L’iniziativa giudiziale non corrispondente ad effettive ragioni di tutela

Le iniziative giudiziali (ivi compresa, estensivamente, la notificazione di un precetto) da proporre nei confronti della controparte devono corrispondere a effettive ragioni di tutela del proprio cliente e non devono essere inutilmente vessatorie, sicché integra illecito disciplinare la condotta del professionista che, ottenuto il pagamento della somma in forza di un titolo esecutivo, abbia nuovamente […]

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La sostituzione di persona all’esame di abilitazione alla professione forense

Integra illecito (anche) disciplinare il comportamento dell’avvocato che si introduca nell’aula d’esame per l’abilitazione all’esercizio della professione spacciandosi per commissario d’esame allo scopo di aiutare indebitamente un candidato (Nella specie, il professionista veniva sorpreso dalla polizia penitenziaria nell’aula d’esame, con in dosso apparecchiature informatiche. In applicazione del principio di cui in massima, il CNF ha […]

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Procedimento disciplinare: il libero convincimento del COA sull’ammissione delle istanze istruttorie dell’incolpato

La valutazione sulla rilevanza delle prove testimoniali dedotte dall’incolpato costituisce apprezzamento autonomo e discrezionale dell’organismo forense. Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Florio), sentenza del 12 dicembre 2013, n. 202 NOTA: In senso conforme, tra le altre: – Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. De Giorgi), sentenza del 18 luglio 2013, n. 113 – […]

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Procedimento disciplinare

Regolamento 21 febbraio 2014, n. 2 (ai sensi dell’art. 50, co. 5, legge 31 dicembre 2012, n. 247)   Per visualizzare il Regolamento, cliccare qui. Per consultare l’elenco dei regolamenti CNF emanati in attuazione della nuova Legge Professionale, cliccare qui.

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La contestazione dell’addebito disciplinare non deve necessariamente indicare le norme deontologiche violate

La contestazione disciplinare nei confronti di un avvocato, che sia adeguatamente specifica quanto all’indicazione dei comportamenti addebitati, non richiede nè la precisazione delle fonti di prova da utilizzare nel procedimento disciplinare, nè la individuazione delle precise norme deontologiche che si assumono violate, dato che la predeterminazione e la certezza dell’incolpazione può ricollegarsi a concetti diffusi […]

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Il principio di invariabilità del collegio giudicante non si applica ai COA

Il principio di invariabilità del collegio giudicante di cui all’art. 473 c.p.c., richiamato dall’art. 63, co. 3, R.D. n. 37/34, è riferito al solo procedimento giurisdizionale avanti al C.N.F. e non trova invece applicazione nel procedimento amministrativo innanzi al C.O.A. Ne consegue che il mutamento della composizione collegiale nel corso del procedimento dinanzi all’Ordine territoriale […]

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Il giudizio dinanzi al COA ha natura amministrativa (e non giurisdizionale)

I Consigli territoriali, quando operano in materia disciplinare, esercitano funzioni amministrative e non giurisdizionali; conseguentemente essi svolgono nei confronti dei professionisti che formano l’ordine forense i relativi compiti per la tutela degli interessi della classe professionale. Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Florio), sentenza del 12 dicembre 2013, n. 202

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La riassunzione del giudizio disciplinare davanti al CNF dopo il rinvio della Cassazione

La riassunzione del giudizio disciplinare davanti al CNF a seguito di sentenza di Cassazione con rinvio deve essere compiuta secondo il disposto dell’art. 392 c.p.c., stante l’assenza, nell’ambito della Legge speciale forense, in particolare l’art. 56 u.c. RDL 1578/33 (ratione temporis applicabile), di una specifica disposizione regolante le modalità di proposizione del giudizio di riassunzione. […]

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