Procedimento disciplinare: il certificato medico generico non dà diritto al rinvio dell’udienza per legittimo impedimento

L’impedimento del professionista a comparire innanzi al giudice disciplinare non può ritenersi sussistente qualora generico e non documentale e lo stesso impedimento non può ritenersi sussistente anche qualora non sia supportato da certificato medico che dimostri l’assoluto impedimento del professionista a comparire. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Salazar, rel. Sorbi), sentenza del 13 luglio 2017, […]

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L’esercizio di attività professionale in periodo di sospensione disciplinare attraverso lo schermo formale di ignari colleghi

E’ contrario ai principi di correttezza, dignità e decoro professionale, nonché idoneo a vulnerare gravemente il prestigio personale e dell’intera classe forense, il comportamento dell’avvocato che svolga attività professionale durante il periodo di sospensione, per di più ricorrendo allo schermo formale di ignari colleghi, di cui falsifichi la firma in atti giudiziari. Consiglio Nazionale Forense […]

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L’illecito disciplinare “atipico”

Il codice deontologico forense è tuttora ispirato al principio già affermato in tema di norme penali incriminatrici a forma libera, per le quali la predeterminazione e il criterio dell’incolpazione vengono validamente affidati a concetti diffusi (id est principi), generalmente compresi nella collettività̀ in cui il giudice opera, i quali sono utilizzati per classificare, stabilizzare e […]

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L’introduzione in giudizio di prove false: l’illecito non è escluso dalla rinuncia alla prova stessa

Contravviene ai doveri di lealtà, correttezza e verità (artt. 9, 19 e 50 ncdf , già artt. 6 e 14 cod. prev) l’avvocato che introduca intenzionalmente nel processo prove false, a nulla rilevando, in ordine alla già avvenuta commissione dell’illecito, la rinuncia ad avvalersi delle prove stesse e la loro asserita superfluità probatoria (Nel caso […]

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L’irrilevanza in sede deontologica della formula assolutoria “perché il fatto non costituisce reato”

La sentenza penale che assolve l’imputato con la formula “perché il fatto non costituisce reato”, non esclude di per sè la sussistenza del fatto storico contestato e, dunque, dell’illecito disciplinare (Nel caso di specie, l’incolpato era stato assolto in sede penale dove gli era stata contestata la contraffazione della ricevuta di accettazione di una raccomandata […]

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Divieto di impugnazione della transazione raggiunta con il collega: la (successiva) tassazione del titolo esecutivo

Non vìola l’art. 44 ncdf (“Divieto di impugnazione della transazione raggiunta con il collega”) l’avvocato che, dopo essersi accordato per l’estinzione del giudizio ex art. 309 cpc, presenzi invece all’udienza al fine di ottenere la condanna al pagamento dell’importo dell’imposta di registro successivamente determinata dal competente ufficio e vanamente richiesta alla controparte stessa, trattandosi di […]

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L’avvocato non può concordare la remissione della querela direttamente con la controparte che sappia assistita da altro legale

Costituisce comportamento deontologicamente scorretto accordarsi o mettersi in contatto diretto con la controparte, quando sia noto che la stessa è assistita da altro collega ai sensi dell’art. 41 ncdf (già art. 27 cod. prev.), la cui ratio è quella di tutelare la fondamentale funzione della difesa e della presenza dell’avvocato in ogni fase del rapporto […]

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Inammissibile l’impugnazione contenente solo mere illazioni sull’asserita parzialità del giudice disciplinare

Il ricorso avverso la decisione del Consiglio territoriale deve contenere, a pena di inammissibilità, le specifiche ragioni di censura del provvedimento contestato, sia dei suoi contenuti fattuali sia con riferimento agli errori procedimentali o di diritto che abbiano determinato la non corrispondenza del procedimento o della decisione alle formalità del rito e/o alla corretta applicazione […]

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L’oggetto di valutazione nel procedimento disciplinare è il comportamento complessivo dell’incolpato

In ossequio al principio enunciato dall’art. 21 ncdf (già art. 3 codice previgente), nei procedimenti disciplinari l’oggetto di valutazione è il comportamento complessivo dell’incolpato e tanto al fine di valutare la sua condotta in generale, quanto a quello di infliggere la sanzione più adeguata, che non potrà se non essere l’unica nell’ambito dello stesso procedimento, […]

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L’omessa o tardiva fatturazione dei compensi percepiti

L’avvocato ha l’obbligo, sanzionato dall’art. 16 ncdf (già art. 15 cod. prev.), di emettere fattura tempestivamente e contestualmente alla riscossione dei compensi, restando irrilevante l’eventuale ritardo nell’adempimento in parola, non preso in considerazione né dal codice deontologico né dalla legge statale (DPR 633/72). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Picchioni, rel. Merli), sentenza del 10 luglio […]

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