La specificità dei motivi del gravame è requisito di ammissibilità del ricorso o di suoi singoli capi

La specificità dei motivi del gravame, necessaria ai fini dell’ammissibilità del ricorso al CNF o di suoi singoli capi, richiede l’indicazione chiara ed inequivoca, ancorché succinta, delle ragioni di fatto e di diritto della doglianza, tale da consentire l’identificazione esatta dei limiti del devolutum e, quindi, delle questioni che si intendono sottoporre al riesame, con […]

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Quando la richiesta del proprio compenso alla controparte integra illecito deontologico

Le iniziative legali prospettate alla controparte devono essere sempre funzionali alle inadempienze altrui e non devono in alcun modo determinare il timore di subire ingiuste iniziative giudiziarie e/o un rilevante pregiudizio per la controparte; pregiudizio che, infatti, deve sempre essere rapportato e commisurato alla inadempienza in cui la stessa controparte sia incorsa. Conseguentemente, integra violazione […]

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La rilevanza deontologica del compenso eccessivo non è esclusa dal consenso del cliente

Il divieto di richiedere compensi manifestamente sproporzionati (art. 43 cdf, ora 29 ncdf) è posto a tutela del cliente e prescinde dal fatto che questi accetti di provvedere al relativo pagamento. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Vermiglio, rel. Neri), sentenza del 12 dicembre 2014, n. 181 NOTA: In senso conforme, tra le altre, Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. […]

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Il dies a quo della prescrizione disciplinare nel caso di illecito deontologico permanente o continuato

Il dies a quo per la prescrizione dell’azione disciplinare va individuato nel momento della commissione del fatto solo se questo integra una violazione deontologica di carattere istantaneo che si consuma o si esaurisce al momento stesso in cui viene realizzata; ove invece la violazione risulti integrata da una condotta protrattasi e mantenuta nel tempo, la […]

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La cancellazione di frasi sconvenienti od offensive nel ricorso al CNF

La decisione disciplinare impugnata, per quanto erronea, non può essere censurata con affermazioni difensive tendenti ad ingenerare dubbi sulla correttezza istituzionale dell’Organo giudicante, le quali non possono infatti trovare cittadinanza nel dibattito processuale e, ove invece scritte, se ne deve disporre la cancellazione in applicazione del principio di portata generale di cui all’art. 89 c.p.c., […]

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In dubio pro reo: il principio della colpevolezza “al di là di ogni ragionevole dubbio” vale anche in sede disciplinare

Va accolto il ricorso avverso la decisione disciplinare del C.d.O. allorquando la prova della violazione deontologica non si possa ritenere sufficientemente raggiunta, per mancanza di prove certe o per contraddittorietà delle stesse, giacché l’insufficienza di prova su un fatto induce a ritenere fondato un ragionevole dubbio sulla sussistenza della responsabilità dell’incolpato, che pertanto va prosciolto […]

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Inammissibile l’impugnazione al CNF proposta a mezzo difensore non cassazionista o privo di procura speciale

Nel giudizio dinanzi al CNF, l’incolpato può difendersi personalmente, purché iscritto nell’Albo professionale ed in possesso dello ius postulandi, ovvero farsi assistere da altro avvocato, purché iscritto all’Albo dei patrocinanti davanti alle Giurisdizioni Superiori e munito di mandato speciale antecedente alla proposizione del ricorso, non operando nella fattispecie la sanatoria e/o ratifica ex art. 182, […]

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Il diritto-dovere di difesa non giustifica accuse gratuitamente offensive

Il diritto di difesa non scrimina l’illiceità deontologica di espressioni esorbitanti, perché non pertinenti né necessarie a sostenere la tesi adottata, gratuitamente offensive nei confronti del collega, e palesemente ispirate da un ardore vendicativo, che non è infatti aderente ai generali doveri di probità, dignità e decoro ai quali l’avvocato deve comunque conformarsi (Nel caso […]

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La ratio del divieto di produrre la corrispondenza scambiata con il collega

L’art. 28 del Codice Deontologico Forense (ora, art. 48 ncdf) inibisce tra l’altro la produzione in giudizio delle lettere qualificate riservate scambiate con i colleghi; tale precetto non prevede eccezioni o esimenti al di fuori di quelle previste nella medesima disposizione, trattandosi di canone deontologico che mira a salvaguardare il corretto svolgimento dell’attività professionale, con […]

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L’impugnazione tardiva è inammissibile

E’ inammissibile in quanto tardivo l’appello proposto oltre il termine di legge (nella specie, 20 giorni dalla notifica della decisione ex art. 50 RDL 1578/1933, applicabile ratione temporis), giacché i termini per la impugnazione delle decisioni sono perentori e non possono pertanto essere prorogati, sospesi o interrotti, se non nei casi eccezionali espressamente previsti dalla […]

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