L’appropriazione indebita costituisce illecito deontologico permanente

L’appropriazione sine titulo ovvero la mancata restituzione di somme di competenza delle parti assistite sono comportamenti suscettibili di produrre effetti illecitamente pregiudizievoli che si protraggono nel tempo fintantoché non venga a cessazione la stessa condotta indebitamente appropriativa, ed è solo da tale (eventuale) cessazione che inizia a decorrere la prescrizione dell’azione disciplinare. Consiglio Nazionale Forense […]

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Il dies a quo della prescrizione disciplinare nel caso di illecito deontologico omissivo, permanente o continuato

Il dies a quo per la prescrizione dell’azione disciplinare va individuato nel momento della commissione del fatto solo se questo integra una violazione deontologica di carattere istantaneo che si consuma o si esaurisce al momento stesso in cui viene realizzata; ove invece la violazione risulti integrata da una condotta protrattasi e mantenuta nel tempo, la […]

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Lo jus superveniens non si applica alla prescrizione dell’azione disciplinare (anche alla luce della giurisprudenza costituzionale e comunitaria)

In materia di sanzioni disciplinari a carico degli avvocati, l’art. 65, comma 5, della legge 31 dicembre 2012, n. 247, nel prevedere, con riferimento alla nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense, che le norme contenute nel nuovo codice deontologico si applicano anche ai procedimenti disciplinari in corso al momento della sua entrata in vigore, se […]

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Il Presidente del COA di Catania, e per delega i Presidenti dei COA del distretto, formulano quesito in merito all’individuazione del CDD competente a giudicare su esposti aventi a oggetto comportamenti relativi a condotte di un componente del CDD, attinenti allo svolgimento della funzione istituzionale. Riferisce altresì di essere stato investito della questione dal Presidente del CDD Catania, il quale ritiene che – nella specie – dovrebbe essere ritenuto competente il CNF, in deroga al criterio di competenza recato dall’articolo 4, comma 5 del Reg. CNF n. 2/2014.

Tale ultima disposizione, come noto, prevede che “la competenza disciplinare nei confronti dei componenti del Consiglio distrettuale di disciplina e nei confronti dei componenti dei Consigli dell’Ordine degli Avvocati del distretto è attribuita al Consiglio distrettuale di disciplina individuato ai sensi del comma precedente” il quale, rinvia, a sua volta alla tabella allegata al regolamento […]

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Il COA di Trieste formula quesito in merito alla situazione di un praticante che, pur avendo presentato tempestivamente istanza di iscrizione, è stato iscritto con ritardo per cause a lui non imputabili (ivi compresa la sospensione delle attività del Consiglio a causa dell’emergenza sanitaria) e, di conseguenza, si trova impossibilitato a sostenere l’esame di Stato.

Sul punto, si richiama il parere n. 53/2001, alla luce del quale è possibile concludere che il COA possa, nell’esercizio della propria discrezionalità amministrativa e considerata la natura pretensiva dell’interesse invocato dall’iscritto (in uno con gli effetti favorevoli che la retroazione degli effetti dell’iscrizione produrrebbe nei suoi confronti), revocare in autotutela la delibera di iscrizione, […]

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Il COA di Messina formula quesito in merito alla possibilità di disporre la cancellazione di una iscritta per sopravvenuta incompatibilità (conseguente al superamento di un concorso pubblico) pur pendendo nei suoi confronti un procedimento disciplinare.

Sul punto, non può che rinviarsi al consolidato orientamento del Consiglio nazionale forense, secondo cui “il divieto di cancellazione dall’albo, elenco o registro forense dell’iscritto che sia sottoposto a procedimento disciplinare […] non trova tuttavia applicazione: a) nelle ipotesi di sopravvenuta incompatibilità professionale ovvero perdita dei requisiti di legge necessari per l’iscrizione (art. 17, commi […]

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Il COA di Milano chiede chiarimenti in merito al parere n. 3/2020. In particolare, chiede risposta ai seguenti quesiti, alla luce dell’orientamento espresso nel parere richiamato: a) se l’avvocato iscritto nel Registro degli agenti sportivi possa assumere l’incarico da entrambe le parti che intendano stipulare il contratto di prestazione sportiva, o se ciò sia impedito dal suo contemporaneo assoggettamento alle norme e ai principi in materia di deontologia dell’avvocato; b) se l’avvocato che svolga funzioni di agente sportivo possa parametrare il proprio compenso, in percentuale, al volume economico del contratto sportivo o se ciò sia impedito alla luce dell’articolo 13, comma 3 della legge professionale forense; c) quale sia la concreta prestazione eseguibile, in ambito sportivo, dall’avvocato non iscritto nel Registro degli agenti sportivi.

Quanto al quesito formulato sub a), la risposta è negativa. Posto che l’avvocato, anche se iscritto nel registro degli Agenti sportivi e come chiarito nel parere n. 3/2020, resta assoggettato agli obblighi deontologici forensi, deve escludersi che possa essere assunto incarico da parte di soggetti portatori di interessi contrapposti, seppur destinati a convergere nella stipula […]

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Il COA di Palermo formula quesito in merito all’incompatibilità tra esercizio della professione e lo svolgimento di attività di docenza presso un ente di formazione privato sovvenzionato da ente pubblico.

Non risulta, dal quesito, a che titolo venga prestata l’attività di docenza. Ove, infatti, la medesima venisse prestata nel quadro di rapporto di lavoro subordinato, dovrebbe ritenersi non operante l’eccezione all’incompatibilità di cui all’articolo 19, comma 1, della legge n. 247/12 e, di conseguenza, operante la causa di incompatibilità di cui all’articolo 18, lettera d) […]

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Il COA di Bergamo chiede di sapere se possa essere rilasciato il parere di congruità ex art. 13 comma 9 della legge n. 247/12 nel caso in cui la richiesta sia formulata da un terzo e non dall’iscritto; se il parere possa essere espresso nel caso in cui fra iscritto e cliente sia stato concluso specifico contratto con riferimento al compenso. Precisa altresì che, nella fattispecie, “il rilascio del parere è stato richiesto da un Comune con riferimento alla parcella emessa da un avvocato a favore di un dipendente per le prestazioni di assistenza in un procedimento penale in cui il dipendente era stato assolto, dopo che lo stesso aveva in precedenza concluso specifico contratto per il compenso”.

Si desume chiaramente dalla lettera dell’articolo 13, comma 9, della legge n. 247/12 che a chiedere il parere di congruità – peraltro solo in caso di mancato accordo – possa essere esclusivamente l’avvocato. Ne consegue che, nel caso di specie per come ricostruito dal quesito, il COA non sia tenuto a rilasciare il parere di […]

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Il COA di Pavia chiede di sapere se possa essere rifiutata l’iscrizione a seguito di trasferimento di un avvocato, qualora dal nulla osta rilasciato dal COA di provenienza risulti l’esistenza di un procedimento disciplinare. Chiede di sapere, in particolare, se rilevi nella specie il divieto generale di cancellazione in pendenza del procedimento disciplinare.

Rileva nella specie la sentenza n. 123/2017 del Consiglio nazionale forense, a mente della quale: “il divieto di cancellazione dall’albo del professionista sottoposto a procedimento disciplinare (artt. 57 L. n. 247/2012 e 13 Reg. CNF n. 2/2014) opera anche nell’ipotesi di domanda di mobilità avanzata dall’avvocato nei cui confronti il COA ha inviato gli atti […]

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