Il dies a quo della prescrizione disciplinare nel caso di illecito deontologico omissivo, permanente o continuato

Il dies a quo per la prescrizione dell’azione disciplinare va individuato nel momento della commissione del fatto solo se questo integra una violazione deontologica di carattere istantaneo che si consuma o si esaurisce al momento stesso in cui viene realizzata; ove invece la violazione risulti integrata da una condotta protrattasi e mantenuta nel tempo, la […]

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Procedimento disciplinare: l’interruzione della prescrizione ha effetto permanente solo in sede giurisdizionale

Nel procedimento disciplinare dinanzi al CNF (che ha natura giurisdizionale), l’interruzione della prescrizione ha effetto permanente (art. 2943 cc) mentre, in quello amministrativo dinanzi ai Consigli territoriali, l’interruzione fa iniziare un nuovo periodo di prescrizione (art. 2945 cc), la quale peraltro continua a decorrere anche tra la data dell’udienza dibattimentale nella quale il procedimento è […]

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Fatti costituenti reato e illecito disciplinare – Valutazione più rigorosa in sede disciplinare per il ruolo che l’avvocato svolge nella società

L’analisi e la valutazione in sede disciplinare di fatti costituenti reato debbono essere ancora più rigorose di quelle effettuate dal giudice penale per l’alto valore sociale che riveste la figura dell’avvocato, che deve osservare un comportamento e un modus operandi ineccepibili, consoni all’esercizio dell’attività professionale. Consiglio distrettuale di disciplina di Napoli (pres. Petrella, rel. Sposito), […]

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Sanzioni previste dal nuovo CDF ai procedimenti in corso alla data della sua entrata in vigore – Principio del favor rei

Le sanzioni previste dal CDF approvato il 31/1/2014, qualora siano più favorevoli per l’incolpato, si applicano anche ai procedimenti antecedenti all’entrata in vigore della nuova normativa, ma ancora in corso a tale data, in forza del principio del favor rei recepito dall’art. 65 co. 5 della l. 247/2012. Consiglio distrettuale di disciplina di Napoli (pres. […]

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Violazioni disciplinari commesse in concorso tra più professionisti – Sanzione attenuata per il praticante avvocato – Motivazioni

Violazioni disciplinari commesse in concorso da più professionisti, tra i quali un praticante avvocato, giustificano per quest’ultimo una sanzione più attenuata, rispetto a quella inflitta agli altri concorrenti, in considerazione della sua posizione di praticante alle prime armi, la cui condotta è caratterizzata dalle incertezze e timidezze tipiche degli esordi professionali, nonché dal condizionamento dovuto […]

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Procedimento disciplinare: l’interruzione della prescrizione ha effetto permanente solo in sede giurisdizionale

Nel procedimento disciplinare dinanzi al CNF (che ha natura giurisdizionale), l’interruzione della prescrizione ha effetto permanente (art. 2943 cc) mentre, in quello amministrativo dinanzi ai Consigli territoriali, l’interruzione fa iniziare un nuovo periodo di prescrizione (art. 2945 cc), la quale peraltro continua a decorrere anche tra la data dell’udienza dibattimentale nella quale il procedimento è […]

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La prescrizione dell’azione disciplinare è rilevabile d’ufficio

La prescrizione dell’azione disciplinare è rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del giudizio, anche in sede di legittimità, a causa della natura pubblicistica della materia e dell’interesse superindividuale dello Stato e della comunità intermedia, quale l’ordine professionale. Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. Giraudo), sentenza n. 203 del 22 novembre 2021

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L’appello al CNF non può riguardare generiche censure alla decisione del Consiglio territoriale

Il giudizio di appello non è un iudicium novum ma una revisio prioris instantiae, per cui la cognizione del giudice resta ivi circoscritta alle questioni dedotte dall’appellante attraverso l’enunciazione di specifici motivi. Ne consegue che il ricorrente non può limitarsi a muovere generiche censure all’impugnata decisione del Consiglio territoriale, dovendo invece esporre le ragioni volte […]

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Inammissibile l’impugnazione al CNF carente della specificità dei motivi del gravame

La specificità dei motivi del gravame, necessaria al fine della ammissibilità del ricorso al CNF richiede l’indicazione chiara ed inequivoca, ancorchè succinta, delle ragioni di fatto e di diritto della doglianza, tale da consentire l’esatta identificazione dei limiti del devolutum e, quindi, delle questioni che si intendono sottoporre al riesame, con la conseguenza che va […]

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