Decisione disciplinare: la firma del presidente e del segretario è sufficiente nell’originale

La conformità all’originale della copia notificata della decisione del giudice disciplinare risulti attestata dal consigliere segretario con la dicitura “firmato” e l’indicazione a stampa del nome e cognome del presidente e del segretario, tale formulazione della copia è sufficiente ad asseverare la presenza di sottoscrizione dell’originale. Corte di Cassazione (pres. Virgilio, rel. Valitutti), SS.UU, sentenza […]

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Decisione disciplinare: necessaria (e sufficiente) la firma del Presidente e del Segretario in carica al momento della delibera (e non del successivo deposito)

Le decisioni disciplinari devono essere sottoscritte dal presidente e dal segretario che hanno partecipato alla seduta di deliberazione, la cui data risulta nel corpo della decisione, a nulla rilevando l’eventuale cambiamento della composizione del consiglio medesimo al momento della pubblicazione della decisione stessa. Corte di Cassazione (pres. Virgilio, rel. Valitutti), SS.UU, sentenza n. 14233 del […]

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Lo jus superveniens non si applica alla prescrizione dell’azione disciplinare (anche alla luce della giurisprudenza costituzionale e comunitaria)

In materia di sanzioni disciplinari a carico degli avvocati, l’art. 65, comma 5, della legge 31 dicembre 2012, n. 247, nel prevedere, con riferimento alla nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense, che le norme contenute nel nuovo codice deontologico si applicano anche ai procedimenti disciplinari in corso al momento della sua entrata in vigore, se […]

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Il COA di Viterbo formula quesito in materia di formazione continua. Chiede di sapere, in particolare, se possa essere assimilata ad attività di autoformazione la partecipazione da parte dell’iscritto – consigliere comunale – a commissioni consiliari che trattano anche questioni di rilievo strettamente giuridico.

La risposta è resa nei termini seguenti. Nel tipizzare le attività di autoformazione, l’articolo 13 del Regolamento CNF n. 6/2014 ha cura di circoscrivere il novero di tali ipotesi ad attività chiaramente qualificate in senso didattico e scientifico e, soprattutto rivolte a specifiche esigenze di formazione giuridica, ivi compresa la partecipazione e commissioni di studio […]

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La concessione di attenuanti in sede penale non riduce la sanzione disciplinare in sede deontologica

Il procedimento disciplinare si svolge ed è definito con procedure e con valutazioni autonome rispetto al processo penale (art. 54 c. 1 L. n. 247/2012), sicché è irrilevante in sede deontologica l’eventuale concessione in ambito penale di attenuanti generiche così come la determinazione della pena secondo l’istituto della continuazione, perché l’apprezzamento dell’illiceità deontologica è riservato […]

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Procedimento disciplinare: l’accertamento definitivo dei fatti in sede penale

La sentenza penale definitiva di condanna ha efficacia di giudicato nel giudizio disciplinare, quanto all’accertamento del fatto, della sua illiceità penale e della circostanza che l’imputato lo ha commesso (art. 653 cpp), essendo comunque riservata al giudice della deontologia la valutazione della rilevanza disciplinare nello specifico ambito professionale alla luce dell’autonomia dei rispettivi ordinamenti, penale […]

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Il COA di Tivoli formula quesito relativo alla possibilità – per il praticante che, a seguito del rilascio del certificato di compiuta pratica, sia stato cancellato su istanza dal Registro – di venire reiscritto al solo fine di ottenere la possibilità di esercitare il patrocinio in sostituzione del dominus. Chiede altresì di sapere se il termine di durata legale dell’abilitazione resti sospeso al momento della cancellazione del praticante dal registro e ricominci, se del caso, a decorrere dal momento della reiscrizione.

Ad analoghi quesiti il CNF ha dato risposta con il proprio parere n. 34/2019, a tenore del quale: “A mente dell’art. 17, comma 10 lett. b) della legge professionale, il praticante deve essere cancellato dal Registro a seguito del rilascio del certificato di compiuta pratica, che non può essere richiesto trascorsi sei anni dall’inizio, per […]

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Il COA di Isernia formula quesiti in merito alle modalità di funzionamento del locale CPO, anche in relazione all’interpretazione dei regolamenti interni.

In particolare, chiede di sapere come procedere all’integrazione del CPO, ove in sede di elezione del medesimo non vengano presentate candidature in numero sufficiente ad assicurare la copertura di tutti i componenti del collegio. Occorre premettere che – a mente dell’articolo 25, comma 4, della legge n. 247/12 – la disciplina dell’organizzazione e del funzionamento […]

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