Conforme alla sentenza emessa il 19 aprile 1991, n. 19. Consiglio Nazionale Forense (pres. Grande Stevens, rel. Passino), sentenza del 19 aprile 1991, n. 50
Conforme alla sentenza emessa il 19 aprile 1991, n. 19. Consiglio Nazionale Forense (pres. Grande Stevens, rel. Passino), sentenza del 19 aprile 1991, n. 50
La condotta del professionista forense deve essere esaminata dal Consiglio dell’Ordine indipendentemente dall’apprezzamento del giudice penale ed alla luce dei principi deontologici che devono caratterizzare il comportamento del professionista, onde accertare se lo stesso abbia commesso infrazioni alle indicate norme deontologiche, tali che non lo rendano degno di appartenere ad un ordine professionale. (Rigetta ricorso […]
Il professionista che richieda, a titolo di compenso per prestazioni professionali, importi superiori ai limiti stabiliti dalle vigenti tariffe, sia in relazione alla natura dell’attività svolta, sia in relazione al titolo di abilitazione al patrocinio, e che abbia richiesto un provvedimento giudiziale senza possedere il titolo per restare personalmente in giudizio, tiene un comportamento lesivo […]
L’avvocato che ometta di inoltrare alla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Avvocati e Procuratori le comunicazioni previste dall’art. 17 della legge 20 settembre 1980, n. 576, e così di comunicare al Consiglio dell’Ordine di non trovarsi in alcuna delle condizioni di incompatibilità previste dall’art. 3 della legge professionale, viene meno agli obblighi di lealtà, […]
L’avvocato che non dia riscontro all’invito ricevuto dal Consiglio dell’Ordine di inoltrare l’attestazione di non trovarsi in condizioni di incompatibilità e non comunichi al Consiglio il proprio cambiamento di domicilio viola i principi di collaborazione, lealtà e correttezza propri del professionista forense. (Nella fattispecie al responsabile è stata applicata la sanzione dell’avvertimento). (Accoglie parzialmente ricorso […]
Il professionista che svolga, presso una cooperativa di cui è socio, attività lavorativa non inquadrabile nel rapporto di impiego (che si qualifica essenzialmente per la presenza del vincolo di subordinazione), ha diritto di ottenere l’iscrizione all’Albo degli avvocati, non sussistendo nella fattispecie cause di incompatibilità rilevanti, ai sensi dell’art. 3 della legge professionale, che prevede […]
La composizione del Collegio giudicante nei procedimenti disciplinari deve permanere immutata in analogia con il disposto dell’art. 472, secondo comma, c.p.c., senza subire variazioni nel corso della udienza pena, in difetto, la nullità dell’intero dibattimento e, di conseguenza, della pronunciata decisione. (Accoglie ricorso contro decisione Consiglio Ordine Velletri, 16 dicembre 1989). Consiglio Nazionale Forense (pres. […]
Il rivolgersi da parte di un avvocato ad un collega, e per di più in pubblica udienza, con espressioni sconvenienti ed offensive, non è conforme a quelle regole di autocontrollo, di misura e di rispetto per il collega che debbono contrassegnare il comportamento del professionista forense. (Accoglie parzialmente ricorso contro decisione Consiglio Ordine Chiavari, 25 […]
Il professionista che chieda l’iscrizione nell’Elenco speciale deve svolgere la Sua opera in via esclusiva presso detto ufficio e – pur nella specifica posizione di professionista dipendente dall’Ente – operare con la massima autonomia di azione nello svolgimento dell’attività legale presso un apposito ufficio legale istituito presso l’Ente per l’esclusiva cura del proprio contenzioso giudiziale […]
Il professionista che abbia emesso in più occasioni assegni privi di copertura, già sanzionati definitivamente dall’Autorità Giudiziaria e così cambiali successivamente protestate, che non abbia provveduto al tempestivo adempimento di obbligazioni di clienti assunte in proprio, viene meno ai principi di decoro e dignità che debbono presiedere all’esercizio dell’attività professionale. (Nella fattispecie la sanzione della […]