscrizione), giacché l’art. 17, co. 7, L. n. 247/2012 riguarda esclusivamente i casi in cui il Consiglio […]

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Avvocati stabiliti e dispensa dalla prova attitudinale: il rigetto dell’istanza non preclude la riproposizione della domanda

In tema di avvocati stabiliti, è compito del COA territoriale apprestare tutela alla funzione giudiziaria in Italia, ossia evitare che operino soggetti scarsamente qualificati o che siano all’oscuro delle peculiarità del diritto italiano. Nell’esaminare la domanda di dispensa dalla prova attitudinale, pertanto, il COA deve procedere a verificare -attraverso i propri ampi poteri istruttori- che […]

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