Sospensione per l’avvocato che falsifichi la data della procura alle liti (quand’anche col consenso del cliente)

Costituisce illecito disciplinare, per violazione dell’art. 50 cdf, il comportamento dell’avvocato che, quand’anche col consenso del cliente, alteri ovvero falsifichi la data della procura alle liti rilasciatagli dal cliente (nella specie, per utilizzarla indebitamente in altre sedi, giacché il giorno della apparente sottoscrizione il cliente si trovava all’estero e la firma non poteva pertanto essere […]

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Responsabilità disciplinare ed elemento psicologico: una volta provata la condotta, la colpa si presume

In tema di illecito disciplinare, la coscienza e volontà consistono nel dominio anche solo potenziale dell’azione o omissione, per cui vi è una presunzione di colpa per l’atto sconveniente o vietato a carico di chi lo abbia commesso. Quest’ultimo deve dimostrare l’errore inevitabile, cioè non superabile con l’uso della normale diligenza, oppure la sussistenza di […]

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Il deposito in giudizio di atto falsificato costituisce illecito permanente

Nel caso di illecito deontologico permanente, il momento iniziale di decorrenza della prescrizione deve essere riportato non già alla data di realizzazione del fatto illecito ma alla data di cessazione della condotta medesima (Nel caso di specie, il professionista aveva falsificato la data della procura alle liti). Corte di Cassazione (pres. Manna, rel. Varrone), SS.UU., […]

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Sospensione dell’esecutività della sentenza del CNF – Istanza contenuta nel ricorso alle Sezioni unite – Ammissibilità – Fondamento.

L’istanza di sospensione dell’esecutività della sentenza del Consiglio nazionale forense può essere contenuta nel ricorso proposto, avverso la stessa, alle Sezioni unite della Corte di cassazione, purché abbia una propria autonoma motivazione e sia riconoscibile quale istanza cautelare, atteso che l’art. 36, comma 6, della l. n. 247 del 2012, limitandosi a prevedere che le […]

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Procedimento disciplinare e sentenza di patteggiamento

L’art. 25, comma 1, lett. b), del D.Lgs. n. 150/2022 (c.d. ‘riforma Cartabia’ della giustizia penale), che -novellando l’art. 444 cpp- ha stabilito che la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti non abbia (più) efficacia di giudicato nei giudizi civili, disciplinari, tributari e amministrativi, trova potenziale applicazione per le sole decisioni pronunciate […]

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Il naturale decorso della misura penale non fa venir meno la sospensione cautelare disposta medio tempore dal CDD

Ai sensi dell’art. 60 L. n. 247/2012, la sospensione cautelare può essere disposta in caso di applicazione di misura cautelare detentiva o interdittiva irrogata in sede penale e non impugnata o confermata in sede di riesame o di appello, ma l’attualità di questa non condiziona necessariamente quella, giacché la stabilità della misura è l’unico elemento […]

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Sospensione cautelare: il CDD ha il potere-dovere di valutare motivatamente lo strepitus fori

Secondo una interpretazione sistematica, storica e teleologica deve ritenersi che il c.d. strepitus fori costituisca tuttora presupposto della nuova sospensione cautelare, la quale pertanto non consegue automaticamente o di diritto al solo verificarsi delle fattispecie tipiche e tassative di sua ammissibilità (artt. 60 L. n. 247/2012 e 32 Reg. CNF n. 2/2014), ma è comunque […]

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Anche la condanna civile definitiva ha efficacia di giudicato in sede deontologica

La condanna definitiva dell’incolpato in sede civile (nella specie, un decreto ingiuntivo non opposto) ha efficacia di giudicato in sede disciplinare quanto all’accertamento del fatto, alla sua illiceità civile e alla giuridica riferibilità all’incolpato, restando invece di competenza esclusiva del giudice della deontologia la valutazione della rilevanza disciplinare del fatto stesso (Nel caso di specie, […]

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