Le sole (e mere) dichiarazioni dell’esponente non bastano a ritenere provato l’addebito

L’attività istruttoria espletata dal consiglio territoriale deve ritenersi correttamente motivata allorquando la valutazione disciplinare sia avvenuta non già solo esclusivamente sulla base delle dichiarazioni dell’esponente o di altro soggetto portatore di un interesse personale nella vicenda, ma altresì dall’analisi delle risultanze documentali acquisite agli atti, che rappresentano certamente il criterio logico-giuridico inequivocabilmente a favore della […]

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Gli atti di interruzione della prescrizione disciplinare

La prescrizione dell’azione disciplinare è interrotta dall’atto di apertura del procedimento, dalla formulazione del capo di incolpazione, dal decreto di citazione a giudizio per il dibattimento, dalla sospensione cautelare, e comunque da tutti gli atti procedimentali di natura propulsiva (esempio: atti di impugnazione), o probatoria (esempio: interrogatorio dell’avvocato sottoposto al procedimento), o decisoria. Consiglio Nazionale […]

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Lo jus superveniens non si applica alla prescrizione dell’azione disciplinare

In materia di sanzioni disciplinari a carico degli avvocati, l’art. 65, comma 5, della legge 31 dicembre 2012, n. 247, nel prevedere, con riferimento alla nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense, che le norme contenute nel nuovo codice deontologico si applicano anche ai procedimenti disciplinari in corso al momento della sua entrata in vigore, se […]

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L’iscrizione all’albo non si “consolida” col tempo, ma è sempre subordinata alla verifica dell’originaria sussistenza e successiva permanenza dei requisiti

I provvedimenti di iscrizione agli albi professionali da parte degli Ordini professionali, debbono essere ricondotti nella categoria delle autorizzazioni ricognitive, nell’ambito di quei procedimenti che si innestano sulla richiesta del soggetto che aspira a un bene e che si concludono con atti denominati ammissioni. Dalla natura del soggetto giuridico che provvede all’iscrizione all’Albo degli Avvocati […]

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La cancellazione dell’indebita iscrizione all’albo

L’esercizio della professione di avvocato in Italia è regolato dalla legge nell’interesse pubblico (art. 1, comma 2, lett. a) L.P.) a tutela dell’affidamento della collettività e della clientela (art. 1, comma 2, lett. c) L.P.) e in considerazione della rilevanza costituzionale del diritto di difesa (art. 5, comma 1, L.P.). Deve conseguentemente ritenersi in re […]

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Alla cancellazione dall’albo/registro/elenco per mancanza dei requisiti di iscrizione non si applicano le norme sul procedimento disciplinare

Al procedimento di cancellazione dall’albo per mancanza dei requisiti di iscrizione (art. 17 L. n. 247/2012) non si applicano le norme che regolano il procedimento disciplinare (secondo cui nessuna sanzione “può essere inflitta senza che l’incolpato sia stato citato a comparire davanti ad esso, con l’assegnazione di un termine non minore di dieci giorni, per […]

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Procedimento disciplinare: i presupposti di ammissibilità per il rinvio pregiudiziale alla CGUE

Il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea presuppone, a pena di inammissibilità, la specifica indicazione delle norme comunitarie asseritamente applicabili al caso di specie sulla cui corretta interpretazione si dovrebbe interrogare la CGUE, nonché il preteso collegamento esistente tra dette disposizioni comunitarie e la normativa nazionale rilevante. Corte di Cassazione (pres. Virgilio, rel. […]

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Il COA di Potenza chiede di sapere se, in caso di reiscrizione a seguito di cancellazione su istanza, debba essere indicata quale data di iscrizione nell’Albo quella più recente, ovvero quella di prima iscrizione.

Nell’Albo, alla voce relativa alla posizione dell’iscritto, deve essere annotato qualunque accadimento relativo alla continuità dell’iscrizione. Pertanto, in caso di cancellazione e successiva iscrizione, ferma restando la cumulabilità dei relativi periodi ai fini del computo dell’anzianità di iscrizione, dovranno essere annotate entrambe le date di iscrizione. Consiglio nazionale forense, parere n. 48 del 20 ottobre […]

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Il COA di Milano formula quesito in merito alla possibilità – per l’avvocato iscritto all’AIRE – di mantenere l’iscrizione nell’Albo qualora: a) non possieda domicilio professionale a Milano; b) non possieda un indirizzo PEC; c) non abbia stipulato una polizza per responsabilità civile derivante dall’esercizio della professione.

L’art. 7, comma 5 della legge professionale dispone che “Gli avvocati italiani, che esercitano la professione all’estero e che ivi hanno la loro residenza, mantengono l’iscrizione nell’albo del circondario del tribunale ove avevano l’ultimo domicilio in Italia. Resta fermo per gli avvocati di cui al presente comma l’obbligo del contributo annuale per l’iscrizione all’albo”. Queste, […]

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Il COA di Cassino formula quesito in merito alla possibilità di un avvocato iscritto all’Albo, dipendente dal MIUR nei ruoli di personale docente, di essere comandato presso il CNEL per effettuare attività di ricerca e collaborazione in materie giuridiche.

Dal quesito non si evince a quale titolo il dipendente dal Miur sia stato iscritto nell’Albo degli Avvocati. A tale riguardo, si ricorda che l’iscrizione nell’Albo è, di regola, incompatibile con lo svolgimento di attività di lavoro subordinato. In deroga a tale principio, l’articolo 19, comma 1, della legge n. 247/12 dispone che “l’esercizio della […]

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