Accaparramento di clientela: vietato offrire prestazioni professionali “personalizzate” non richieste (specie se sfruttano fatti tragici)

Costituisce gravissima violazione dei principi di decoro, probità, dignità e correttezza, nonché delle norme in tema di accaparramento della clientela (art. 37 cdf, già art. 19 codice previgente), il comportamento dell’avvocato che, senza esserne richiesto, offra una prestazione personalizzata, cioè rivolta a una persona determinata per uno specifico affare (Nel caso di specie, l’avvocato aveva […]

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Gli effetti, in ambito disciplinare, della sentenza penale di assoluzione “perché il fatto non sussiste” o “perché l’imputato non lo ha commesso”

La sentenza penale irrevocabile di assoluzione, pronunciata con la formula che il fatto non sussiste o che l’imputato non lo ha commesso, comporta l’esclusione del verificarsi del fatto storico di cui alla fattispecie incriminatrice: da tale pronuncia consegue il proscioglimento dell’incolpato in sede disciplinare solo allorché anche questo verta su quei medesimi fatti, ditalché debba […]

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La sospensione cautelare non è del tutto autonoma dalla (apertura e) definizione del procedimento disciplinare

È ben vero che la sospensione cautelare non richiede la preventiva formale apertura di un procedimento disciplinare, ma questo deve comunque (iniziare e) concludersi entro sei mesi dalla sua irrogazione con un provvedimento sanzionatorio più grave delle censura, a pena di sopravvenuta inefficacia della stessa (art. 60 co. 3 e 4 L. n. 247/2012). Consiglio […]

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Avvocati stabiliti: vietato l’uso di abbreviazioni equivoche che ingenerino confusione sul titolo professionale posseduto

L’avvocato stabilito è tenuto a fare uso del titolo professionale di origine, indicato per intero nella lingua o in una delle lingue ufficiali dello Stato membro di origine, in modo comprensibile e tale da evitare confusione con il titolo di avvocato ex art. 7 D.Lgs. n. 96/2001 (Nel caso di specie, l’abogado aveva utilizzato nei […]

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L’omessa o tardiva fatturazione di compensi percepiti

L’avvocato ha l’obbligo, sanzionato dagli artt. 16 e 29 codice deontologico (già art. 15 cod. prev.), di emettere fattura tempestivamente e contestualmente alla riscossione dei compensi, restando irrilevante l’eventuale ritardo nell’adempimento in parola, non preso in considerazione dal codice deontologico. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. De Benedittis), sentenza n. 273 del 28 novembre […]

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L’inadempimento al mandato professionale e le false o reticenti informazioni al cliente

Integra inadempimento deontologicamente rilevante al mandato (art. 26 cdf già art. 38 codice previgente) e violazione doveri di probità, dignità e decoro (art. 9 cdf, già artt. 5 e 8 codice previgente) la condotta dell’avvocato che, dopo avere accettato incarichi difensivi, abbia omesso di dare esecuzione al mandato professionale ed abbia fornito all’assistito, a seguito […]

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Procedimento disciplinare: il rinvio dell’udienza per legittimo impedimento dell’incolpato

L’incolpato ha diritto ad ottenere il rinvio dell’udienza in presenza di una situazione di legittimo impedimento, tale dovendosi, però, considerare solo un impedimento assoluto a comparire e non una qualsiasi situazione di difficoltà. Peraltro, la prova del legittimo impedimento deve essere fornita dall’incolpato mentre il giudice non ha alcun obbligo di disporre accertamenti al fine […]

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La giurisdizione generalizzata speciale del CNF in materia elettorale forense comprende anche le impugnazioni delle elezioni dei componenti dei CDD

Il Consiglio Nazionale Forense ha giurisdizione speciale ed esclusiva in materia elettorale forense, tra cui rientrano i reclami proposti avverso le elezioni dei componenti dei Consigli Distrettuali di Disciplina, anche per ragioni di omogeneità, concentrazione e coerenza, giacché non avrebbe ragion d’essere una doppia giurisdizione, domestica con riguardo all’elezione dei consigli dell’ordine e amministrativa ordinaria […]

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L’esponente non può impugnare al CNF la delibera di archiviazione del procedimento disciplinare

La legittimazione ad impugnare le decisioni disciplinari del Consiglio territoriale non compete all’esponente, il cui eventuale ricorso deve pertanto ritenersi inammissibile, ferma restando la facoltà di rivolgersi al giudice civile o penale per far valere i propri interessi (Nella specie, l’esponente aveva impugnato il provvedimento di “archiviazione per manifesta infondatezza” del suo esposto). Consiglio Nazionale […]

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Rigetto della domanda di iscrizione o reiscrizione all’albo: il termine per l’impugnazione al CNF è previsto a pena di decadenza

Avverso la delibera del COA che decide sulla domanda di iscrizione o reiscrizione all’albo, l’interessato può proporre ricorso al CNF, entro venti giorni dalla sua notificazione (art. 17 comma 7 L. 247/2012), a pena di inammissibilità dell’impugnazione proposta oltre detto termine (come nella specie). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Scarano), sentenza n. 266 […]

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