Il ricorso con cui si impugna una decisione del C.d.O. deve essere depositato a pena di inammissibilità presso gli uffici del C.d.O. che ha emesso la pronuncia e non presso il Consiglio nazionale forense. (Dichiara inammissibile il ricorso avverso decisione C.d.O. di Rossano, 4 marzo 1995). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Panuccio, rel. Rossi), sentenza […]
La dichiarazione scritta con cui il professionista comunichi al C.N.F. la rinuncia al ricorso determina la dichiarazione di non luogo a procedere per cessazione della materia del contendere. (Dichiara cessata la materia del contendere per rinuncia al ricorso avverso decisione del Comitato per albo speciale, 22 giugno 1995). Consiglio Nazionale Forense (pres. Cagnani, rel. Diego), […]
Deve negarsi la possibilità di iscrizione all’elenco speciale dei dipendenti di enti pubblici che, al momento della trasformazione dell’ente da pubblico a privato, non possedevano i requisiti richiesti e non erano perciò iscritti nel suddetto elenco, posto che in questo caso non si verte in tema di diritti quesiti, tutelati dall’art. 3 della legge 218/1990, […]
Deve negarsi la possibilità di iscrizione all’elenco speciale dei dipendenti di enti pubblici che, al momento della trasformazione dell’ente da pubblico a privato, non possedevano i requisiti richiesti e non erano perciò iscritti nel suddetto elenco, posto che in questo caso non si verte in tema di diritti quesiti, tutelati dall’art. 3 della legge 218/1990, […]
Il termine di 15 giorni, previsto dalla legge professionale per la notifica del provvedimento di cancellazione dall’albo previsto dall’art. 3 r.d.l. 1578/33, ha natura ordinatoria, pertanto la notifica oltre il termine predetto non produce nullità di alcun tipo. (Rigetta ricorso avverso decisione C.d.O. di Ferrara, 16 dicembre 1994). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Panuccio, rel. […]
L’avvocato che ometta di espletare incarichi affidatigli da colleghi e dia a questi notizie false sull’espletamento dei suddetti mandati, pone in essere un comportamento disciplinarmente rilevante. (Nella specie, in considerazione della esiguità del danno prodotto con il comportamento tenuto, è stata ritenuta adeguata la pena della censura in luogo alla sospensione per due mesi). (Accoglie […]
L’affermazione, contenuta nel verbale d’udienza che «il consiglio è stato regolarmente convocato dal presidente», costituisce prova della effettiva regolare convocazione, e ove la validità di tale affermazione voglia essere contestata, dovrà essere impugnata nei termini e prima della celebrazione del dibattimento. (Accoglie parzialmente ricorso avverso decisione C.d.O. di Cassino, 10 novembre 1994). Consiglio Nazionale Forense […]
Il professionista che eserciti la professione nelle more dell’iscrizione all’albo pone in essere un comportamento disciplinarmente rilevante. (Nella specie, in considerazione della buona fede del professionista che per una colpevole negligenza aveva ritenuto provvista della prescritta documentazione ed evasa la sua domanda di iscrizione, è stata ritenuta idonea la sanzione della censura). (Accoglie parzialmente ricorso […]
Il principio di uguaglianza non è invocabile quando esso debba applicarsi a norme disciplinanti categorie professionali diverse, che presentano problematiche differenziate, ed inoltre tale norma non può ritenersi in contrasto con i principi affermati in tema di pubblica amministrazione. (Accoglie parzialmente ricorso avverso decisioni C.d.O. di Ravenna, 9 luglio 1993 e 19 marzo 1993). Consiglio […]
La atipicità dell’infrazione disciplinare deve essere riconosciuta conforme ai principi costituzionali, in quanto in materia di infrazioni non penali, il legislatore non è tenuto ad adottare i paradigmi della fattispecie tipica e tassativa. (Accoglie parzialmente ricorso avverso decisioni C.d.O. di Ravenna, 9 luglio 1993 e 19 marzo 1993). Consiglio Nazionale Forense (pres. Ricciardi, rel. Di […]