Principio di specialità e sanzione disciplinare

L’art. 9 cdf enuncia i principi fondamentali della professione forense (doveri di probità, dignità, decoro e indipendenza) che vengono comunque necessariamente violati in occasione di ogni comportamento illecito, sicché non possono comportare autonomo aggravamento della sanzione ove la fattispecie trovi apposita ed espressa disciplina in una specifica norma deontologica. Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, rel. […]

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La mancata indicazione dei criteri per la scelta e la quantificazione della sanzione irrogata

La mancata indicazione, da parte del Consiglio territoriale, dei criteri per la scelta e la quantificazione della sanzione irrogata, non integra alcuna nullità della decisione, non sussistendo uno specifico obbligo motivazionale, ma esclusivamente un criterio di adeguatezza, in relazione all’offesa della dignità e del decoro della classe professionale che dal comportamento riconosciuto possono derivare. In […]

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Elemento soggettivo dell’illecito: anche la colpa (e non solo il dolo) è fonte di responsabilità disciplinare

Per l’imputabilità dell’infrazione disciplinare non è necessaria la consapevolezza dell’illegittimità dell’azione, dolo generico o specifico, ma è sufficiente la volontarietà con la quale è stato compiuto l’atto deontologicamente scorretto, a nulla rilevando la ritenuta sussistenza da parte del professionista di una causa di giustificazione o non punibilità. Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, rel. D’Agostino), sentenza […]

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Illecito disciplinare: l’errore scrimina solo se inevitabile

In tema di responsabilità disciplinare dell’avvocato, in base dell’art. 4 del nuovo codice deontologico forense, la coscienza e volontà consistono nel dominio anche solo potenziale dell’azione o omissione, per cui vi è una presunzione di colpa per l’atto sconveniente o vietato a carico di chi lo abbia commesso, il quale deve dimostrare l’errore inevitabile, cioè […]

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Il COA di Ivrea chiede di sapere se, ai fini della iscrizione nell’elenco degli Avvocati per il Patrocinio a Spese dello Stato, il periodo minimo biennale di iscrizione all’albo previsto dall’art. 81 comma 2 lettera c) D.P.R. 115/2002 possa essere calcolato senza tenere conto di eventuale periodo intermedio di cancellazione volontaria per alcuni mesi, ferma restando la sussistenza degli ulteriori requisiti.

La disposizione richiamata annovera, tra i requisiti per l’iscrizione nell’elenco, “iscrizione all’Albo degli avvocati da almeno due anni”. La formulazione testuale della disposizione, che non fa riferimento alla continuatività dell’iscrizione, sembra pertanto rinviare – più genericamente – a una anzianità di iscrizione almeno biennale. Orbene, come più volte ritenuto dal CNF (cfr. ex multis pareri […]

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Il COA Trani chiede di sapere se sussista, per gli Iscritti nell’Elenco speciale dei professori universitari l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa, come previsto dall’art. 12 della legge n. 247/2012.

Sul punto, il Consiglio nazionale forense ha avuto modo di esprimersi con il parere n. 62/2018, le cui motivazioni si riportano per maggiore comodità: “L’art. 12 della L. 247/2012 prescrive l’obbligo per l’avvocato di stipulare polizza assicurativa a copertura della responsabilità civile derivante dall’esercizio della professione, compreso quello per la custodia di documenti, somme di […]

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Il COA di Genova formula il seguente quesito: “Se ai fini del tirocinio forense, con riguardo in particolare alla partecipazione alle udienze ai sensi dell’art. 8, 4° comma, D.M. Giustizia 17.03.2016 n. 70, sia possibile comprendere in detta modalità anche la partecipazione/collaborazione del praticante con il dominus nella redazione di Note di udienza da depositare per l’udienza cartolare.” Precisa il COA che “tale modalità di adempimento agli obblighi di tirocinio era stata consentita eccezionalmente durante la pandemia da Covid-19, ma il quesito si pone ora, terminato il periodo emergenziale, alla luce anche del fatto che detta modalità cartolare dello svolgimento delle udienze civili è divenuta molto frequente con significativa riduzione delle udienze in presenza.

La modalità di svolgimento dell’udienza in via cartolare equivale, sul piano sostanziale, allo svolgimento dell’udienza in presenza. La collaborazione con il dominus nella preparazione delle relative note, opportunamente attestata dal dominus medesimo, può essere pertanto ritenuta sostanzialmente equivalente alla partecipazione all’udienza, anche ai fini di cui all’articolo 8, comma 4 del d.m. n. 70/2016. Consiglio […]

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La suitas, quale elemento soggettivo (sufficiente) dell’illecito disciplinare

Ai fini della sussistenza dell’illecito disciplinare, è sufficiente la volontarietà del comportamento dell’incolpato e, quindi, sotto il profilo soggettivo, è sufficiente la “suitas” della condotta intesa come volontà consapevole dell’atto che si compie, dovendo la coscienza e volontà essere interpretata in rapporto alla possibilità di esercitare sul proprio comportamento un controllo finalistico e, quindi, dominarlo. […]

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Rilevanza deontologica dell’inadempimento al mandato professionale: l’individuazione del dies a quo ai fini della prescrizione dell’azione disciplinare

Il dies a quo per la prescrizione dell’azione disciplinare va individuato nel momento della commissione del fatto solo se questo integra una violazione deontologica di carattere istantaneo che si consuma o si esaurisce al momento stesso in cui viene realizzata; ove invece la violazione risulti integrata da una condotta protrattasi e mantenuta nel tempo, la […]

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Prescrizione disciplinare: l’omessa informazione al cliente e l’inadempimento al mandato professionale sono illeciti permanenti

Ai fini dell’individuazione del dies a quo della prescrizione dell’azione disciplinare, la violazione deontologica deve essere considerata di carattere istantaneo se la lesione avviene, si consuma e diviene irreparabile già con la commissione del fatto dannoso, mentre è invece di carattere permanente se il pregiudizio al valore protetto cessa col venir meno della condotta, come […]

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