Impugnazione del provvedimento di cancellazione dall’Elenco degli Avvocati per il patrocinio a spese dello Stato: la giurisdizione spetta al CNF

Secondo un’interpretazione estensiva, necessaria a dare coerenza al sistema ordinamentale forense, spetta al CNF la “cognizione generalizzata” in relazione a tutti i reclami avverso i provvedimenti che concernono l’iscrizione e la cancellazione da albi, elenchi e registri, tra i quali rientrano i provvedimenti relativi all’Elenco degli Avvocati per il patrocinio a spese dello Stato. Consiglio […]

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Il COA di Venezia formula quesito in merito all’interpretazione dell’articolo 7, comma 1 della legge n. 53/1994, a mente del quale “l’avvocato o il procuratore legale, che intende avvalersi delle facoltà previste dalla presente legge, deve essere previamente autorizzato dal consiglio dell’ordine nel cui albo è iscritto; tale autorizzazione potrà essere concessa esclusivamente agli avvocati o procuratori legali che non abbiano procedimenti disciplinari pendenti e che non abbiano riportato la sanzione disciplinare della sospensione dall’esercizio professionale o altra più grave sanzione e dovrà essere prontamente revocata in caso di irrogazione delle dette sanzioni ovvero, anche indipendentemente dall’applicazione di sanzioni disciplinari, in tutti i casi in cui il consiglio dell’ordine, anche in via cautelare, ritenga motivatamente inopportuna la prosecuzione dell’esercizio delle facoltà previste dalla presente legge”. In particolare, il COA di Venezia chiede di sapere: a) se debba procedersi alla revoca anche in caso di irrogazione di sanzione disciplinare interdittiva (sospensione) non definitiva; b) se, in caso di revoca dell’autorizzazione, la stessa debba essere temporalmente parametrata sulla durata della sospensione o debba essere disposta in via definitiva.

Al primo quesito non può che rispondersi richiamando il tenore letterale della norma, la quale circoscrive le ipotesi di revoca all’irrogazione di sanzioni disciplinari ovvero – in assenza delle medesime – alla sussistenza di motivate ragioni di opportunità che ostino alla prosecuzione delle attività di notifiche in proprio. Si ritiene che l’irrogazione di sanzione interdittiva, […]

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La ricusazione del giudice disciplinare deve essere proposta tempestivamente, per non prolungare oltremodo la durata del procedimento (e dei dubbi di parzialità)

I componenti delle sezioni del Consiglio distrettuale di disciplina possono essere individualmente ricusati dalle parti entro sette giorni dalla conoscenza dei motivi che la giustificano (e, in ogni caso, prima della decisione) ai sensi dell’art. 7 Reg. CNF n. 2/2014 sul procedimento disciplinare. Il predetto termine, invero, è volto ad impedire che la ricusazione possa […]

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La riunione e la separazione dei procedimenti disciplinari

Rientra nella discrezionalità del Giudice disciplinare disporre la riunione e la separazione dei procedimenti disciplinari a carico di uno stesso incolpato, il quale in proposito non può pertanto lamentare alcuna violazione del proprio diritto di difesa. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Allorio, rel. Picchioni), sentenza n. 165 del 16 dicembre 2019

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Consiglio dell’Ordine: reclamo elettorale e dimissioni degli eletti sub judice

Le dimissioni del Consigliere dell’Ordine la cui proclamazione sia stata impugnata al CNF comportano la cessazione della materia del contendere, con conseguente estinzione del giudizio, da dichiararsi in via pregiudiziale anche d’ufficio rispetto ad ogni altra questione di merito. Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. Patelli), sentenza n. 164 del 16 dicembre 2019 NOTA: In […]

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Principio accusatorio e distribuzione dell’onere probatorio tra organo inquirente e incolpato

In base al principio accusatorio (che informa il procedimento disciplinare), il Consiglio territoriale ha l’onere di provare l’addebito contestato, ma non pure di dimostrare la volontà dell’incolpato di eludere la norma deontologica, essendo a tal fine necessario e sufficiente che l’illecito sia derivato da un comportamento consapevole volontario (c.d. suitas): ciò basta infatti a far […]

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Il COA di Taranto formula quesito in merito all’interpretazione del par. 3.1.3 delle Linee guida n. 12, adottate dall’ANAC con delibera n. 907 del 24 ottobre 2018, nella parte in cui consente l’iscrizione – senza limiti temporali né quantitativi – degli avvocati negli elenchi per l’affidamento dei servizi legali. Si chiede di sapere, in particolare, se alla luce di tale previsione gli enti pubblici possano subordinare l’iscrizione nei suddetti elenchi ad avvocati in possesso di una determinata anzianità di iscrizione.

Occorre premettere che le Linee Guida n. 12 sono state impugnate dal Consiglio nazionale forense con ricorso del 27.12.2018, ancora pendente. Ad ogni buon conto, non sussiste alcuna base normativa – né nelle linee guida, né altrove – per ritenere che l’iscrizione degli avvocati negli elenchi formati dalle pp. aa. per l’affidamento di servizi legali […]

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Il COA di Busto Arsizio chiede di sapere se – in sede di reiscrizione a seguito di cancellazione volontaria dall’Albo – debba sussistere il requisito di cui all’articolo 17, comma 1, lettera h) della legge professionale (condotta irreprensibile).

La reiscrizione a seguito di cancellazione – indipendentemente dalle ragioni che hanno determinato la cancellazione – coincide con una nuova iscrizione. Pertanto, il COA dovrà verificare la sussistenza di tutti i requisiti prescritti dalla legge professionale. Consiglio nazionale forense, parere n. 14 del 25 giugno 2020

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