Ricorso in Cassazione: i limiti del sindacato di legittimità sulla motivazione delle sentenze del CNF

Pur essendole precluso un sindacato sulle valutazioni di merito del C.N.F., la Corte di Cassazione può senz’altro esprimere un giudizio sulla congruità, sulla adeguatezza e sull’assenza di vizi logici della motivazione che sorregge la decisione finale, da condurre ovviamente nei limiti consentiti dall’attuale testo dell’art. 360, n. 5 c.p.c., onde evidenziare eventuali anomalie motivazionali che […]

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CONTESTAZIONE GIUDIZIALE DELLA CONGRUITA’ DEI COMPENSI RICHIESTI DAL COLLEGA DOMICILIATARIO – PAGAMENTO DELLE SOMME LIQUIDATE GIUDIZIALMENTE – INCONFIGURABILITA’ DELLA VIOLAZIONE DELL’ART. 43 CDF

Non commette alcun illecito disciplinare l’avvocato che, esercitando il proprio diritto rispetto alle richieste di pagamento del domiciliatario, ritenute esose, introduce giudizio civile di opposizione a D.I. per, poi, provvedere al pagamento delle somme liquidate dal Giudice. Consiglio distrettuale di disciplina di Napoli (pres. Porta, rel. Giannico), decisione n. 35 del 7 ottobre 2020

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ESPOSTO NON DOCUMENTATO – OMESSA ADESIONE DELL’ESPONENTE ALLA CONVOCAZIONE INNANZI IL CDD – PROSCIOGLIMENTO DELL’INCOLPATO – NECESSITA’

Il generico addebito, nell’esposto nei confronti di un Avvocato, di condotte disciplinarmente rilevanti non accompagnato dalla prova dei fatti, comporta il proscioglimento del segnalato tanto più se l’esponente non compare dinanzi il CDD, benché convocato, per chiarire i fatti e documentarli. Consiglio distrettuale di disciplina di Napoli (pres. De Angelis, rel. De Maio), decisione n. […]

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DISTINTE INFRAZIONI DISCIPLINARI- UNICITA’ DELLA SANZIONE – CRITERI

Allorquando il comportamento dell’avvocato violi distinte norme del CDF con azioni specifiche, anche distanziate nel tempo, ma, pur tuttavia, riconducibili ad un disegno illecito unitario, la sanzione disciplinare, oltre a dover essere unica, non può essere la conseguenza di una sommatoria delle varie sanzioni previste per le singole violazioni, ma il frutto di una valutazione […]

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Successione nel tempo di norme deontologiche: la valutazione in concreto della norma più favorevole all’incolpato

La nuova disciplina codicistica si applica anche ai procedimenti disciplinari in corso al momento della sua entrata in vigore (15 dicembre 2014), se più favorevole per l’incolpato, ai sensi dell’art. 65 L. n. 247/2012 (che ha esteso alle sanzioni disciplinari il canone penalistico del favor rei, in luogo del tempus regit actum applicato in precedenza […]

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PROCEDIMENTO DISCIPLINARE PER GLI STESSI FATTI PENALMENTE SANZIONATI – VIOLAZIONE DEL PRINCIPIO DEL NE BIS IN IDEM – INCONFIGURABILITA’

In caso di procedimento disciplinare per i medesimi fatti sanzionati penalmente non è configurabile la violazione dell’art. 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo in relazione al principio del ne bis in idem stanti le diverse natura e finalità della sanzione disciplinare e di quella penale (cfr. Sent. CEDU Italia/Grande Stevens + altri). Consiglio distrettuale […]

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INAPPLICABILITA’ DEL PRINCIPIO DI FUNGIBILITA’ DELLA PENA AL DI FUORI DELL’IPOTESI DISCIPLINATA DALL’ART. 62 L.P..

L’art. 62 L.P. delinea l’ambito di operatività, in sede disciplinare, del principio di fungibilità della pena di cui all’art. 647 c.p.p., di tal che non è possibile ritenere fungibili tra loro la misura cautelare della detenzione domiciliare e la sospensione cautelare adottata in sede disciplinare ostandovi, peraltro, anche la diversa natura delle due misure (la […]

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SOSTITUZIONE DELLA MISURA CAUTELARE DETENTIVA CON ALTRA OBBLIGATORIA – INAMMISSIBILITA’ IN SEDE DISCIPLINARE DELLA ISTANZA REVOCA DELLA SOSPENSIONE CAUTELARE

La richiesta di revoca della sospensione cautelare motivata dall’avvenuta sostituzione, in sede penale, della misura cautelare detentiva con altra meno afflittiva non è accoglibile stante l’autonomia del procedimento disciplinare rispetto al procedimento penale. Consiglio distrettuale di disciplina di Napoli (pres. Supino, rel. Supino), decisione del 17 febbrai0 2021

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L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi

Commette e consuma illecito deontologico l’avvocato che non provveda al puntuale adempimento delle proprie obbligazioni nei confronti dei terzi e ciò indipendentemente dalla natura privata o meno del debito, atteso che tale onere di natura deontologica, oltre che di natura giuridica, è finalizzato a tutelare l’affidamento dei terzi nella capacità dell’avvocato al rispetto dei propri […]

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