La sospensione cautelare non richiede una condanna penale passata in giudicato (e ciò non contrasta con il principio di presunzione di innocenza)

Per l’ammissibilità della nuova sospensione cautelare non è necessario che le condanne penali di cui agli artt. 60 L. n. 247/2012 e 32 Reg. CNF n. 2/2014 siano altresì definitive, in quanto ciò contrasterebbe con la ratio della misura cautelare stessa, la quale è estranea al giudizio prognostico sulle responsabilità dell’incolpato, sicché non vi è […]

Read More &#8594

Sospensione cautelare: il c.d. strepitus fori

In tema di sospensione cautelare, il c.d. strepitus fori si sostanzia nell’“allarme” che la relativa vicenda penale abbia creato, non solo nello stretto ambiente professionale, ma anche e soprattutto nell’ambito più vasto e generale della collettività, di guisa che la conoscenza e diffusione all’esterno della notizia della condotta considerata crei nell’opinione pubblica un “clamore” negativo […]

Read More &#8594

Sospensione cautelare: la necessaria motivazione sullo strepitus fori

La semplice esistenza di una pronuncia penale (nella specie, custodia cautelare) a carico di un avvocato, non è di per sé sola sufficiente a legittimare, con inaccettabile automatismo, la sospensione cautelare del professionista stesso, che richiede infatti il c.d. “strepitus fori”, ossia un “quid pluris” qualificato e significativo rispetto al semplice e mero accadimento penale […]

Read More &#8594

Sospensione cautelare: il CDD ha il potere-dovere di valutare motivatamente lo strepitus fori

Secondo una interpretazione sistematica, storica e teleologica deve ritenersi che il c.d. strepitus fori costituisca tuttora presupposto della nuova sospensione cautelare, la quale pertanto non consegue automaticamente o di diritto al solo verificarsi delle fattispecie tipiche e tassative di sua ammissibilità (artt. 60 L. n. 247/2012 e 32 Reg. CNF n. 2/2014), ma è comunque […]

Read More &#8594

La “nuova” sospensione cautelare: differenze con la previgente disciplina

La sospensione cautelare delineata dall’art. 60 della legge 247/2012 è profondamente diversa da quella disciplinata dall’art. 43, comma 3, R.D.L. 1578/1933: mentre quest’ultima era una misura atipica, da utilizzare anche in casi diversi dal quelli previsti dalla legge (sottoposizione a misura di prevenzione della sorveglianza speciale, emissione di mandato, o di ordine di comparizione, o […]

Read More &#8594

L’avvocato deve informare il cliente sullo stato della pratica, anche in mancanza di esplicite richieste in tal senso

L’avvocato è tenuto ad informare il cliente e la parte assistita sullo svolgimento del mandato a lui affidato, ogni volta che ciò sia opportuno, quindi a prescindere da eventuali richieste in tal senso ricevute, le quali -per converso- non fanno automaticamente sorgere l’obbligo deontologico in parola allorché non vi siano provvedimenti od attività meritevoli di […]

Read More &#8594

Inammissibile l’impugnazione al CNF proposta a mezzo difensore non cassazionista o privo di procura speciale

Nel giudizio dinanzi al CNF, l’incolpato può difendersi personalmente, purché iscritto nell’albo professionale ed in possesso dello ius postulandi, ovvero farsi assistere da altro avvocato, purché iscritto all’albo dei patrocinanti davanti alle Giurisdizioni Superiori e munito di mandato speciale, ovvero espressamente conferita per la fase di gravame in via autonoma e successiva alla decisione da […]

Read More &#8594

Esclusa la riduzione della sanzione disciplinare per l’incolpato che non mostri alcuna consapevolezza del proprio errore

L’ammissione della propria responsabilità da parte dell’incolpato può essere valorizzata nell’ambito del complessivo giudizio relativo alla sua personalità ai fini della determinazione della giusta sanzione in senso più mite; attenuazione che invece deve escludersi ove, per converso, l’incolpato non mostri alcuna resipiscenza. Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. Di Maggio), sentenza n. 4 del 11 […]

Read More &#8594

I fattori rilevanti per la possibile mitigazione della sanzione disciplinare da irrogare in concreto

Il “ravvedimento operoso” e l’incensuratezza disciplinare dell’incolpato sono fattori che possono comportare una mitigazione della sanzione da irrogarsi in concreto. Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. Di Maggio), sentenza n. 4 del 11 gennaio 2021 NOTA: In senso conforme, per tutte, Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Vermiglio, rel. Borsacchi), sentenza del 18 marzo 2014, n. […]

Read More &#8594

La rimozione della causa di incompatibilità professionale successivamente al provvedimento di cancellazione dall’albo forense e nelle more del giudizio di impugnazione al CNF

In tema di cancellazione dall’albo forense per una causa di incompatibilità (nella specie, l’avocato era amministratore unico di una società di capitali), il venir meno, nelle more del giudizio di impugnazione, della causa di incompatibilità stessa (nella specie, per dismissione della carica societaria) determina l’accoglimento del ricorso per ragioni sopravvenute e quindi l’annullamento del provvedimento […]

Read More &#8594