Prescrizione dell’azione disciplinare e illecito permanente

In tema di prescrizione dell’azione disciplinare in ipotesi di illecito deontologico permanente (nella specie, appropriazione indebita di somme spettanti al cliente), il dies a quo va individuato nel momento cui: 1) il professionista ponga fine all’omissione ovvero effettui il comportamento positivo dovuto, oppure 2) sollecitato in tal senso, opponga il rifiuto affermando l’asserita legittimità del […]

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La determinazione della sanzione disciplinare irrogata dal CNF è insindacabile in sede di legittimità

In tema di procedimento disciplinare a carico degli avvocati, il potere di determinare ed applicare la sanzione, adeguata alla gravità ed alla natura dell’offesa arrecata al prestigio dell’ordine professionale, è riservato al Consiglio nazionale forense e non è censurabile in sede di giudizio di legittimità, con conseguente inammissibilità del motivo di ricorso per cassazione che […]

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Ricorso in Cassazione: i limiti al sindacato di legittimità sulla motivazione delle sentenze disciplinari del CNF

Le decisioni del Consiglio Nazionale Forense in materia disciplinare sono impugnabili per cassazione dinanzi alle Sezioni Unite per incompetenza, eccesso di potere e violazione di legge, ovvero per difetto del “minimo costituzionale” di motivazione, con la conseguenza che l’accertamento del fatto e l’apprezzamento della sua rilevanza ai fini della concreta individuazione della condotte costituenti illecito […]

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Elezioni forensi: le dimissioni, anche infrabiennali, non escludono il divieto del terzo mandato consecutivo

Ai fini dell’applicazione della norma di cui al terzo comma dell’art. 3 della legge n. 113 del 2017, che prevede che i consiglieri dell’Ordine degli avvocati non possono essere eletti per più di due mandati consecutivi occorre far riferimento alla nozione di mandato in senso oggettivo, senza che possa avere rilievo la circostanza che il […]

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Elezioni forensi: la ratio del divieto di terzo mandato consecutivo

In tema di elezioni forensi, la ratio del divieto di terzo mandato consecutivo (art. 3 L. n. 113/2017) è quella di assicurare la più ampia partecipazione degli iscritti all’esercizio delle funzioni di governo degli Ordini, favorendone l’avvicendamento nell’accesso agli organi di vertice. Corte di Cassazione (pres. D’Ascola, rel. Marotta), SS.UU., sentenza n. 1662 del 23 […]

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Procedimento disciplinare: l’impugnazione defatigatoria costituisce condotta autonomamente sanzionabile

In tema di ricorso in Cassazione avverso le sentenze disciplinari del Consiglio nazionale forense, la proposizione di plurimi motivi di impugnazione (nella specie, trentotto, avverso un richiamo verbale), tutti inammissibili nonché giuridicamente infondati e per di più privi di qualsivoglia elemento tale da indurre la Corte ad un eventuale ripensamento circa la consolidata giurisprudenza in […]

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Procedimento disciplinare dinanzi al CDD: la composizione del collegio giudicante non è immutabile

Il procedimento che si svolge davanti ai CDD è di natura amministrativa e, pertanto, gli eventuali vizi relativi alla composizione, o convocazione, del collegio giudicante non costituiscono cause di nullità del procedimento; in ogni caso, eventuali vizi devono essere eccepiti e rilevati nel corso del procedimento avanti al CDD, non essendo proponibili per la prima […]

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Procedimento disciplinare: l’impugnazione in Cassazione deve riguardare la sentenza del CNF e non, direttamente, la decisione del CDD

Ai sensi dell’art. 36 co. 6 L. n. 247/2012, l’oggetto dell’impugnazione avanti alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione è in materia costituito dalla decisione disciplinare del Consiglio Nazionale Forense, sicché sono quivi inammissibili doglianze avverso la decisione del Consiglio Distrettuale di Disciplina. Infatti, le censure devono riguardare la sentenza del CNF e non, direttamente, […]

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La citazione a giudizio può (non “deve”) indicare i nominativi dei Consiglieri effettivi e supplenti della Sezione CDD

In tema di procedimento disciplinare, la citazione a giudizio dell’incolpato deve sì indicare la sezione giudicante del CDD incaricata del dibattimento (art. 21 lett. c Reg. CNF n. 2/2014), ma senza che sia altresì necessario riportare i nominativi delle persone fisiche chiamate a comporla, non trovando quivi applicazione la diversa disciplina dettata dall’art. 552 c.p.p. […]

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